Il tempo sfugge solo quando non si ha voglia di fermarsi… non si trova solo quando si è convinti di averne tanto… si rimpiange solo quando si comprende… di averlo irrimediabilmente perduto…
La questione tempo è uno dei misteri irrisolti della società moderna: tutti sembrano essere talmente tanto impegnati da non averne per dedicarsi a coltivare le emozioni, salvo poi vederli immersi e impelagati proprio in questioni emotive nelle quali chi dichiara serenamente di dare importanza alle sensazioni e alla sfera sentimentale, mai e poi mai si andrebbe a mettere. Eccoli dunque perdere sonno e spendere energie per rincorrere qualcuno di inarrivabile, proprio loro che si erano detti assolutamente immuni da coinvolgimenti sentimentali e dediti solo a questioni professionali, dove forse proprio l’inarrivabilità e di conseguenza la mancanza di minaccia alla tanto declamata libertà, costituisce quel collante, quella tensione a raggiungere qualcosa che mai riusciranno ad avere, che li devia dal percorso prestabilito costringendoli a mettere in pausa le loro radicate abitudini, cosa che avevano decisamente dichiarato di non voler fare.
Poi c’è un esercito di individui che usa il tempo come scusa per difendersi da situazioni dalle quali non farsi prendere il cuore e la testa, credendo che per occuparsi bene di qualcosa sia necessario rinunciare ad altro, generando così un percorso di aridità solitaria nella quale loro stessi sono i primi a non stare bene. Perciò silenzi, fughe inspiegabili, giorni di assenze non giustificate da un qualsiasi approccio comunicativo sottolineano, inconfondibilmente, la loro tenacia nel volersi tenere fuori da ogni possibilità di slancio emotivo che li fanno sconfinare nella ridicola quanto forzata chiusura nei confronti di qualunque tipo di rapporto, lasciandoci basiti nel constatare quanto infantilismo si nasconda dietro un atteggiamento tanto estremo quanto ingiustificato.
Perché diventa così difficile iniziare un rapporto di scambio con qualcuno che ci piace al punto di preferire evitarlo piuttosto che stare a vedere come si sviluppa?
Come mai siamo diventati tanto convinti che la parte emotiva possa essere messa in secondo piano rispetto a tutto il resto, tanto poi avremo tempo più avanti per pensarci?
Chi ci dà la certezza che ciò che lasciamo indietro nel momento presente possa essere recuperato quando decideremo razionalmente di essere pronti per accoglierlo?
La vera e unica certezza che abbiamo è che la vita è nel momento presente, comunque scegliamo di viverla, e non c’è un dopo in cui recuperare ciò che sfuggito adesso, così come non possiamo sapere quanto sarà lungo questo dopo al quale diamo quasi una connotazione di infinito, tanto tendiamo a vederlo lontano. E’ la scusa che ci raccontiamo per sconfiggere la paura, per allontanare la sofferenza e per vincere la scommessa con noi stessi di poter avere ciò che vogliamo nel momento in cui scegliamo di averlo: tutto vero fino a un certo punto. Le persone che incrociano il nostro cammino sono uniche e le emozioni che ci suscitano, che decidiamo o meno di accettarle e di confessarlo a noi stessi, sono irripetibili proprio perché legate a un solo individuo perciò scegliendo di non avere tempo da dedicargli oggi potrebbe toglierci ogni opportunità di ritrovarlo domani o pensare di farlo passare in secondo piano rispetto ad altro potrebbe indurlo ad allontanarsi per dare la possibilità a qualcun altro di dedicargli il tempo che dicevamo di non avere noi.
Salvo poi un giorno trovarci davanti allo specchio e renderci conto di avere sì tanta disponibilità di gestirci la nostra vita, i nostri spazi, i nostri impegni senza rendere conto a nessuno… ma anche di non avere accanto nessuno con cui condividere i nostri successi, a cui raccontare la nostra gioia, con cui ridere di un episodio strano e particolare al quale abbiamo assistito poco prima, nessuno da guardare negli occhi in silenzio, solo per ritrovarci dopo esserci chiusi alle spalle la porta di casa.
Quel giorno probabilmente ci tornerà in mente quella persona che tanto aveva combattuto per noi, che tanto aveva atteso che le concedessimo il nostro prezioso tempo, che con molto sforzo aveva chiesto e niente aveva ottenuto finché sconfitta e scoraggiata ha voltato le sue spalle e continuato il suo cammino in un’altra direzione.
Quel giorno sarà lo stesso in cui capiremo che tutto ciò che vorremmo è recuperare tutto quel tempo che abbiamo sprecato nell’indurla ad andarsene.
Marta Lock