Nella totale confusione dei ruoli che stiamo vivendo…gli uomini si dimenticano di essere uomini e si comportano come le donne…le donne smettono di essere donne e agiscono come gli uomini…e chi vuole a tutti i costi mantenere la propria veste…si sente una mosca bianca…e non sa come comportarsi…
Sentiamo parlare molto spesso, negli ultimi tempi, della confusione dei ruoli che la società attuale sta generando soprattutto nei rapporti con l’altro sesso, e altrettanto spesso ci troviamo a considerarla come una modifica acquisita dei nostri tempi. Certo è bello e a volte liberatorio poter sostenere di comportarci come ci viene di fare al momento, senza porci troppi problemi, anticipando a volte i tempi dell’altro senza riflettere sul perché sta andando più piano di noi.
Molte donne compiono la scelta di liberarsi dal ruolo femminile e di andare dirette al sodo, assaporando quella emancipazione per la quale le nostre madri hanno combattuto con tanta forza. Alcune di loro potrebbero però trovarsi davanti un uomo a cui piace corteggiare, che ama aspettare che i tempi lentamente maturino, che non ha fretta di raggiungere il risultato finale, che ama parlare e condividere più che concludere. La libertà di costumi della donna in quel caso potrebbe avere l’effetto di farlo ritrarre e scappare o vedersi privato del proprio ruolo di conquistatore.
Può quindi succedere che molti di questi uomini si disabituino talmente tanto ad avere davanti donne che non hanno problemi a prendere l’iniziativa, che cominciano a rimanere fermi per abitudine, convinti che l’immobilità diventi l’atteggiamento più giusto da assumere. Probabilmente la tipologia di questi soggetti, proprio a causa del comportamento schivo, attira con maggiore incidenza le donne alle quali non piace andare troppo piano, portandoli sempre di più a chiudersi nella loro immobilità, e nel momento in cui si trovano davanti un esponente dell’altro sesso estremamente più statico, che attende che sia l’uomo a fare dei passi verso di lei, si sentono spiazzati e non sanno come comportarsi, disabituati come sono a rivestire il loro ruolo.
Altri uomini, per reazione, tendono a voler accentuare la propria posizione di esemplari del sesso forte sviluppando, in alcuni casi, un atteggiamento eccessivamente aggressivo e intraprendente. A quel punto, nel caso in cui si imbattano nella donna del secondo tipo, quella che ha bisogno di tempi un po’ più lunghi e di ritmi di approccio più tranquilli, potrebbero spaventarla e portarla a chiudersi, se non addirittura farle desiderare di allontanarsi da un soggetto troppo propositivo.
Nel caso in cui si trovino invece davanti alla prima tipologia di donna, quella emancipata e che non si fa problemi a fare il primo passo, potrebbero vedersi privati del proprio ruolo di conquistatori al punto da ritrarsi se non addirittura scappare davanti a una donna tanto intraprendente quanto loro.
E’ giusto aver rivoluzionato talmente tanto i ruoli da non sapere più qual è l’atteggiamento giusto da assumere?
In mezzo a tanta confusione, chi rimane ancorato alle regole più tradizionali diventa quindi una mosca bianca?
In realtà chi vorrebbe mantenere il proprio ruolo di uomo e di donna, così come tradizionalmente inteso, si trova spiazzato davanti a tanto caos, e spesso non sa come agire; infatti, quando una donna con un atteggiamento di tipo tradizionale si imbatte nell’uomo immobile e disabituato a farsi avanti, e, non volendo incarnare la parte della cacciatrice rimane ferma e aspetta, si ritrova a non essere approcciata da chi non ricorda più come si fa, scambiando la sua inerzia per disinteresse. Quando incontra invece il tipo aggressivo e propositivo, può leggere in quell’atteggiamento un eccessivo desiderio di dimostrare la propria forza che la fa dubitare della reale stabilità di quel tipo di comportamento.
Il terzo tipo di uomo, quello con un atteggiamento più tradizionale, si può imbattere con molta probabilità nella donna intraprendente per scelta, o perché troppe volte ha avuto davanti l’uomo immobile, sentendosi quasi aggredito e vedendosi tolto il piacere di poter fare il primo passo. Allo stesso modo, quando si imbatte nella donna abituata a ritrarsi e a scappare impaurita, legge nel suo atteggiamento una mancanza di coraggio e di equilibrio che vorrebbe invece vedere nella donna che vuole al proprio fianco.
In tutta questa confusione forse sarebbe carino provare a fare un passo indietro e ridefinire i ruoli, lasciando all’uomo il piacere e il privilegio di fare il primo passo, il primo approccio, anche dopo solo un giorno di conoscenza, ma lasciare che sia lui a tenere il timone, e alla donna il privilegio di sentirsi corteggiata e desiderata, non importa se nell’ambito della storia di un solo giorno o di tutta la vita.
Marta Lock