La sovversiva legge del caso

Energie sottili

Spesso tutto ciò di cui abbiamo bisogno… arriva intraprendendo il percorso… che meno di tutti avremmo considerato…

Quando siamo presi da quella corsa incessante e frenetica che sembra essere la nostra esistenza, dalle circostanze che si susseguono e che sembrano essere tutto ciò di cui abbiamo bisogno per le loro caratteristiche di affinità alle nostre inclinazioni e alla nostra natura, non ci fermiamo ad ascoltarci più a fondo, a valutare quei piccoli eventi che si verificano casualmente e ai quali diamo un’occhiata distratta, non valutando che forse in qualche modo stanno cercando di darci un suggerimento. Non siamo interessati a soffermarci sulle sciocchezze perché il quadro generale ci piace, ci soddisfa quindi ci sentiamo solidamente fermi sul raggiungimento di quegli obiettivi, con le persone che ci troviamo accanto e sulla strada che abbiamo scelto. Perseguendo le nostre mete smettiamo di guardare il resto come un’altra opzione, una diversa opportunità che anche se non presa in considerazione potrebbe comunque rivelarsi positiva per la nostra evoluzione, per l’inseguimento di quella felicità verso cui l’essere umano tende, perché siamo convinti che quella felicità sia già a un passo da noi.

Dunque ignoriamo quelle apparenti casualità, quei piccoli eventi contrari che continuano a succedersi senza che decidiamo di osservarli con maggiore attenzione, senza che vengano ascoltati per quello che potrebbero essere, flash inviati dal destino per indurci a volgere lo sguardo anche verso un’altra direzione. Nella nostra ottusa inconsapevolezza le energie sottili stanno però muovendosi a nostro favore, stanno spingendoci verso una riflessione che tuttavia non riusciamo a fare, perciò continuiamo a sentirci appagati da tutto ciò che abbiamo scelto anche se i segnali ci gridano che la rete di sicurezze costruita si sta lentamente sgretolando, sta mostrando debolezze e limiti che ci imponiamo di accettare perché crediamo sia giusto così. Eppure alcune mancanze sono evidenti, tanto quanto la sensazione che ci sia qualche nota stonata, che manchi un piccolo tassello per completare il quadro e indurci ad affermare di essere completamente felici.

Perché resistiamo a quelle forze sottili che sembrano suggerirci che esiste un’altra possibilità?

Da quando abbiamo smesso di volerci mettere in discussione e di aprirci all’ascolto di tutto ciò che accade intorno a noi?

Come mai se siamo davvero sulla strada giusta alcune circostanze sembrano mettersi contro quella certezza?

Nella persistente inconsapevolezza di ciò verso cui siamo lentamente e inesorabilmente spinti, lasciamo che le cose seguano il loro corso, non facciamo nulla per prendere in mano le situazioni confuse o stagnanti e aspettiamo per osservare meglio gli accadimenti fino al giorno in cui ci troviamo davanti a un evento che costituisce un giro di boa, qualcosa di imprevisto che ci costringe a deviare bruscamente il nostro percorso o a sospendere momentaneamente il contatto con quelle certezze a cui volevamo tenerci aggrappati per far fronte all’imprevisto, avventurandoci verso quella deviazione che non avremmo mai accettato di intraprendere volontariamente ma che, davanti alla circostanza imprevista, non possiamo che accogliere. Poco dopo aver iniziato quel nuovo percorso realizziamo che altre porte si aprono, altri accadimenti si concatenano e ci conducono, a dispetto delle nostre forti resistenze e opposizioni, verso uno scenario inedito, inaspettato, sorprendente perché molto più affine a quelle esigenze che avevamo deciso di lasciare in silenzio, di far soccombere in nome della coerenza verso quanto avevamo scelto.

Paradossalmente proprio in quella nuova fase comincia a disgregarsi tutto ciò che fino a poco prima avevamo cercato di tenere insieme, lasciandoci increduli ad ammettere che tutto sommato c’erano stati molti segnali a indicarci che forse non era poi il cammino migliore per noi, anche se avevamo ignorato i messaggi silenziosi del destino; a quel punto però davanti alla possibilità di avere tutto ciò di cui abbiamo bisogno e che abbiamo sempre sperato di ricevere, non possiamo più tornare indietro, non vogliamo più farlo, perché abbiamo capito che il nostro posto è lì, dove ci ha condotti con prepotenza quel caso che volevamo ignorare.

 

 

Marta Lock