Ogni incontro ha il potere di cambiarci…ogni esperienza ha il potere di modificare il nostro punto di vista…noi abbiamo il potere di essere liberi…se accogliamo il cambiamento…
Altrettanto vero è che ogni volta che affrontiamo una situazione, sia essa piacevole o spiacevole, ci mettiamo nella condizione di dover far fronte all’imprevisto e alla posizione differente che siamo costretti a prendere se vogliamo superare l’ostacolo o semplicemente vivere un’esperienza nuova che ci suscita emozioni mai provate in precedenza. Da circostanze di questo tipo siamo usciti modificati, rinnovati oppure delusi e disillusi, ma in ogni caso mai uguali a prima di farle.
Allora perché per alcuni di noi pensare di accettare un cambiamento è così difficile?
Per quale motivo siamo convinti che solo dimostrandoci fermi sulle nostre posizioni e non inclini a modificarci possiamo dimostrare la nostra forza?
Cosa ci impedisce di vedere quanta ne occorra invece per accogliere serenamente il cambiamento come parte del percorso di vita necessario a permetterci di evolvere?
Il punto di vista che induce molti di noi a vedere il cambiamento come una forzatura da parte di chi ci mette di fronte a un modo di vedere e di sentire opposto al nostro, e a sentire quello sforzo di obiettività come una tradimento nei confronti delle nostre convinzioni fin quasi a farla sembrare una rinuncia forzata a una parte di noi, ci fa irrigidire come stessimo subendo violenza dall’esterno contro quella che è, secondo gli insegnamenti che abbiamo ricevuto o che noi stessi ci siamo dati, la nostra vera natura, spingendoci a costruire un muro dietro il quale ci barrichiamo a difesa degli irrinunciabili punti di osservazione. In questo modo però perdiamo la meravigliosa opportunità di apportare quelle modifiche necessarie a renderci più ricchi emotivamente, più empatici e sicuramente molto più consapevoli di noi stessi e della nostra forza di adattamento, e anziché vederla come un’occasione di crescita intraprendiamo una lotta contro il mondo esterno dal quale non vogliamo farci cambiare.
Molto, troppo spesso il cambiamento ci spaventa, ci fa sentire deboli o ci induce a credere che effettuando piccole modifiche tradiremmo noi stessi e ciò in cui crediamo, ciò che le esperienze precedenti ci hanno indotti a credere…ed è proprio quella la chiave che non riusciamo a vedere. Prima di ciò che abbiamo vissuto non eravamo gli stessi che ora si dicono convinti e certi del proprio pensiero e dei propri punti di vista, perché è esattamente grazie al vissuto che ci siamo trasformati per diventare le persone che siamo oggi.
Quindi per quale motivo oggi rifiutiamo con tanta forza il cambiamento?
Il senso della vita, la chiave che apre la porta della comprensione e della crescita personale potrebbe essere proprio quello, l’elasticità, la malleabilità, la capacità di accogliere nella nostra vita quel continuo cambiamento, quel perenne divenire che ci permette di essere davvero liberi, non dagli altri quanto da noi stessi e dalle nostre inutili rigidità, quell’adattabilità che ci consente di plasmarci come creta per darci l’opportunità di rinnovarci e mantenerci vivi…perché il movimento è vita. Perché solo riconoscendo alle persone e agli eventi il potere di cambiare e di aver cambiato noi e il nostro punto di vista riusciremo ad accettare il potere del cambiamento come scelta di libertà.