Rialzati e sorridi

La leggerezza è quella particolare e rara dote… che ci induce a trovare un motivo per sorridere… anche laddove gli altri si aspetterebbero di vedere solo le nostre lacrime…

Molte persone tendono a lasciarsi sopraffare dagli eventi, ad acutizzare e ampliare le sensazioni spiacevoli che dagli accadimenti derivano senza essere in grado di vedere una via d’uscita, una luce che sarebbe invece utile a dare un senso diverso all’attraversamento di quei momenti di buio facenti inevitabilmente parte dell’esistenza di ognuno. La tendenza a restare impantanati, immobili, all’interno della circostanza ormai già verificata e per questo non più modificabile o evitabile, sembra diventare quasi un imperativo, un percorso nel quale restare quasi come se si affrontasse ciò che è accaduto ponendosi nella posizione di vittima delle circostanze, di subente le vicende senza essere in grado di vedere le potenzialità che all’interno del buio si possono nascondere. La sofferenza, il dolore, le ferite, devono necessariamente restare latenti e insuperabili, manifestate all’esterno perché spesso in quell’esternazione si trovano attenzioni e consolazione che diversamente non si sarebbero incontrate, rafforzando perciò la convinzione che nell’immaginario comune l’atteggiamento giusto sia proprio quello di crogiolarsi in quello stato delle cose.

Questa convinzione induce così i più a osservare con superbo distacco e con infastidita diffidenza quel gruppo di persone, certamente numericamente inferiori, che hanno invece la singolare caratteristica di essere in grado di superare velocemente il momento contingente, cercando e individuando proprio quella luce che dagli altri viene volutamente ignorata, trascurata, sottovalutata come se il guardarla li facesse sentire fuori luogo rispetto a ciò che stanno vivendo. I bizzarri individui che rappresentano questo modo inusuale di approcciare gli accadimenti, hanno la rara capacità di sdrammatizzare anche gli episodi più tristi o gravi, sanno trovare lo stimolo necessario ad andare oltre l’istante corrente e aggrapparsi proprio a quella luce che si intravede per permetterle di illuminare il nuovo cammino che nasce dopo un evento, una circostanza, e che è un punto di rottura con il precedente. Le strane persone che appartengono a questa categoria sono spesso accusate di superficialità, di incapacità andare al fondo delle proprie emozioni, di essere incapaci di provare sentimenti profondi, solo perché non hanno le reazioni che il pensiero comune crede dovrebbero avere.

Com’è possibile che davanti a circostanze che paralizzano chiunque, questi soggetti riescano invece ad aggrapparsi all’unico spiraglio di positività?

Perché non dimostrano lo stesso sconforto, la medesima sofferenza, che invece tendono a manifestare la maggior parte delle persone?

È distacco emozionale il loro oppure hanno capito qualcosa che tutti gli altri fanno fatica ad accettare?

In realtà ciò che le contraddistingue e che rende possibile, a queste delicate e solari creature, il reagire immediatamente agli eventi superandoli e trovando il modo di sorridere malgrado tutto, è una leggerezza speciale che niente ha a che vedere con la superficialità, quella di cui vengono accusati e a causa della quale vengono guardati con diffidenza, bensì rappresenta la forza di rialzarsi subito davanti alle difficoltà, agli ostacoli, alle circostanze davanti a cui la vita le mette, e di trovare il motivo, il mordente, per ricominciare a camminare, a credere che qualsiasi accadimento porti con sé il seme di un’evoluzione, di una progressione e di una crescita personale essenziale per l’individuo. La capacità di vedere il lato positivo, la speranza, la forza a cui si attinge per superare ciò che accade racchiude la rara predisposizione ad accettare con rapidità ciò che non può essere cambiato e voltare pagina, pur lasciando che il senso della perdita resti nella propria interiorità ma senza crogiolarsi in un dolore e in una sofferenza che non fanno che immobilizzare le energie a cui invece è vitale attingere per risollevarsi.

E così proseguono nel loro cammino illuminando i percorsi che intraprendono e le persone con cui scelgono di camminare, a dispetto delle difficoltà e di ciò che si verifica, perché hanno in mano la chiave preziosa che apre le porte di un’esistenza più serena.

 

 

Marta Lock