A volte non sappiamo dove stiamo andando… né quale direzione vogliamo prendere… ma se continuiamo a camminare… prima o poi tutto diventerà chiaro…
Ognuno dei passi che abbiamo mosso verso i nostri obiettivi ha rivelato un terreno mobile sotto i nostri piedi, a volte più stabile e sicuro ma, in altri momenti e situazioni, abbiamo fatto un movimento sbagliato e tutto è sembrato sprofondare conducendoci verso un luogo, una condizione completamente differente da quella in cui pensavamo di trovarci. In alcuni casi ci siamo ostinati a forzare le cose affinché potessimo in qualche modo aggirare l’ostacolo, riparare i danni e riprendere lo stesso sentiero verso cui volevamo dirigerci ma spesso l’impresa si era rivelata tanto complicata da indurci alla fine a rinunciare, sconfitti, e a leccarci le ferite dell’esserci dovuti arrendere davanti all’impossibilità di giungere all’obiettivo.
In altri casi invece, attraverso la forte determinazione e la pianificazione metodica, siamo riusciti a mettere a segno la vittoria, a ottenere quel risultato tanto sperato, salvo poi renderci conto che gli eventi successivi ci hanno rivelato che quello non era il luogo in cui dovevamo essere, che le difficoltà che continuavamo a incontrare in quel cammino ci avevano fatto realizzare che quel primo segnale di stop, quel primo iniziale ostacolo, ci stava suggerendo di cambiare rotta e di andare verso una direzione migliore per noi. A quel punto non abbiamo potuto fare altro che ammettere che forse non dovevamo forzare la mano, che sarebbe stato meglio ascoltare le energie esterne che ci stavano spingendo lontani da quell’obiettivo che credevamo il migliore, e che ci volevano condurre lungo una strada differente. Così, disorientati e abbattuti, abbiamo appreso a non investire le nostre energie per qualcosa che non è evidentemente giusta per noi, perché al contrario quando eravamo dentro ciò che al momento era la cosa migliore, le energie fluivano veloci generando un concatenamento di eventi positivi che risolvevano con facilità anche i piccoli intoppi che si erano presentati.
Appresa quella lezione procediamo con maggiore cautela, più attenti alle risposte e alle sensazioni che ci giungono e decisi a non combattere più contro mulini a vento che consumano le nostre forze e non ci fanno raggiungere i risultati a cui tanto tendiamo; con un atteggiamento così tanto aperto e possibilista, può succedere di raggiungere delle fasi di confusione in cui sentiamo di non voler andare verso la direzione che sembra più a portata di mano perché percepiamo che non si tratti della nostra via, ma al tempo stesso non vediamo delineata una soluzione alternativa, un obiettivo diverso che in qualche modo possa rappresentare un qualcosa per cui valga la pena investire quelle preziose energie che ormai abbiamo appreso di dover dedicare solo a ciò che è meglio per noi.
Perché in alcuni periodi sembra che tutto sia fermo?
Come mai, pur avendo vissuto momenti in cui le cose accadevano vorticosamente, o noi sembravamo decisi su ciò che desideravamo ottenere, arriva una fase nella quale non abbiamo idea di cosa vogliamo?
È davvero tanto strano essere più stabili ed equilibrati pur non dovendo correre dietro a niente, aspettando invece che le circostanze ci conducano spontaneamente verso la direzione più adatta a noi?
Attendere che le cose evolvano non è un atteggiamento passivo che denota mancanza di iniziativa, tutt’altro, è al contrario la saggia consapevolezza che la nostra esistenza non deve necessariamente essere un vortice di eventi che si susseguono, non deve rappresentare una corsa verso obiettivi, a prescindere che siano giusti o sbagliati, bensì è semplicemente un lungo viaggio per trovare noi stessi, ciò che ci rende felici, ciò che è meglio per la direzione verso cui tendiamo, pur non avendola ben chiara. Lasciandoci trasportare dal corso degli avvenimenti permettiamo alle energie di incanalarsi verso ciò che costituisce la nostra direzione, verso quell’andamento positivo che ci è già capitato di avvertire in passato, quando eravamo nel nostro posto, quello che in quel momento era il migliore.
Nell’attesa non siamo fermi, siamo semplicemente attenti a ciò che ruota intorno, curiosi di vedere dove ci porterà quel cammino iniziato tempo fa e che ci saprà condurre nel sole della chiarezza, quello che dissiperà le insicurezze, i dubbi, le perplessità e ci farà comprendere il perché abbiamo dovuto attendere tanto prima di trovare la nostra strada.
Marta Lock