Aforisma del giorno

La forza di oggi… è un meraviglioso equilibrio tra gli errori di ieri… la serenità di averli superati… e la consapevolezza di cosa ci hanno insegnato…

La vita spesso ci ha messi alla prova, ci ha portati davanti a ostacoli apparentemente insormontabili, o ci ha condotti dritti dritti verso un errore talmente ben travestito da cosa giusta da averci reso impossibile il non compierlo. Abbiamo combattuto battaglie perse e abbiamo vinto occasioni che mai avremmo immaginato di conquistare, ci siamo imbattuti in strade sbagliate, in sentieri sconosciuti, abbiamo fatto sali nel buio con il coraggio dell’incoscienza e rischiando tutto grazie a i quali, impensabilmente, abbiamo invece fatto un incredibile passo avanti scoprendo, a posteriori, che quella presa era stata la decisione migliore.

In altri casi invece abbiamo impiegato energie inimmaginabili, senza volerci arrendere a tutti quegli ostacoli che sembravano suggerirci in modo sempre più forte di cambiare strada, per qualcosa che alla fine si è rivelata come la scelta peggiore ma che, nell’importante percorso di crescita e maturazione che stavamo compiendo, si è dimostrata poi la chiave di volta, il giro di boa fondamentale per farci misurare con la capacità di accettare una sconfitta o un fallimento e di rialzare la testa per ricominciare a ricostruire. Certo, nel momento in cui ci siamo trovati mani e piedi dentro una situazione del genere non è stato facile metabolizzare l’accaduto, razionalizzare l’idea che fosse solo un momento, una parentesi nella nostra esistenza, e riuscire ad afferrare l’unica sfumatura colorata dentro un barattolo intero di vernice grigio scuro.

Perché in alcuni casi è tanto difficile guardare un percorso da un punto di vista più ampio?

Per quale motivo continuiamo a ostinarci su qualcosa se poi si rivela solo e unicamente un dispendio di energie?

Qual è il disegno per il quale a volte dobbiamo prendere una decisione che ci sembra la peggiore, nel momento in cui la viviamo?

E, al contrario, come mai in altri casi tutto sembra essere giusto ma poi si rivela disastroso per il nostro equilibrio interiore al punto di farci sentire di precipitare rovinosamente verso il basso?

Lasciando passare qualche tempo, quando il rialzarsi e ricominciare a camminare diviene via via più facile, leggero, agevole, ci voltiamo indietro e guardiamo a quell’episodio, quella sensazione, quel ricordo, come a qualcosa che ci ha fortificati, che ha rinforzato i nostri muscoli interiori, e ci ha permesso di essere dove siamo nel momento in cui facciamo quelle considerazioni, scoprendo che non saremmo gli stessi se non fossimo passati attraverso il bosco buio di quell’episodio, di quella difficoltà, oltre il quale abbiamo apprezzato in modo ben più profondo la luce intravista tra i fitti rami, unica guida verso un nuovo sentiero più aperto.

Esistono dei passaggi cruciali che ognuno di noi deve compiere per diventare forte, per scoprire quanto coraggio serve per non accanirsi contro il destino, contro il fato avverso, contro tutto e contro tutti, e arrendersi all’evidenza che in fondo la vita è un continuo passaggio, un continuo alternarsi tra sole e nuvole, tra momenti belli e momenti meno belli, tra equilibrio e disequilibrio. Questa consapevolezza è quella che riusciremo ad acquisire quando accetteremo che le nostre fragilità diventino il nostro punto di forza, quando apprenderemo che tutto ciò che, strada facendo, possiamo imparare è un tesoro inestimabile, uno scrigno prezioso dentro il quale riporre l’incertezza e l’insicurezza e da cui attingere la serenità di aver compiuto un percorso importante.

E così guardandoci di nuovo indietro saremo coscienti di tutte le nostre fragilità che hanno provocato le sofferenze e le cicatrici che ci portiamo dentro, ma anche della determinazione di esserci rialzati, sempre, e di aver cementato, mattone dopo mattone, la certezza di aver acquisito una forza che permette di superare tutte le tempeste, come fiori d’acciaio i cui fragili petali possono anche volare via ma il cui stelo non si spezzerà e resterà sempre lì, invincibile.

Marta Lock