Spesso ciò che ci rende confusi…non è tanto capire come dovremmo fare qualcosa…bensì sapere qual è la cosa che vogliamo davvero fare…
Esistono fasi davvero vorticose del nostro cammino esistenziale, tanto caotiche da impedirci di prenderci quel tempo necessario a defaticare, a prendere fiato in quella girandola di cose da fare, di impegni e di appuntamenti che sembra essere diventata la nostra vita. Ovviamente quella spinta propulsiva è stata ed è necessaria a condurci verso i nostri obiettivi, verso ciò che ci siamo posti come prima meta da raggiungere per poi ricominciare a inseguire un nuovo sogno, o proposito o semplicemente un altro passo avanti verso quella felicità che ci hanno convinti che dobbiamo perseguire e che spesso appare come una chimera tanto più lontana quanto più crediamo di esserci avvicinati a lei. Malgrado la chiarezza del nostro proposito possono tuttavia accadere episodi che sembrano sopraggiungere per mescolare le carte in tavola, per indurci a fare una pausa indesiderata a causa di un ostacolo, di un’opposizione destinati a cambiare il corso della nostra storia personale.
Davanti a una destabilizzazione reagiamo con ansia, con preoccupazione per esserci visti sfuggire ciò che eravamo convinti fosse l’unico percorso da imboccare per raggiungere la realizzazione personale e l’appagamento verso cui tendevamo.
Siamo davvero sicuri che quello che avevamo intrapreso fosse l’unico modo per conseguire il risultato migliore per noi?
Perché abbiamo seguito quella corrente se poi le circostanze ci hanno fatto capire che avremmo dovuto rinunciarvi?
E poi in fondo, alla luce di quei passi indietro che abbiamo dovuto compiere, inizialmente interpretati come una sconfitta, era davvero quello l’obiettivo che volevamo conseguire?
Il periodo che segue a queste riflessioni è contraddistinto da insicurezze, incapacità di stabilire una linea di confine tra ciò che vogliamo e ciò a cui invece cerchiamo di restare attaccati per non ammettere una disfatta totale, non tanto davanti agli altri bensì soprattutto nei confronti di noi stessi, ma poi alla fine siamo costretti a desistere perché le energie avverse sembrano essere molto più forti e incisive della nostra volontà di combatterle. Dunque ci troviamo davanti a una pagina completamente bianca da riscrivere, di cui trovare i punti fermi e di cui stabilire nuove regole, parametri, tempistica per perseguire i nuovi obiettivi… ma non sappiamo come fare, come andare avanti in quella strada sconosciuta e tanto diversa dalla precedente, in un terreno instabile proprio perché dissimile da ciò che già conoscevamo e su cui ci eravamo accomodati. L’insicurezza, che non ci aveva mai contraddistinti, comincia a essere una parte imprescindibile di quei nuovi noi disorientati ma con la voglia di riprenderci la nostra parte di vittoria, quell’oasi di felicità che ci era sfuggita a causa delle circostanze che però sappiamo di meritare.
Cominciamo così a lasciarci assalire dai dubbi, facciamo un passo avanti ma subito dopo due indietro, sembriamo paralizzati dalla nostra stessa indecisione su come procedere per raggiungere ciò che ci siamo prefissati e di conseguenza i risultati tardano ad arrivare proprio a causa della nostra immobilità. E proprio in quel momento comprendiamo che quell’insicurezza, quell’instabilità nell’avanzare verso ciò che desideriamo scaturiscono da qualcosa che non avevamo preso in considerazione prima, perché troppo presi a dimostrare a noi stessi di aver trovato un nuovo scopo che sostituisse quello precedente, e cioè che forse quella che ci siamo posti come meta non è ciò che davvero desideriamo, non costituisce la direzione verso cui ci vogliamo muovere.
Quella sarà la vera inversione di tendenza, la nuova fase in cui capiremo che prima di trovare il modo di ottenere quanto ci siamo prefissati è fondamentale domandaci se è davvero il nostro traguardo, se realmente costituisce ciò che desideriamo fare e solo dopo potremo procedere in maniera decisa e spedita verso la sua conquista, aggirando gli ostacoli, rialzandoci dopo le cadute ma senza avvertire più il dubbio precedente perché questa volta caso abbiamo ben chiaro dove vogliamo andare. Perché finalmente abbiamo ritrovato noi stessi.
Marta Lock