Forse la felicità si trova dietro il coraggio di rompere l’unico schema… che non riusciamo a smettere di ripetere…
A volte, in quei giorni nei quali ci sentiamo predisposti a fare il punto della situazione, in cui avvertiamo il bisogno di fare un bilancio di ciò che è stata la nostra vita fino a quel momento e decidiamo di osservare con lucidità analitica le motivazioni che ci hanno condotti costantemente nelle medesime situazioni, quelle che ogni volta che finivano eravamo ben decisi a non permettere più che si ripetessero o che tornassero nella nostra vita, realizziamo quanto in realtà, malgrado alcuni cambiamenti apparentemente importanti, ci siamo trovati costantemente ad avere il medesimo risultato, lo stesso epilogo, quello cioè di sentirci insoddisfatti e inappagati. Eppure siamo certi di aver accuratamente evitato di ripetere i medesimi errori, di aver analizzato con attenzione quali fossero gli atteggiamenti che ci avevano condotti verso situazioni in cui abbiamo sofferto, in cui abbiamo dovuto soffocare la nostra vera natura oppure durante i quali ci siamo resi conto di aver completamente commesso errori di valutazione; nei periodi seguenti a quella analisi siamo stati particolarmente attenti a impiegare le nostre energie in maniera più costruttiva, ci siamo fermati a meditare con molta attenzione e abbiamo optato per una scelta apparentemente differente attraverso la quale sarebbe stato possibile raggiungere un risultato migliore e più soddisfacente.
Questo è stato tanto più vero quanto più la situazione vissuta era legata a un’interrelazione stretta e importante per noi, sentimentale o appartenente alla sfera emotiva perché è quello l’ambito in cui la disillusione, l’insoddisfazione e il crollo delle aspettative sono costantemente in agguato dietro l’angolo del susseguirsi degli eventi. Ci siamo perciò ritrovati a sentirci attratti verso persone diverse tra loro, spesso addirittura con caratteristiche opposte eppure con un denominatore comune, quello cioè di indurci ad ammettere di aver ancora una volta sbagliato valutazione trovandoci presto o tardi all’interno di un’infelicità da cui continuiamo a sentire il bisogno di scappare.
Come mai sembriamo non essere in grado di compiere la scelta che sia in grado di cambiare finalmente tutto?
Per quale motivo ogni azione intrapresa non è in grado di condurci verso quella soluzione definitiva che possa donarci la felicità che tanto cerchiamo?
E perché, malgrado i nostri sforzi di analisi per raggiungere un’equilibrata autoconsapevolezza, ci troviamo costantemente nella medesima situazione, a combattere le stesse battaglie e a recriminare sugli stessi atteggiamenti che non volevamo più facessero parte della nostra vita?
A quel punto non possiamo fare a meno di compiere un’osservazione più profonda di noi stessi, perché ciò che avevamo creduto essere frutto di uno sforzo di valutazione sugli accadimenti e sulla persona con cui avevamo avuto a che fare e che ci aveva provocato il senso di delusione che siamo stati costretti a gestire, in realtà appartiene a noi, alla nostra tendenza a ricostruire e reiterare costantemente la medesima dinamica nelle relazioni interpersonali che, di conseguenza, non può fare a meno di produrre lo stesso risultato. Quell’automatismo pesso è qualcosa di talmente inconscio e radicato in noi da non essere immediatamente chiaro ai nostri occhi, qualcosa che ci induce a cercare inconsciamente sempre quel meccanismo di causa ed effetto che produce alla lunga quell’immutabile risultato proprio perché, malgrado le apparenti differenze formali, nella sostanza la dinamica è la stessa che ci conduce verso le tensioni, l’insoddisfazione, il conflitto. A seguito della comprensione di quel nodo cruciale, di quel nocciolo che solo dopo averlo osservato e sviscerato per capire quale sia la sua origine e quale il motivo per il quale ci siamo tanto inconsapevolmente aggrappati a quella spiacevole certezza, riusciamo ad allontanare dal corso delle nostre relazioni, riusciamo a oltrepassare quel circolo vizioso di azione e reazione che ci impantana nel medesimo meccanismo.
E così giungerà il momento in cui saremo in grado di rompere lo schema che ci aveva tenuti aggrappati alla ripetitività dando finalmente un senso diverso al nuovo che arriverà e un epilogo migliore, quello a cui avevamo sempre aspirato.
Marta Lock