A volte l’esigenza di un cambiamento…diventa più forte del timore…di rompere un equilibrio…
Esistono dei momenti in cui tutto ciò che abbiamo sempre atteso, il sentimento che non credevamo più fosse possibile incontrare, le forti emozioni alle quali quasi avevamo rinunciato tanto ci sembravano utopiche, finalmente riaffiorano anzi, rientrano nella nostra vita con forza tale da farcene quasi sentire travolti. E viviamo quelle emozioni quasi increduli per l’evidenza che finalmente anche ciò che sembrava legato solo a un lontano passato troni finalmente a riempire il nostro presente, sentendoci privilegiati e immensamente fortunati per quel nuovo regalo che la vita ci sta facendo.
Perciò respiriamo i momenti meravigliosi stando bene attenti ad averne cura e a cercare un equilibrio tra le personalità forti e ben delineate che a quel punto della nostra crescita abbiamo raggiunto, tanto vero per noi quanto per l’altro. La passione iniziale è incredibile al punto di essere convinti che solo di quello si tratti ma poi, andando avanti nella frequentazione e nello scoprirsi timidamente anche l’anima, velo dopo velo lasciando uscire ciò che mai più pensavamo di poter mostrare, ci rendiamo conto che ciò che ci lega all’altro va ben oltre la pura chimica e si eleva a qualcosa di mentale e superiore che noi per primi non riusciamo a spiegare né a capire.
Tutto sembra perfetto, il cercarsi, il desiderarsi, l’avere bisogno di un contatto continuo senza averlo chiesto né spiegato bensì spontaneamente proveniente dal modo di essere di entrambi, in perfetta armonia anche nel concepire il concetto di essere presenti uno nella vita dell’altro, fino al momento in cui uno dei due inizia a sentire il bisogno che qualcosa cambi, non nel modo di stare insieme bensì per quel sottile desiderio che quel meraviglioso rapporto cresca, diventi altro, più importante e più completo ma con il timore di chiederlo per paura che il bellissimo equilibrio raggiunto passo dopo passo, e mai avuto prima con nessun altro, possa in qualche modo rompersi e portare a una regressione.
Perché a volte ci facciamo frenare dalla paura nell’esprimere con sincerità un’esigenza del nostro cuore che non vuole tendere a modificare l’altro ma solo a permettere al rapporto di evolversi?
Non è forse un timore legato al passato quello di credere che, davanti a una domanda dettata dalla spontaneità e dalla forza del sentimento attuale, la risposta sia negativa come lo erano state altre in precedenza?
E’ dunque giusto rinunciare a manifestare ciò che desideriamo dimenticandoci di noi per voler assecondare l’altri in virtù del bisogno di rendere felice lui prima di noi?
Per quale motivo siamo convinti che rivelando i nostri desideri, con la dolcezza di chi desidera e non con la prepotenza di chi pretende, provocheremo una chiusura o una brusca frenata nella relazione?
Cercare di rendere felice la persona che è accanto a noi è bello quanto dovrebbe essere naturale in una coppia che abbia voglia di diventare tale e se accanto all’altro ci sentiamo talmente bene da desiderare che il rapporto evolva è perché in fondo il suo comportamento e atteggiamento nei nostri confronti ci hanno fatti sentire tanto appagati da indurci a desiderare di costruire con lei ciò che con altri ci era sembrato impensabile e per cui, a volte, siamo scappati a gambe levate. E soprattutto è fondamentale che quella persona ci conosca esattamente per come siamo, anche in quelle nostre crescenti esigenze dell’anima, così da permettergli di innamorarsi di noi anche attraverso ciò che davvero vogliamo diventare e costruire insieme a lei, non solo per l’idea che vogliamo dargli per timore di perderla.
Perciò prendiamo il coraggio a due mani e, con tutta la dolcezza, l’arrendevolezza e l’apertura che non abbiamo mai avuto con nessun altro prima, confessiamo apertamente in quale direzione vorremmo che vada quel meraviglioso rapporto e, sorprendentemente, potremmo trovarci a sorridere comprendendo che in fondo abbiamo solo espresso ciò che anche l’altro, più chiuso o timido di noi nell’esprimere le emozioni, desiderava e non aveva il coraggio di chiedere per non rompere l’equilibrio.
Marta Lock