Il sogno è tutto ciò che diciamo di voler fare… il progetto è tutto ciò che cominciamo e continuiamo a fare… per realizzare il sogno…
Il momento in cui cominciamo a prendere coscienza della realtà delle cose, ad avere consapevolezza di voler intraprendere un determinato cammino, di scoprire quali siano le nostre attitudini e le nostre inclinazioni, siamo spesso costretti a fare i conti con l’impossibilità di conseguire i risultati per cui ci eravamo impegnati, con gli insormontabili ostacoli che ci hanno impedito di proseguire spediti nella direzione scelta costringendoci a volte ad arrenderci davanti all’evidenza che non tutto ciò che desideriamo può trasformarsi in ciò che possiamo ottenere. Quello è il frangente in cui compiamo un ulteriore passo verso la nostra crescita, verso quel percorso che ci trasformerà in adulti realisti e consapevoli di dover restare attaccati alla contingenza e a cosa è meglio per noi nell’ambito di quanto possiamo ottenere.
È davvero questo che vogliamo?
Diventare adulti che hanno scelto di farsi limitare i sogni dai primi ostacoli incontrati?
Perché allora esistono persone intorno a noi che sono riuscite a realizzare l’impensabile? Cosa avevano più di noi?
Sono state solo più fortunate oppure hanno perseverato malgrado tutto?
Chiunque in qualche fase della propria vita ha accarezzato un sogno, un desiderio che in qualche modo aspettava si tramutasse in realtà, pur nella consapevolezza che fosse fin troppo alto l’obiettivo che aspirava a raggiungere; alcuni per un periodo di tempo molto più lungo di altri, hanno continuato a perseguirlo senza arrendersi malgrado alcune circostanze avverse che sembravano suggerire di gettare la spugna e orientarsi verso mete più alla portata. Eppure anche loro alla fine hanno dovuto desistere e adattarsi a riporre nel cassetto quel sogno che per lungo tempo aveva costituito lo scopo della loro esistenza. Infine c’è un piccolo esiguo gruppo di persone riconoscibili da un sorriso disteso e da uno sguardo sereno, che non si sono mai arrese, che hanno continuato ad andare avanti nonostante le cadute, malgrado gli impedimenti e a dispetto delle opposizioni che sembravano remare contro ogni iniziativa; non si sono lasciate intrappolare né immobilizzare da risultati negativi perché sapevano, sentivano, che il traguardo si nascondeva proprio oltre il tornante più ripido, dietro la salita più impervia, al di là di quel macigno che ostruiva ogni possibilità di passaggio.
Così hanno continuato a crederci in quel sogno che da tutti gli altri sarebbe stato abbandonato, non più solo con la fiducia dell’ingenuità o con il romanticismo dell’incoscienza bensì con la determinazione attraverso la quale è possibile intravedere il risultato finale e immaginarlo già realizzato ma anche scegliendo di non abbattere un muro quando non può essere abbattuto, loro hanno compreso quando era il momento di fare un passo indietro, di girare intorno alla parete troppo alta per essere valicata. Quelle persone sono le stesse che possono insegnarci il vero valore della risolutezza, di quella consapevolezza di essere in grado di dar vita a un sogno trasformandolo in progetto e lavorando duro, resistendo resilienti giorno dopo giorno, mettendo un mattone sopra l’altro per edificare quell’impossibile che malgrado tutto si delinea e comincia a diventare possibile. Fino poi a concretizzarsi inducendoli a proseguire la loro vita con quel sorriso che tanto cattura la nostra attenzione, perché conoscono il valore di ciò che hanno, perché hanno scoperto la loro forza e la capacità di non arrendersi, ma soprattutto perché quel desiderio lontano ora appartiene alla loro realtà.
Sono i sognatori, quelli che non hanno mai voluto chiudere gli occhi per continuare a immaginare ciò che desideravano, bensì li hanno aperti per cominciare a costruirlo e poi si sono regalati la felicità vedendolo realizzato.
Marta Lock