Verità nascoste

Il debole che mostra le proprie fragilità…sapendo di poter essere ferito…in realtà è molto più forte…del forte che le nasconde dietro una maschera di impassibilità…

Ci hanno raccontato che per dimostrare di essere forti dobbiamo necessariamente tenerci dentro le emozioni più profonde e più intense perché è proprio mostrandole che ci potremmo rendere vulnerabili davanti a chi potrebbe usarle per ferirci. Abbiamo sperimentato, nel corso del nostro cammino lungo la vita, che ogni volta in cui ci siamo lasciati andare e abbiamo confessato le sensazioni e i sentimenti inevitabilmente è successo qualcosa che ci ha fatti pentire di quanto sentito, espresso, manifestato. A nostra volta, in quei periodi in cui eravamo quasi arrabbiati con il mondo intero o in cui dovevamo superare dei blocchi che ci provocavano sofferenza, abbiamo preso il punto più debole del malcapitato che si era trovato di fronte a noi e abbiamo affondato proprio lì il coltello emotivo, con la piena consapevolezza del dolore che stavamo per provocare, quasi come se dovesse pagare le colpe di altri, non tanto per ferire lui quando per difendere noi stessi dal pericolo di poter essere di nuovo vulnerabili.

Dunque impariamo a nascondere quelle fragilità sperando che sotterrandole sotto veli di apparente freddezza riusciremo noi per primi a dimenticarci che esistono e così iniziamo ad assumere davanti a quello stesso mondo con cui a volte siamo stati arrabbiati e dal quale spesso ci siamo sentiti delusi o calpestati, un atteggiamento impassibile che dimostri la nostra inattaccabilità e perciò la nostra grande forza. Ma loro, le emozioni che siamo convinti ci rendano fragili, vogliono inesorabilmente tornare a galla ricordandoci che non è ignorandole o fingendo di non provarle che possono sparire, cancellarsi.

Perché a un certo punto diventa molto più facile fingere che alcune emozioni non esistano piuttosto che accoglierle e vivere con loro rafforzati dalla loro intensità?

Per quale motivo la convinzione che il sentimentalismo ci renda fragili o, per meglio dire deboli, prende il sopravvento sulla consapevolezza che ignorare qualcosa non significa riuscire a cancellarne l’esistenza?

Chi ci ha convinti che è molto più forte chi finge di non provare emozioni rispetto a chi invece le accetta, le vive liberamente e le libera, costi quel che costi?

Non ha più coraggio chi rischia di cadere che non chi evita di salire in alto per paura di precipitare verso il basso?

La realtà è ben diversa da quella che ci siamo abituati a raccontarci. Quella volta in cui abbiamo liberato le sensazioni, i sentimenti, e sono stati in qualche modo calpestati ci ha provocato una sofferenza talmente profonda da renderci incapaci di lasciarli uscire di nuovo perciò il volerli nascondere, sotterrare, dimenticare e ignorare non è affatto un sintomo di forza bensì di una grande debolezza generata dalla consapevolezza di non essere in grado di affrontare ancora una volta quella sofferenza. Perciò rinunciare a vivere determinati momenti diventa a un certo punto più facile che rischiare di mettere di nuovo a nudo quella vulnerabilità che non vogliamo più mostrare di avere, non facendo altro però, a un attento occhio, che evidenziarla e sottolinearla ancora di più perché nessun essere umano è incapace di provare emozioni e sentimenti, gli stessi che molti spesso, proprio perché magari semplicemente ci incontrano in quella fase di rabbia contro il mondo che è capitato di vivere anche a noi, nascondono a loro volta sotto strati di veli negandole anche a se stessi.

Così nella realtà dei fatti le persone davvero forti sono quelle che, nonostante tutto, nonostante a loro volta abbiano sofferto e siano state ferite, continuano a camminare lungo il loro percorso mostrandosi per come sono, con tutto quel baule di emotività e di apparente debolezza che nel tempo è diventato la loro forza e che mostrano al mondo incoscienti quanto coraggiosi, consapevoli che anche se potranno cadere e rimanere feriti sapranno comunque rialzarsi, scrollarsi di dosso la terra e certi che chi non li ha apprezzati lo ha fatto sapendo chi erano in qualunque manifestazione e non perché loro non hanno saputo mostrare la loro vera essenza. Non avranno mai il rimpianto di domandarsi come sarebbero andate le cose se l’altro avesse avuto la possibilità di vedere chi erano realmente, loro hanno capito che se qualcuno li ha feriti non è stato per volontà di farlo ma probabilmente per difendere a sua volta la propria debolezza e vulnerabilità e così hanno combattuto e si sono dati fino ad abbassare le difese dell’altro e permettergli di lasciarsi andare, così senza volere niente in cambio, solo per il desiderio di dimostrargli quante e quali emozioni provavano… e a volte hanno avuto in cambio con immensa gioia la stessa emozione che loro avevano liberato, impavidi e coscienti di poter soffrire ma decisi a non cedere alla debolezza di nascondere qualcosa di grande.

Perché loro sono le persone davvero forti.

 

 

Marta Lock