Esistono persone che nonostante parlino un linguaggio diverso…riescono a comprendersi perfettamente…non perché l’una inizi a parlare la lingua dell’altra…ma semplicemente perché si ascoltano…
Quante volte osservando una coppia ci siamo domandati come possano individui tanto apparentemente opposti riuscire a stare insieme?
E quante volte ci siamo noi stessi imbattuti in persone tanto diverse da noi da rendere impossibile un dialogo costruttivo e utile a trovare un modo per superare le reciproche differenze?
Non ci è sembrata una fatica sovrumana soprattutto se paragonata al piccolo risultato che di volta in volta riuscivamo a ottenere?
Come mai dunque quelli che osserviamo sono riusciti a trovare un modo soddisfacente di comunicare nonostante le evidenti differenze?
Può succedere di conoscere una persona che ci piace molto e dalla quale ci sentiamo completamente affascinati ma con cui ciò che ci accomuna è infinitamente inferiore a ciò che ci divide quindi dopo l’entusiasmo iniziale dovuto alla momentanea facilità di dialogo, perché semplicemente il modo di esprimersi era così simile da farci sembrare tutto comprensibile, ci rendiamo invece conto delle profonde differenze nel modo di guardare la vita, il presente e il futuro, il modo di intendere il rapporto e di affrontare la condivisione, così profondamente distanti dalla nostra visione da rendere impossibile trovare un compromesso a meno che uno dei due non rinunci completamente al proprio modo di essere per andare incontro all’altro.
In altre occasioni invece abbiamo completamente escluso la possibilità di aprirci a qualcuno il cui modo di porsi, di guardare e di parlare era diametralmente opposto al nostro negandoci di conseguenza l’opportunità di scoprire che invece avrebbe potuto essere molto più vicino a noi di quanto non lo siano mai stati altri ai quali avevamo aperto subito la porta del cuore. Questo perché l’incapacità di superare il blocco iniziale di doverci confrontare con qualcuno il cui atteggiamento ci appariva incomprensibile ci ha indotti a supporre che tutto sarebbe stato troppo complicato e difficile da costruire. E in molti casi il nostro istinto non aveva completamente sbagliato valutazione.
Poi un giorno, quasi per caso come di solito si verificano tutte le cose più significative e importanti della vita, conosciamo qualcuno con cui non pensiamo a costruire nulla, con cui per una volta non riflettiamo su come potrebbe essere un eventuale rapporto e su quanto sarà facile o difficile dialogare, semplicemente lasciamo che sia l’istino a suggerirci cosa fare; così iniziamo a frequentare quel qualcuno di cui non sappiamo nulla e con cui non sentiamo la necessità impellente di scoprire le carte, né le nostre né le sue, e lasciamo che le cose succedano in modo libero e spontaneo. Tutto diventa più chiaro e nitido man mano che la conoscenza si approfondisce senza necessità di pronunciare le parole bensì ascoltando la presenza costante e senza pretendere promesse o rivelazioni bensì aspettando di scoprire tutto lentamente, attraverso la voce del cuore.
Un cuore che via via batte più forte, che lentamente permette alle parole di uscire e di accogliere quelle che escono dall’altro, senza pretendere che risponda allo stesso nostro modo e rimanendo delusi se così non è ma accettando il suo modo di dirci ciò che diversamente non sarebbe in grado di fare. Pronunciare frasi e aspettarsi la risposta che daremmo noi significherebbe snaturare l’altro e non amare lui per come è ma come desideriamo che sia, perdendoci il suo modo di dirci ciò che solo ascoltando e guardandolo negli occhi possiamo essere in grado di comprendere, perché pur esprimendosi in modo diverso scopriamo che il suo cuore parla invece la stessa lingua del nostro, le sue emozioni sono talmente vicine alle nostre da potersi quasi toccare, il suo non dialogo è talmente compatibile con il nostro dover esprimere tutto da darci l’impressione di parlare anche attraverso la distanza.
E scopriamo il perché alcune coppie all’apparenza diverse sono unite come nessun’altra, perché si ascoltano e si amano semplicemente essendosi scoperte simili nell’interiorità della sostanza soprassedendo sull’inutilità della forma…si sono lasciate la libertà di rispondersi in modi differenti ma comunicandosi le stesse profonde emozioni così, ascoltandosi, si sono profondamente comprese.
Marta Lock