Strade

Se in passato abbiamo trovato delle porte chiuse… non è perché bussavamo in modo sbagliato… bensì perché non abbiamo chiesto di lasciarci entrare… alle persone giuste…

Lungo il tortuoso e complicato sentiero che chiamiamo vita, può esserci capitato di aver imboccato una via che ci sembrava perfetta per noi, in cui avevamo riposto i sogni, le aspettative e che, in alcuni momenti, aveva costituito un punto fermo, una certezza. In questa via abbiamo incontrato persone che, in quel momento, sembravano costituire il perfetto completamento di chi eravamo, convincendoci a voler intraprendere un percorso con loro. Inizialmente tutto era armonico, bello e rasserenante, fino al momento in cui i caratteri si sono svelati e hanno iniziato a insinuarsi nel rapporto costruito, per permetterci di salire un gradino più alto nella conoscenza reciproca e nell’edificazione di una relazione più importante, più seria.

Nel momento in cui abbiamo bussato un po’ più forte alla porta del cuore e dell’anima dell’altro, cercando di fargli a sua volta oltrepassare la soglia della nostra, possiamo aver trovato una chiusura, sua per indole o nei nostri confronti o solo per maturità emotiva completamente disallineata, che ci ha fatto immediatamente ritrarre la mano, timorosi di aver compiuto un passo troppo veloce in avanti. Ma il desiderio di aprire la porta si faceva più prepotente tanto più lei restava chiusa, inducendoci a continuare a bussare, ancora e ancora, per ottenere ciò che la nostra urgenza emotiva proseguiva a far rimbombare nella nostra anima. E più insistevamo, più la porta restava chiusa finché non abbiamo definitivamente desistito e continuato a camminare lungo la strada che avevamo scelto, però soli.

Perché, se abbiamo semplicemente seguito la nostra esigenza interiore, ci troviamo a domandarci quale errore abbiamo compiuto per indurre la porta a restare chiusa?

Come mai qualcosa di tanto importante per noi ha potuto costituire un disagio o fastidio nell’altro al punto di allontanarci?

Per quale motivo un’esigenza che per la nostra indole è assolutamente naturale, per chi era al nostro fianco avrebbe rappresentato invece una forzatura talmente insopportabile da costringerlo a ritrarsi?

Non sarà stato un iniziale errore di valutazione, quella compatibilità assoluta che credevamo fuoriuscire da ogni poro della pelle durante i primi tempi?

Molto spesso ciò che più ci attrae è effettivamente ciò che è diametralmente opposto a noi, un po’ perché il mistero è più stimolante, un po’ perché davvero siamo convinti che solo qualcuno con caratteristiche molto distanti, sia il nostro naturale completamento. Ma, a lungo andare, i fatti dimostrano il contrario; sensibilità diverse non si comprendono, esigenze emotive differenti portano inevitabilmente a uno scontro, posizioni, nei confronti di una relazione, non armonici creano senza dubbio delle fratture. Tutto ciò non può che concludersi con una presa di coscienza dell’impossibilità a proseguire il cammino insieme e così, dopo aver entrambi chiuso definitivamente la propria porta, e girato la chiave nella toppa, proseguiamo ognuno nella propria direzione.

E imbocchiamo una nuova via dove tutto è da ricominciare, da ricostruire e da ricreare, una via dove incrociamo altre persone nel nostro cammino. Questa volta però abbiamo imparato a volgere il nostro sguardo in direzioni diverse, e ci avviciniamo a personalità più affini, con cui parlare è più semplice perché lo sguardo va nella stessa direzione, con cui aprirsi è infinitamente più facile perché le parole che escono provengono dalla stessa sorgente emotiva.

Così quando ci ritroveremo nell’importante momento in cui busseremo alla sua porta, per il desiderio di scoprirci di più, per compiere quel passo avanti nel rapporto che in precedenza non eravamo riusciti a fare, l’altro non la chiuderà perché comprenderà la nostra esigenza interiore e anzi, sarà felice di aprire pensando che solo per un attimo non è stato lui a bussare alla nostra.

Perché quando ci troviamo di fronte a un’inaspettata reciprocità, non esistono modi giusti o sbagliati di bussare né tantomeno porte da tenere chiuse, solo il desiderio di entrambi di lasciarsi andare.

 

Marta Lock