Solo se mi parli

E poi arriva quel liberatorio giorno in cui… smettiamo di cercare di indovinare… e decidiamo di ascoltare solo chi è disposto a dire…

Il mistero è un velo intrigante di cui si vestono molte persone, convinte che siano davvero pochi quelli che sfuggono al suo fascino; così scelgono quella strada come approccio per i rapporti interpersonali che, fino a quel momento, hanno permesso loro di ottenere tutto ciò che hanno voluto, soprattutto da persone che potevano avere facilmente qualunque altra cosa. Nel gioco della seduzione infatti, sembra diventato imperativo sfuggire, eludere le domande, non dare mai troppi indizi, restare sempre un po’ nell’ombra per aumentare la curiosità, la sete di conoscenza, il desiderio dell’altro di scoprire di più. Addirittura alcuni soggetti arrivano persino alla sparizione tecnologica – non rispondono ai messaggi né alle telefonate, nei casi limite danno appuntamenti per poi sparire – salvo poi rifarsi vivi, come se niente fosse certi che dall’altra parte verranno riaccolti come moderni Ulisse che hanno semplicemente divagato un po’.

Certo, in molti casi questa tecnica ha il suo effetto, perché tenere in bilico qualcuno dà loro il timone della situazione, lo scettro dell’andamento del rapporto e la certezza, apparente, che l’altro si lasci talmente conquistare dal tira e molla, dalle fughe seguite dai ritorni, da legarsi sempre di più fino a dare al misterioso il controllo sulla relazione.

E’ davvero a questo che si sono ridotti i rapporti?

Un gioco di potere per definire chi ha il controllo?

Non è forse un grande segno di debolezza il voler gestire un’emozione, un sentimento, una relazione?

Come mai qualcuno deve a tutti i costi affermare una superiorità emotiva su un altro individuo? E’ paura di perderlo il controllo? Di non piacere così com’è? Di darsi troppo mettendo così tutto in gioco?

Probabilmente una serie di tutti questi fattori, derivanti da insicurezze o traumi mai superati del passato, mancanza di un reale equilibrio con se stessi, sono le varie concause che determinano questi strani comportamenti, soprattutto quando ad attuarli non sono adolescenti che devono ancora scoprirsi bensì persone adulte che, in teoria, dovrebbero aver raggiunto una certa maturità. Se abbiamo incrociato nel nostro cammino questi soggetti particolari, che inizialmente ci hanno incuriositi proprio in virtù di quel non detto, di quel mondo interiore tutto da scoprire, di quello stano comportamento in bilico tra il fare e il non fare, tra il non raccontare niente e lasciar intendere tutto, ce ne siamo lasciati affascinare, cadendo di fatto nella loro rete.

Abbiamo cercato di comprendere i loro perché, abbiamo provato a esplorare e dare una spiegazione razionale al loro atteggiamento, abbiamo anche giustificato i loro vai e vieni come una chiara manifestazione di paura verso un qualcosa che non riuscivano a gestire, perché comunque mettere sul piatto apertamente i propri sentimenti spaventa, abbiamo persino scusato a volte fughe, silenzi, tentennamenti che in altri tempi, e con altre persone, non avevamo mai ammesso. Tutto questo fino al momento in cui il mistero ha perso il suo fascino, i silenzi non andavano più capiti, le fughe non potevano più essere accettate; non perché l’atteggiamento dell’altro, che ormai voleva continuare a perseverare nel suo meccanismo e pensava di sentirsi al sicuro nella sua posizione di giocatore di scacchi, fosse cambiato in peggio bensì perché abbiamo alzato la testa e abbiamo scoperto che tutto sommato non valeva poi così tanto la pena continuare a investire tante energie con qualcuno ancora troppo immaturo, ancora troppo poco equilibrato con se stesso e assolutamente inconsapevole di ciò che davvero voleva.

Quindi usciamo da quel fitto velo e ritorniamo alla nostra luce, quella della chiarezza, del dialogo, del piacere reciproco di raccontarsi, di misurarsi con qualcuno, di unirsi ogni giorno di più anche grazie al confronto. Ritorniamo ad apprezzare ciò che è semplicemente facile, senza resistenze, senza misteri perché abbiamo capito sulla nostra pelle che spesso il mistero non nasconde nulla che ci interessi davvero, se non la curiosità di scoprirlo.

E nel momento in cui la vita ci porterà di nuovo davanti a qualcuno su cui soffermare lo sguardo sapremo che tutto ciò che dovrà seguire a quello sguardo saranno le chiare e limpide parole, accompagnate da spontanei e naturali fatti.

 

Marta Lock