Ascolta i segnali

Energie sottili

Siamo perfettamente in grado di capire…ciò per cui tentano di confonderci…o di vedere ciò che provano a nasconderci…tutto il resto è frutto della nostra scelta…

Quanto spesso ci siamo trovati a guardare indietro rendendoci conto che in un determinato frangente avremmo potuto fare una scelta diversa?

Come mai abbiamo volutamente optato per la fiducia e la comprensione anche laddove tutte le fibre del nostro corpo ci suggerivano di chiudere una porta?

Per quale motivo non siamo riusciti a essere tanto saggi da ascoltare quella sottile intuizione che ci suggeriva che stavamo imboccando la strada sbagliata?

Nel corso delle nostre esperienze abbiamo imparato quanto sia stato difficile cercare di capire l’essenza reale delle persone che ci siamo trovati davanti, di comprendere se fosse il caso di riporre in loro la nostra fiducia oppure di lasciarci andare alla nostra natura aperta all’interazione e alla certezza di rapportarci a qualcuno di simile a noi, con i nostri stessi princìpi. Poi però abbiamo dovuto fare i conti con un’altra realtà, quella cioè che non tutti avevano la nostra stessa idea di rispetto, di sincerità, di schiettezza, trovandoci a dover gestire non solo la delusione per esserci sentiti raggirati nella nostra ingenuità ma anche le conseguenze che inevitabilmente la scelta di darci all’altro con tutta la nostra generosità ha comportato, compresa la presa di coscienza di essere in qualche modo stati ingannati. La prima esperienza è stata la peggiore perché da quel momento in avanti abbiamo promesso a noi stessi di procedere con maggiore cautela, di smettere di pensare che gli altri abbiano il medesimo atteggiamento che avremmo nei loro confronti e prendere in considerazione la possibilità, peraltro piuttosto reale, che potrà succedere ancora che qualcuno si prenda gioco di noi, approfitti della nostra sensibilità e fiducia e ci faccia sentire ancora una volta raggirati a causa della nostra ingenua purezza.

Pertanto ci irrigidiamo, cominciamo a essere più diffidenti, a muoverci con circospezione e ad attendere un tempo più lungo prima di aprirci completamente per mostrare la nostra vera essenza, e soprattutto decidiamo di trattenerci prima di cominciare a dare; in questa nuova fase siamo ben determinati a non lasciarci più irretire ponendo degli ostacoli necessari a farci capire quanto la persona che abbiamo davanti sia davvero interessata a relazionarsi con noi in maniera sincera, limpida, esattamente come noi vorremmo poterci interfacciare con chi deve far parte della nostra vita. Malgrado questa circospezione tuttavia, ci capita di cadere di nuovo vittime della nostra stessa inclinazione a vedere sempre il lato positivo degli altri, lasciandoci andare troppo presto e permettendo all’altro di confonderci con parole e promesse che in realtà in fondo a noi stessi sappiamo non essere vere. Lo sappiamo perché c’erano stati dei campanelli d’allarme, dei piccoli segnali di avvertimento se non generati dal suo comportamento in ogni caso provenienti dalla nostra intuizione, da quella voce sottile che esiste ma che abbiamo sempre volutamente deciso di ignorare perché troppo irrazionale per costituire uno spartiacque tra ciò che è giusto fare e ciò su cui invece è meglio soprassedere o da cui addirittura allontanarsi.

Eppure, una volta portata alla luce quella nuova consapevolezza, ripercorrendo a ritroso le circostanze e gli eventi a causa dei quali abbiamo dovuto fare i conti con la disillusione, con le ferite che un comportamento ingannevole, poco sincero o finalizzato a ottenere da noi qualcosa che probabilmente se avessimo immaginato il risvolto non avremmo mai dato, ci troviamo ad ammettere che qualcosa di inspiegabile ha attraversato per un breve momento l’istante in cui stavamo per prendere la decisione di concedere, ancora una volta, la nostra fiducia. Quell’energia inspiegabile, quella voce sottile apparteneva alla nostra intuizione, all’istinto che in qualche modo stava cercando di guidarci verso la direzione giusta ma che noi, nell’inesperienza e nella convinzione che la razionalità dovesse essere più forte dell’inafferrabile, abbiamo ostinatamente lasciato inascoltata.

Così, da quell’importante fase di consapevolezza, abbiamo compreso di dover prestare maggiore attenzione a quei segnali, a quei messaggi del nostro inconscio fondamentali per evitarci un nuovo errore, una nuova delusione o disillusione, e aprirci a quell’irrazionale che conosce molti più segreti della nostra equilibrata logica.

 

 

Marta Lock