La dolce scia

Le situazioni in cui ci siamo sentiti davvero bene…non si dissolvono quando nostro malgrado ci allontaniamo…restano nell’aria per giorni attraverso il piacevole ricordo che lasciano…

A volte ci troviamo a vivere situazioni talmente piacevoli, momenti così emozionanti o che ci regalano una sensazione di benessere tanto elevata da desiderare che non finiscano mai, facendoci sognare di avere un interruttore che possa fermare il tempo a quei bellissimi frangenti. Queste particolari situazioni sono tanto più rare quanto più maturiano non perché diventiamo esigenti, come il luogo comune suggerisce, bensì perché siamo più consapevoli e coscienti di ciò che ci regala vero benessere interiore, ben distinto da tutto ciò che rappresenta solo l’appagamento di un’esigenza, che sia essa fisica o emotiva ma in entrambi i casi necessità di colmare, almeno momentaneamente, un vuoto.

In questo caso invece si parla di momenti in cui, pur stando già bene con noi stessi, in perfetto equilibrio tra ciò che desideravamo essere e ciò che siamo riusciti a diventare e soddisfatti del cammino intrapreso e della maturazione interiore che abbiamo compiuto, ci troviamo sorprendentemente a pensare che quel particolare incontro, quella determinata situazione, quel singolare attimo, ci stia facendo sentire molto meglio, ci stia rendendo più felici di quanto non siamo già normalmente. E chi condivide con noi quella strana e inspiegabile atmosfera luminosa ne percepisce a sua volta le vibrazioni sentendo lo stesso identico nostro benessere.

Cos’è che determina tale sensazione senza che questo abbia alcuna spiegazione dal punto di vista razionale?

Qual è il motivo che ci fa sentire completamente a nostro agio con qualcuno, e l’altro con noi, mentre la stessa intensa piacevolezza non la avvertiamo con la maggior parte delle altre persone?

Perché, pur trovandoci già bene con noi stessi e in mezzo agli altri, in quel particolare momento sentiamo di essere giunti a un gradino molto più alto?

In realtà non esistono spiegazioni razionali a cose, alchimie, intrecci di energie particolari che si sprigionano solo con qualcuno mentre con la maggior parte del resto del mondo ciò non avviene, soprattutto se questo tipo di sensazioni si generano a prescindere dall’intenzione o dalla motivazione per cui ci troviamo di fronte a chi le suscita. Perciò, dopo la sorpresa iniziale del non riuscire a dare un senso o un nome conosciuto a ciò che accade, decidiamo semplicemente di goderne ogni attimo e lasciarci andare a quel piccolo regalo che la vita ci ha fatto, assaporando tutta la serenità che dal quel momento scaturisce e che vorremmo non passasse mai.

Ma le cose hanno sempre un inizio e una fine dunque, anche se a malincuore, dobbiamo uscire dal guscio di benessere per ritornare alla normalità del nostro stare bene pur avendo preso coscienza di poter stare meglio, certi che quella sensazione ci mancherà non appena ce ne allontaneremo. Invece, con grande sorpresa, il giorno dopo e quello dopo ancora e i successivi, non ne sentiamo la mancanza, non riusciamo a sentirci tristi per non essere più dentro quell’atmosfera alchemica anzi, proprio il suo ricordo permane per molto tempo illuminando le nostre giornate, regalandoci la stessa leggerezza sorridente e quasi profumata di quando lo stavamo respirando e che non si è dissolta subito come avevamo immaginato e anche un po’ temuto.

Così continuiamo a camminare contornati e avvolti da quella dolce scia, come se fosse una coda leggera che abbraccia il nostro ricordo e illumina il nostro sorriso, sorriso che non si spegnerà per la nostalgia bensì si schiarirà con la piacevolezza, in attesa di poter rivivere, prima o poi, quell’atmosfera magica la quale probabilmente, senza sentirsi cercata, tornerà da noi molto prima di quanto sperato.

 

Marta Lock