A volte le persone sbagliano…ferendoci profondamente…a volte siamo noi a ferire gli altri…pur non volendolo…a volte comprendiamo che non sempre chi ci ha ferito…aveva intenzione di farlo…a volte…
Ci sono persone, nel nostro passato, che hanno costituito e determinato il giro di boa della nostra vita, hanno fatto qualcosa di talmente grave da aver rivoluzionato la visione delle cose che avevamo avuto sino a quel momento. Può essere stato un abbandono improvviso e ingiustificato, che ci ha lasciato increduli a domandarci cosa possiamo aver fatto per provocare una reazione tanto eccessiva, spiegazione che non riusciremo mai a ottenere; può essere un tradimento consumato in modo talmente subdolo da aprire una ferita profonda che continua a sanguinare per anni; può essere stato qualcuno che ha approfittato dell’adorazione che avevamo nei suoi confronti per usarci come degli oggetti e poi buttarci via, e periodicamente tornare a farsi vivo sempre con la stessa identica dinamica.
Non perdonerò
Situazioni diverse, alcune con un minimo di responsabilità da parte nostra, altre per le quali, nonostante gli sforzi di autoanalisi non siamo riusciti a trovare un perché, ma tutte ugualmente gravi ed emotivamente invalidanti, per quelli di noi che le hanno subite. Perciò, dopo esserci ripresi dallo shock, dopo essere usciti dalla fase del dolore più acuto, si fa strada in noi la certezza che non perdoneremo mai una persona che ci ha fatto il cuore a pezzi, e il desiderio che un altro possa infliggergli lo stesso identico dolore, diventa quasi un bisogno impellente, unito alla speranza di poterci trovare lì, a guardarla soffrire.
Perche qualcuno può dimostrarsi tanto crudele nei confronti di un essere umano?
Cosa porta una persona a calpestare con tanta superficialità i sentimenti di un’altra, condizionando in questo modo la sua futura vita emotiva?
Come può un individuo essere talmente egoista da non capire quanto male può fare a un’altra persona il suo comportamento?
Tante domande alle quali non riusciamo a dare una spiegazione e che ci girano in testa per molto tempo. Poi, lentamente, raccogliamo i cocci del nostro cuore, li rimettiamo insieme e andiamo avanti, riprendiamo in mano le redini delle nostre emozioni e ci rituffiamo nella vita, consapevoli che il graffio che abbiamo nell’anima, prima o poi si rimarginerà, ma al tempo stesso costituirà quella provvidenziale barriera difensiva che ci permetterà di tutelarci dalla sofferenza. Prima o poi incontriamo qualcuno che ci piace cosi tanto da rendere il rischio accettabile e iniziamo a frequentarlo, fino al momento in cui la paura si insinua nei nostri pensieri e nelle nostre azioni, portandoci a comportamenti che mai avremmo immaginato di assumere.
Ecco quindi apparire atteggiamenti sfuggenti, desiderio di distacco dall’altro e poi improvviso bisogno di tornare da lui, per sentire, un attimo dopo, il bisogno incalzante di allontanarci di nuovo; oppure la mancanza di fiducia per il doloroso tradimento sopportato in passato, può portarci alla paura di legarci troppo profondamente, attuando quel meccanismo per il quale non rinchiuderci in una relazione monogama o troppo esclusiva, rappresenta l’unica salvezza, trasformandoci, nostro malgrado, da vittime in carnefici.
A quel punto ci fermiamo, ci guardiamo dentro, vediamo il passato con occhio più indulgente e non possiamo fare a meno di considerare che quell’atteggiamento, quel fatto tanto grave che avevamo subìto, potrebbe non essere stato dettato da crudeltà gratuita e ingiustificata bensì da un’esigenza di difesa, di distacco, di auto tutela, a sua volta provocata da sofferenze subite o da incapacità di gestire le proprie emozioni. Riusciamo a comprendere che anche chi ci ha fatto a pezzi, potrebbe aver avuto i suoi perché, le sue motivazioni, il suo passato pesante da superare e i suoi lutti emotivi da elaborare che, pur non volendolo, lo hanno portato a compiere errori gravi, dei quali, con ogni probabilità, si è pentito profondamente senza avere la possibilità, o la forza, di riuscire a confessarcelo.
Guardando noi in quel preciso momento, ascoltiamo le sue ragioni silenziose, comprendiamo che fa parte dell’essere umano, compiere errori, per proteggere se stesso, che inevitabilmente possono provocare la sofferenza di altri e, in quel preciso momento…forse, perdoniamo…
Marta Lock
Category: L'Attimo Fuggente