L’errore più grande non risiede nell’aver scelto un percorso sbagliato… l’errore più grande risiede nel credere che quello sbaglio… sia stato colpa delle circostanze anziché il frutto di una nostra scelta…
Quante volte ci siamo sentiti in balìa degli eventi che ci hanno apparentemente condotti verso decisioni che si sono rivelate grandi errori?
Perché le energie sottili intorno a noi sembrano aver lavorato per indurci a commettere sbagli che hanno determinato la spiacevole realtà che si è delineata dopo?
Come mai il fato ci è stato tanto avverso da non volerci in alcun modo agevolare e rendere le cose più facili?
Negli alti e bassi della nostra esistenza, quel faticoso cammino verso il raggiungimento della realizzazione personale, della felicità, del benessere e dell’equilibrio interiore e materiale, abbiamo spesso avuto la sensazione di essere trascinati da una corrente alla quale non eravamo in grado di resistere, come se tutto ciò che accadeva intorno a noi avesse cospirato per condurci verso incontri, luoghi e situazioni inadatti a farci sentire nel modo in cui avevamo bisogno di sentirci. In quei frangenti avevamo avvertito un piccolo, leggero, campanello d’allarme che tentava di suggerirci di rivedere le nostre decisioni, di invertire la rotta intrapresa, ma noi abbiamo proseguito in quel cammino convinti che se le cose dovevano andare in un determinato modo lo avrebbero comunque fatto. Non solo, in molti casi ci siamo addirittura ostinati a perseguire un obiettivo nonostante fosse ben chiaro fin dal principio che il tragitto avrebbe presentato molti ostacoli, molte difficoltà da superare per giungere al punto di arrivo; dunque abbiamo indossato la nostra corazza e siamo andati avanti, determinati a non lasciarci abbattere dalle avversità in nome di ciò che volevamo.
Poi però, quando abbiamo realizzato che malgrado gli sforzi compiuti e le energie impiegate non eravamo arrivati neanche a metà del percorso, ci siamo arresi attribuendo la colpa a quel destino avverso, a quelle circostanze troppo complicate che non ci hanno favoriti né agevolati, ed divenuto inevitabile quanto facile credere di essere stati un po’ maltrattati dal fato che sembra aver voluto metterci i bastoni tra le ruote. La reazione è stata quella di abbatterci, di rammaricarci e di chiederci perché sia accaduto proprio a noi, per quale motivo tutto sembra aver lavorato per vederci fallire nel nostro intento, come mai sebbene volessimo con tutti noi stessi raggiungere l’obiettivo, le circostanze che si sono susseguite ci hanno impedito di realizzare il nostro scopo.
La realtà che in quel momento spesso siamo incapaci di vedere, e che molti non riescono a comprendere mai a meno che non compiano un cammino di consapevolezza e di approfondimento di se stessi, è che tutti gli errori della nostra vita sono sempre frutto di una nostra scelta perché nella fase in cui andiamo verso una specifica direzione abbiamo bisogno di effettuare quel singolo percorso per aprire le porte che ci condurranno a un livello superiore, a una conoscenza più profonda delle nostre capacità e a un’evoluzione della maturazione interiore che è necessario compiere. Ogni evento voluto e determinato dalla nostra intenzione costituisce un passo nella direzione che abbiamo inconsapevolmente bisogno di raggiungere per crescere, per maturare, per evolvere, e di questo tendere non possono non far parte quegli errori, quegli sbagli che ci porteranno a essere le persone che saremo domani e dunque rifiutarli senza comprenderne l’importanza e viverli come se fossimo stati vittime di tutto ciò che è accaduto impedendoci di realizzare i nostri propositi significa perdere il valore inestimabile della consapevolezza, della coscienza che anche le cadute fanno parte del cammino, che è proprio in virtù di quelle che possiamo rialzarci, prendere atto delle responsabilità che abbiamo e sulla cui base costruire dei nuovi noi più forti, più adulti, più coscienti di ciò che possiamo essere.
Ecco quindi che emerge l’inutilità del rimpianto per come sarebbero potute andare le cose se avessimo compiuto una scelta differente perché in fondo tutto ciò che è stato non poteva essere diverso dal modo in cui, nel momento in cui abbiamo compiuto quella scelta, abbiamo deciso dovesse essere.
Marta Lock