In molti casi la voglia di innamorarsi…si scontra con la paura di non riuscire più a farlo…generando uno strano disequilibrio…tra ciò che crediamo di mostrare…e ciò che realmente gli altri vedono di noi…
Esistono dei momenti particolari nei quali ci sentiamo soli e desiderosi di colmare quel vuoto emotivo che ci accompagna ormai da troppo tempo, soprattutto se siamo usciti da un legame sentimentale durato anni, all’interno del quale ci eravamo abituati a vivere in due, dividere gli spazi, condividere emozioni negative e positive, persino la routine, e in fondo ci piaceva. Altri invece hanno assaporato il sapore intenso della libertà talmente tanto a lungo da essersi stancati di continuare a rivivere l’emozione ripetuta degli inizi senza che si trasformi mai in qualcosa di più importante. Se entriamo a far parte di questo popolo di farfalle emotive è perché portiamo nell’anima ferite talmente profonde da farci desiderare di fermarci ma di avere contemporaneamente paura di una sosta troppo lunga che possa farci sentire il desiderio di ancorarci a qualcosa che potrebbe improvvisamente svanire.
Poi arriva quel meraviglioso momento in cui sentiamo che il dolore è superato, il senso di solitudine non è poi così pesante, l’idea di fermarci non ci fa più paura, e in quell’esatto momento desideriamo aprire di nuovo il nostro cuore a quell’emozione ormai lontana che ci aveva riempito l’esistenza oppure trafitto l’anima, sentendoci pronti ad accoglierla nella nostra vita. Perciò iniziamo a guardare gli altri come potenziali compagni, come persone da poter conoscere senza i blocchi o i ricordi che fino a poco tempo prima ci avevano frenati e gli altri, per tutta risposta si avvicinano a noi, come se sentissero la nostra nuova disponibilità ad aprirci.
Ma dopo una breve frequentazione inspiegabilmente quanto inaspettatamente si allontanano, alcune volte addirittura scappano a gambe levate lasciandoci increduli a cercare di capire dove abbiamo sbagliato. Eppure non abbiamo parlato del precedente amore come succedeva in passato, o non abbiamo dimostrato ostilità o resistenza a gesti e parole dolci come facevamo tempo prima, o ancora non ci siamo dimostrati ansiogeni, appiccicosi, impazienti, modi di fare che ci avevano caratterizzati molto a lungo.
Perché dunque le persone che ci piacciono scappano da noi?
Cosa c’è di sbagliato nel nostro comportamento da indurre la persona che stiamo frequentando a volersi allontanare nonostante abbiamo evitato accuratamente di compiere gli errori del passato?
Perché proprio ora che abbiamo trovato il nostro equilibrio interiore non riusciamo a trovare qualcuno che desideri averci accanto?
Molto spesso alcuni atteggiamenti inconsci dimostrano alle persone che ci ruotano intorno ciò che forse a livello cosciente noi non riusciamo a comprendere e ciò che crediamo fortemente di desiderare si scontra in modo evidente con ciò che in realtà non siamo davvero pronti a ricevere; il fatto che ci sentiamo stanchi della solitudine a lungo sopportata e che è stata necessaria per compiere quel percorso di autocoscienza che ci è servito a rafforzarci e a comprendere molto di noi stessi, non significa che siamo pronti a mettervi davvero fine. Il fatto che desideriamo, con ogni fibra del nostro corpo, innamorarci di nuovo, completamente e perdutamente, non significa che una parte di noi, che non vuole tacere definitivamente, abbia superato la paura di farlo lasciando trapelare, attraverso il linguaggio inconscio del corpo, quell’inconsapevole resistenza che spaventa chi ha bisogno di sentirsi rassicurato per lasciarsi davvero andare.
Quindi di fronte a quello strano quanto inconsapevole squilibrio tra il desiderio di innamorarci e la paura di farlo, tra il bisogno di condividere gioie ed emozioni e la necessità di mantenere intatti i nostri spazi di solitudine, tra il bisogno di ricevere tutto e l’incapacità di darci completamente, chi ci sta di fronte sente il pericolo generato dall’indecisione che cerchiamo a tutti i costi di nascondere dietro una assoluta certezza, ma che a guardare fino in fondo non abbiamo ancora maturato, e decide di scappare, lasciandoci lì, increduli, a domandarci perché lo fa…
Marta Lock