E se non fosse così?

Persona giusta

A volte incontriamo persone giuste nel momento sbagliato… e persone sbagliate nel momento giusto… il perché dipende forse dal fatto che non siamo pronti noi…

In quel cammino spesso accidentato che costituisce la nostra educazione sentimentale, quella che sperimentiamo giorno dopo giorno, amore dopo amore, e che ci rende gradualmente consapevoli di chi siamo e di chi, al contrario, non vogliamo e non possiamo essere all’interno di una coppia, di una relazione, ci può facilmente succedere di trovarci faccia a faccia con qualcuno con cui, in maniera del tutto inspiegabile, si sprigiona un’energia particolare che apparentemente non sembra avere alcun senso. Non ha senso perché magari l’altro non incarna affatto l’ideale che abbiamo sempre immaginato accanto a noi, oppure perché ha un atteggiamento strano che non riusciamo a comprendere, o ancora perché la sua vicinanza ci turba al punto di voler fuggire lontani.

Eppure non riusciamo a resistere a quel magnetismo strano che si sprigiona quando siamo accanto a quella persona, così ci mettiamo in gioco e scegliamo di frequentarla stando a vedere cosa succede. Restiamo però dubitanti sul come gestire il rapporto, perché la nostra indecisione su cosa volere davvero è forte e i dubbi sul proseguire o meno quei particolari incontri che siamo certi non siano affatto ciò che aspettavamo, ci costringono a tirare il freno a mano, ad avere un andamento altalenante che l’altro, inevitabilmente avverte e di conseguenza reagisce. Reagisce tirando il sasso e nascondendo la mano, reagisce apparendo all’improvviso e scomparendo altrettanto repentinamente, reagisce guardandosi intorno per sentirsi più accolto di quanto non lo facciamo sentire noi. Lasciamo così che l’allontanamento giunga, salvifico, a risolvere quei dubbi e quelle incertezze che non avevamo il coraggio di affrontare in modo deciso.

Poi però può succedere che dopo qualche tempo, dopo magari la fine di un’altra conoscenza in cui ci eravamo messi più in gioco pur non avendone potuto determinare un seguito, ci capiti di ripensare a quel magnetismo con l’altra persona ed egoisticamente, quanto irresistibilmente, torniamo a bussare alla sua porta pensando che in fondo la cosa peggiore che ci possa capitare sia di non vedercela aprire. Invece, contrariamente ai nostri timori, l’altro apre, dimostrandoci che forse quell’energia particolare non si sprigiona con chiunque, che magari nello stesso periodo anche lui ha fatto un’esperienza finita in modo diverso da quello desiderato e che a sua volta sia tornato a pensare a noi. Dunque ricominciamo la frequentazione più decisi a impegnarci per vedere cosa succede, cercando di comprendere meglio il perché di quella strana alchimia alla quale non sappiamo dare una spiegazione ma… ma a quel punto è l’altro che tiene la distanza e siamo noi a reagire, per difesa, allo stesso modo in cui avevamo visto comportarsi lui tempo prima.

Tutto ciò ci porta a riflettere su quante volte in passato ci sia capitato di incontrare persone giuste per noi in momenti in cui non eravamo pronti per averle accanto, e di quante abbiamo scelto di fermarci, perché sentivamo fosse il momento giusto, con persone sbagliate per noi; tutto ciò ci fa credere che gli incontri debbano verificarsi secondo un particolare allineamento di attimi, di sensazioni interiori, di serenità grazie alla quale possiamo sentire il desiderio di costruire. E se non si creano queste condizioni capita di perdere quel famoso treno che non passerà una seconda volta.

È davvero così?

Può essere possibile che la persona giusta per noi esista solo nel momento in cui ci sentiamo pronti ad accoglierla?

Non è forse vero che quelle uniche persone con cui sentiamo un magnetismo fuori dal comune non sono mai uscite dalla nostra vita?

E se invece fosse tutta una questione di necessità di lasciar maturare un qualcosa di troppo profondo per essere accettato?

Spesso alcune emozioni sono troppo complicate per poter essere accolte, troppo particolari per essere subito capaci di dar loro un seguito, troppo profonde per non dover aspettare la maturazione dentro l’interiorità di entrambe le parti coinvolte. Spesso è più semplice accettare sensazioni più spiegabili, più facilmente gestibili con la razionalità, quelle che ci fanno avvicinare alla persona che rientri meglio nei canoni che ci eravamo immaginati, poco importa se ci suscita emozioni meno coinvolgenti. Perché a volte ci sentiamo rassicurati da ciò che non ci travolge. E poi, una volta che il tiepido si fredda, non possiamo fare a meno di tornare indietro verso l’altra calamita, quella più forte, quella che ci fa più paura ma che prima o poi impareremo ad accettare e, a quel punto, il momento sarà quello giusto perché capiremo di avere davanti la persona giusta.

 

Marta Lock