Frammenti di tempo

Il pensiero di ciò che potrebbe essere…può precluderci la possibilità di vedere ciò che è…dimenticando che tutto è solo un eterno presente…

Quante volte abbiamo rinunciato a qualcosa perché ci spaventava non sapere quale avrebbe potuto essere il suo esito?

Oppure in quante occasioni ci siamo sentiti sbalorditi e frustrati davanti alla fuga di qualcuno che cedeva, senza voltarsi indietro, al senso di panico scaturito dal dover iniziare un nuovo percorso?

Perché abbiamo preferito lasciarci assalire dai dubbi e da pensieri negativi piuttosto che prendere in considerazione tutto il positivo che avremmo potuto avere?

Come è potuto succedere che la gioia di veder nascere e crescere un’emozione cedesse il passo alla paura di assistere alla sua probabile fine?

A volte, in alcuni e particolari momenti della nostra vita, abbiamo scelto volutamente di buttarci a capofitto in una relazione a dispetto di tutte le difficoltà che presentava, di tutti gli ostacoli, reali o immaginari, che avrebbero potuto costituire un problema soprattutto con l’andare del tempo, ma noi, coraggiosi e imperturbabili idealisti, abbiamo giocato tutte le carte a nostra disposizione scommettendo sulla sua riuscita. Abbiamo tirato i dadi non una ma cento volte, sicuri che il punteggio che ne sarebbe uscito sarebbe stato sempre il più alto e quindi tutti i nostri sforzi per abbattere gli impedimenti avrebbero trovato il loro scopo nel proseguimento di ciò in cui credevamo con tutti noi stessi.

A volte però, nonostante tutto, quella relazione tanto bella, all’interno della quale ci eravamo mossi come gladiatori per difenderla con le unghie e con i denti e proteggerla dalle ingerenze esterne, quella relazione è finita, lasciandoci in bocca l’amaro gusto dell’aver investito tutte le nostre energie senza riuscire a ottenere il finale che desideravamo.

Cos’è che desideravamo in realtà?

La felicità del sentimento o la sua eternità?

La convinzione che qualcosa che ci fa star bene debba durare per sempre è un’illusione nella quale siamo cresciuti che ci impedisce di vivere con serenità il presente perché diventa necessario prevedere e pianificare un futuro che non può in alcun modo essere prestabilito, perché la vita è un’incognita imprevedibile come lo siamo noi stessi e le persone che ci sono accanto e che, come noi, subiscono trasformazioni e modifiche continue alle quali non è possibile porre un freno, un argine. Perciò l’incapacità di accettarle ci porta a considerare le evoluzioni che sfuggono dal nostro controllo come dei fallimenti per non aver indotto la realtà a modificarsi come volevamo noi o a non farlo, lasciandoci così a domandarci se sia valsa la pena sforzarsi tanto, se quello sarebbe comunque stato l’epilogo.

L’alternativa avrebbe potuto essere quella di rinunciare in partenza a un rapporto che ci ha regalato degli attimi bellissimi, indimenticabili e profondi e che, nel momento in cui li abbiamo vissuti ci hanno resi incredibilmente felici, così tanto da sentircene storditi e certi che non sarebbero mai finiti. E forse è proprio quello il punto: abbiamo provato felicità e l’abbiamo perduta, se ci fossimo impediti di viverla non l’avremmo persa ma neanche vissuta… alla luce di questa considerazione molti di noi scelgono di ritrarsi e non vivere le successive relazioni oppure prendere in considerazione situazioni in cui si sentono sicuri di non dover mettere completamente in gioco i propri sentimenti perché presentano dei fattori di rischio bassi, dando loro l’illusione di poterne tenere le redini e controllare quel futuro che comunque potrebbe sfuggirgli.

Altri invece decidono di non rinunciare a quelle emozioni forti, a mettersi di nuovo in gioco, a superare tutti gli ostacoli, a ombattere le battaglie contro il resto del mondo a difesa di quel sentimento intenso che ha l’unico scopo di renderci immensamente appagati e felici solo nel momento in cui lo viviamo, solo finché è lì che cammina accanto a noi e diventa il terreno sul quale poggiamo i piedi, diventa il cielo che vediamo quando solleviamo lo sguardo, perché è solo così che potremmo concederci tanti attimi da ricordare ma soprattutto da vivere.

Quelli di noi che fanno questa scelta sanno, in fondo, che la vita non è altro che un eterno presente, divisa in tanti piccoli frammenti di tempo nei quali ci siamo sentiti completamente felici e il resto… il resto diventa un’attesa che ritornino.

 

Marta Lock