Mai più… o per sempre

Forse la chiave sta nell’avvicinarsi in maniera diversa… scoprendosi in un modo insolito apprezzando il nuovo sguardo… e così dove prima c’era silenzio… spuntano nuove parole…

A volte possono verificarsi delle congiunzioni strane di energie che, inspiegabilmente, solcano una riga profonda nel nostro cuore e nella nostra anima al punto di indurci a definirle uniche. Inizialmente viviamo l’esperienza nella quale la vita ci ha messi in modo quasi inconsapevole, come se farla rientrare all’interno di canoni che conosciamo bene ci permettesse di accettare con maggiore spontaneità quel qualcosa di indefinibile che la mente non riesce né a vedere né successivamente a razionalizzare. L’altra metà di quella sinergia karmica, spaventata e disorientata tanto quanto lo siamo noi, seppur non ammettendolo, tende a sua volta a tenere a bada un’emotività con cui non sa convivere, a volte perché non abituata altre perché mai prima aveva avuto a che fare con niente di neanche vagamente somigliante.

 

Perciò le due parti si vivono solo a metà, poiché pensare di abbandonarsi è troppo pericoloso, mentre controllare qualcosa che già sanno essere incontrollabile è rassicurante, prevedibile, dominabile… eppure quella voce interiore che spinge entrambi verso il baratro emotivo, che poi in realtà se lo lasciassero essere sarebbe invece un bellissimo volo planare, li induce a combattersi e allontanarsi. Ma tanto quanto è forte il loro timore e la loro resistenza a lasciarsi andare, altrettanto lo è l’impossibilità di rimanere distanti a lungo, così ogni scusa, ogni motivo di recriminazione, ogni toccata e fuga è comunque un modo per tornare periodicamente ad affacciarsi nella vita dell’altro. E sì che i motivi di allontanamento sembrano ogni volta talmente gravi e inaccettabili da essere sicuri, giurando a noi stessi tanto quanto l’altro fa con sé, che non vi sarà un’altra opportunità, che l’ultima sarà la volta buona per dimenticare, detestare, odiare…

 

E invece non è così, non lo è mai. Ogni volta, trascorso un po’ di tempo, uno o l’altro si riavvicina di nuovo, vincendo le resistenze e cercando di riallacciare qualcosa che poi di nuovo lo spaventerà suscitando ancora le stesse reazioni, stimolando le stesse barriere di sempre.

 

Perché continuiamo a combattere contro qualcosa che sembra essere completamente indipendente dalla nostra volontà?

 

Come mai, pur avendo compiuto scelte forti e determinate, in questo caso è impossibile mettere la parola fine a ciò che di fatto non vuole e non può finire?

 

E per quale motivo l’altro, che a sua volta fugge, si ritrae, si allontana, poi non riesce a fare a meno di tornare, ancora e ancora?

 

Un incontro, più unico che raro, di anime che si riconoscono è un qualcosa di sorprendente, di ancestrale, di misteriosamente bello, e prescinde dalla fisicità, dalla determinazione razionale, dalla forza decisionale che, chissà perché, sceglie di combattere una battaglia già perduta. Dunque le due parti, superata la prima fase in cui si sono sentite spaventate da una passione che prendeva corpo e testa, oltrepassata la seconda fase in cui dovevano cacciarsi via e gridarsi contro per tentare di sottrarsi a quella magnetica forza che invece le spingeva l’una verso l’altra, preso atto dell’impossibilità e incapacità di uscire definitivamente dalle reciproche esistenze, finalmente si arrendono a lasciarsi andare a quel qualcosa di inspiegabile senza volerlo più spiegare, semplicemente accettano ciò che non può fare a meno di essere e tornano di nuovo vicine.

 

Tornano vicine a un livello molto più alto, molto più intenso, e riescono a comunicare come mai prima era successo, con parole diverse che non provocano più altrettanti silenzi, con frasi che non innescano più un meccanismo di chiusura, difesa o fuga, anzi che divengono chiare e sincere come mai lo erano state durante le fasi precedenti, perché ormai i due protagonisti hanno capito che un’unione di anime di tale forza non potrà mai essere allontanata e divisa da un mai più che è risultato inaccettabile e irrealizzabile per entrambe, bensì può innalzarsi a un superiore per sempre che era l’unico che avrebbe mai potuto essere, fin dal loro primo indimenticabile attimo.

 

 

Marta Lock