E poi all’improvviso tutto ciò che sembrava irrimediabilmente strappato… si ricuce con una forma completamente diversa… e migliore per noi…
Come mai in alcuni momenti della nostra vita sentiamo la spiacevole sensazione che tutto sia irrimediabilmente statico?
In quante occasioni ci siamo detti sconfitti dalle circostanze e convinti che l’unica cosa da fare fosse andare avanti pur non sentendo più che la strada era quella giusta?
Perché in questi frangenti più azioni compievamo per cercare di dare una svolta a una situazione stagnante e più ci sentivamo bloccati, intrappolati, in una non terra che ci impediva di evolvere?
Succede nei vari percorsi che scegliamo, e che per un lungo periodo di tempo ci hanno resi felici, di avvertire un blocco energetico, un’impossibilità di muoverci come se qualcuno ci stesse tenendo per le gambe impedendoci di progredire. In altri casi tutto ciò che fino a poco prima filava liscio come l’olio, improvvisamente inverte la sua tendenza e si trasforma in una pozzanghera che ci avvinghia e ci costringe a una staticità che non ci appartiene. E non solo, addirittura in alcuni luoghi che per molto tempo sono stati gli unici a farci sentire noi stessi, iniziano a verificarsi eventi particolari che ci fanno quasi sentire rifiutati, come se qualcosa intorno a noi, quella strana energia esterna che comunica direttamente con la nostra parte emotiva, ci volesse spingere a comprendere che un ciclo è terminato e che è giunto il momento di iniziarne un altro.
In quella particolare e a volte dolorosa fase vediamo tutto grigio, addirittura rifiutiamo di ascoltare i segnali che distintamente riceviamo e continuiamo dritti per la nostra strada, quella che ormai sembra essere senza uscita, muovendoci all’interno di una zona d’ombra dalla quale non siamo più capaci di vedere i colori. Sì perché se fossimo capaci di accettare subito quei forti suggerimenti, se avessimo il coraggio di ammettere che semplicemente si è concluso un ciclo e che è arrivato il momento di aprirne un altro, se vedessimo la vita da un punto di vista più ampio di quello dell’istante in cui guardiamo dentro la lente del caleidoscopio, potremmo scoprire che tutto si trasforma, che ogni cosa cambia colore, identità e forma a seconda dell’angolazione da cui la osserviamo.
Dunque dopo quel lungo periodo in cui tutto sembrava andare al contrario rispetto alla corrente verso cui remavamo, in cui tasselli tendevano ai colori scuri, in cui abbiamo resistito aggrappati a uno scoglio che ormai non riusciva più a resistere all’erosione di una lunga onda che ne sgretolava la stabilità goccia dopo goccia, alla fine dicevo, ci guardiamo intorno e troviamo una via d’uscita. Scopriamo che non vale poi così tanto la pena voler resistere quando tutto ci sta suggerendo di non farlo, che non è così importante non cedere o non lasciarsi vincere anzi, comprendiamo che saremo davvero sconfitti solo e unicamente quando non sapremo più far girare il tubo di quel magico caleidoscopio che ci ha insegnato fin da piccoli a vedere il cambiamento come qualcosa che ha il potere di rivoluzionare una realtà che non ci piace più guardare.
Quello sarà il momento in cui prenderemo una decisione netta, inaspettata, assolutamente contro tutto ciò che avevamo sostenuto fino a poco prima e che ci farà guardare le cose da una nuova prospettiva, con una nuova luce grazie alla quale scopriamo una forma diversa da quella prevista, eppure assolutamente in linea con le persone che siamo diventate. In quel momento il grigio svanirà, i colori ritorneranno a far parte del nuovo futuro, il cambiamento non sarà più una scelta obbligata bensì una decisione consapevole, un ritorno verso ciò che avevamo detto di non volere e che poi invece ci riscopriamo a desiderare.
In quel momento ritorneremo a guardare la realtà attraverso la lente del caleidoscopio e… ricominceremo a sorridere.
Marta Lock