Le cose che accadono sono tanto più incisive… quanto importante è l’insegnamento… che abbiamo bisogno di trarne…
In quegli strani percorsi che si dispiegano in maniera imprevedibile nella nostra esistenza, quel perpetuo divenire che a volte abbiamo la sensazione ci trascini senza che possiamo in alcun modo opporci, tendiamo molto frequentemente a sentirci impotenti, vittime degli eventi che si susseguono e a cui non riusciamo a dare una spiegazione logica. Può capitare che ci sentiamo perfettamente a nostro agio in una determinata situazione e che ci piaccia continuare a navigare tranquilli in quella zona entro la quale abbiamo tracciato i confini di ciò che desideravamo avere; oppure che in un momento in cui comprendiamo perfettamente, o crediamo di aver compreso, tutto ciò di cui abbiamo bisogno, e ci sforziamo per perseguirlo quell’obiettivo finale, quello scopo necessario per sentirci realizzati, tenda invece a sfuggirci come una chimera irraggiungibile; o ancora capita che, malgrado la stabilità e la serenità che abbiamo raggiunto, qualcosa sopraggiunga per cambiare le carte in tavola, per indurci a dubitare di tutte le scelte compiute e a rimettere in discussione ogni cosa.
Perché ci troviamo a dover rivedere i nostri obiettivi e le nostre decisioni a causa di accadimenti imprevisti che sembrano essere giunti per romperci le uova nel paniere?
Come mai nel momento in cui il nostro percorso navigava nella stabilità che credevamo di volere più di ogni altra cosa, è sopraggiunto quell’evento imprevisto con cui ci siamo dovuti scontrare prendendo atto che forse a ciò che avevamo ci eravamo semplicemente abituati senza più chiederci se fosse sufficiente a renderci felici?
Qual è il senso di tali contrasti apparentemente opposti alla direzione verso cui vogliamo tendere? Accanimento del destino? Periodo negativo? Saturno contro?
Nella fase di presa d’atto del non poter in alcun modo contrastare gli eventi inattesi che nostro malgrado ci troviamo a fronteggiare, ci sentiamo trascinati dalla corrente come tronchi in un fiume e possiamo solo gestire l’emergenza, tentare di arrestare gli avvenimenti oppure, qualora abbiamo compreso che le cose ci stanno sfuggendo di mano, di restare in piedi per cercare un ripiego, un nuovo percorso o semplicemente trovare la capacità di accettare la disfatta, malgrado il senso di frustrazione e di delusione per aver visto sfuggire ciò che ritenevamo importante. Che si tratti di una situazione emotiva, personale o professionale non importa, la sconfitta brucia, il dolore deve essere superato, e il disorientamento per esserci trovati davanti a quell’insormontabile ostacolo sembra incombere sulla nostra quotidianità molto a lungo, come se ci aspettassimo che ogni cosa successiva possa avere il medesimo epilogo. Tuttavia, oltrepassato un ragionevole periodo di tempo all’interno del quale ricominciamo a guardare la realtà nella sua giusta dimensione e intraprendiamo un percorso di introspezione, ma soprattutto di messa in discussione delle certezze precedenti a cui ci eravamo aggrappati per costruire quel presente improvvisamente sfuggito, realizziamo che il nuovo cammino che si è aperto presenta caratteristiche impensate eppure molto più adatte e affini a noi.
Da quel momento in avanti le circostanze che ci erano sembrate avverse assumono un nuovo significato, quegli ostacoli contro cui abbiamo cozzato più volte sfumano la loro durezza e manifestano la ragione celata del loro essersi verificati, quell’insegnamento, quel segnale necessario e funzionale a costringerci a effettuare un giro di boa verso una consapevolezza maggiore delle nostre capacità, della nostra forza, della nostra perspicacia nel guardare oltre la contingenza e scoprire che tutto ciò che è accaduto, tutto ciò che abbiamo dovuto lasciarci indietro, non era la strada migliore. Non era così importante come avevamo creduto perché in qualche modo avrebbe bloccato la nostra evoluzione e ci avrebbe prima o poi incastrati dentro qualcosa che non ci sarebbe più bastato; arrendendoci invece a quegli accadimenti e trovando la forza di rimetterci in gioco e cercare una nuova dimensione, abbiamo scoperto la gioia di aprirci a nuove possibilità, a costruire inediti percorsi, a rialzarci in maniera via via più rapida dopo ogni caduta, e soprattutto a scoprire che ciò che accade ha un senso, quello di indurci a crescere, maturare, acquisire maggiore saggezza.
E così giungeremo ad apprezzare quegli ostacoli, quegli accadimenti, come un insegnamento necessario e fondamentale per tendere verso le persone che abbiamo inconsciamente bisogno di diventare.
Marta Lock