Cosa nasconde un sorriso

Chi decide di andare verso il sole le ombre le vede… è solo che sceglie di oltrepassarle… e di continuare a guardare la luce…

Molte persone si trovano ad affrontare eventi e circostanze che non sono quelle che si sarebbero aspettate o che avrebbero voluto nella loro esistenza, e altrettanto spesso si fanno abbattere dal senso di sconfitta o dal timore che tutto potrà solo peggiorare perché quell’evento particolare probabilmente è stato un monito, un avvertimento in merito al fatto di non poter avere ogni cosa, di dover fare delle rinunce e accontentarsi, parola spesso ben più pericolosa del senso che le viene dato, di qualcosa di meno rispetto a quelli che erano i propri sogni. Questo tipo di atteggiamento rinunciatario, se da un lato li induce a sentirsi tranquilli all’interno di un micromondo in cui non corrono alcun rischio, dall’altro li incupisce perché si autocostringono a soccombere alle paure e alla convinzione che un cambiamento può nascondere il seme della sconfitta, che è meglio restare sotto un cielo nuvoloso piuttosto che uscire sotto la pioggia.

Poi però, dopo aver preso atto della propria scelta, di essere diventati coscienti del loro approccio prudente e razionale alle cose e alla vita, può capitargli di incontrare uno degli altri, quegli irriducibili ottimisti, quei fiduciosi che camminano sorridenti e che riescono a illuminare con il loro sguardo tutto ciò che osservano, e così si scoprono ad avvertire una sottile gelosia pensando che il destino con loro, gli altri, sia stato clemente, che gli abbia regalato una rete di protezione grazie alla quale riescono a non temere la sconfitta, la caduta, a vedere la realtà attraverso una lente rosa in virtù della quale possono essere coraggiosi, a volte incoscienti, ma sempre in grado avere un approccio positivo, di avere negli occhi la luce dell’aspettativa favorevole.

È possibile che sia così?

È verosimile credere che solo le persone cosiddette fortunate, o nate sotto una buona stella, abbiano la capacità di affrontare la vita in un modo diverso da quello più generalizzato, prudente, frenante e immobilizzante che contraddistingue molti?

Perché invece non ci si sofferma a domandarsi cosa nasconda quel sorriso, quante cadute, quanta forza per rialzarsi, quanta consapevolezza del naturale alternarsi di alti e bassi nel corso dell’esistenza?

Andando a scavare più approfonditamente nella storia personale di quegli apparentemente sereni individui si potrebbe scoprire un cammino ben diverso, un percorso fatto di difficoltà superate, di momenti difficili che però non li hanno fatti desistere dal continuare a lottare, che pur piegandosi hanno scelto di non spezzarsi, di non smettere di credere che prima o poi l’evoluzione delle cose si sarebbe invertita e avrebbe modificato una realtà complessa, difficile da affrontare. Non sono stati esenti dalla sofferenza e dallo sconforto tuttavia hanno fortemente creduto che quella fase non sarebbe durata a lungo, che presto il cielo si sarebbe aperto e avrebbero ricominciato a guardare la luce del sole, anche se in quel momento attraversavano il buio. Eppure non lo danno a vedere, non lasciano trapelare quell’interiorità ricca, coraggiosa, resiliente, in virtù della quale non hanno mai perso l’incrollabile fiducia che illumina il loro sguardo e che li ha resi consapevoli della loro forza proprio grazie ai frangenti più difficili, non si sono spaventati ritraendosi in una situazione di immobilità che li avrebbe tutelati da nuovi rischi. No, loro hanno continuato ad andare avanti, doloranti certo ma coscienti che il bello della vita si nasconde esattamente in quell’altalena, in quegli alti e bassi turbinosi ma anche meravigliosi che permettono di intravedere la risalita dopo la discesa, di credere che il cambiamento spesso è una risorsa e un’inattesa sorpresa, che l’esistenza è tutto un equilibrio tra rischio e certezza, tra coraggio e forza, tra incoscienza e consapevolezza.

Quel sorriso con cui attraversano la vita, quella luminosità con cui posano il loro sguardo sul mondo, non è il risultato della fortuna, di una condizione agevolata che li ha sempre accompagnati, bensì il frutto di un approccio all’esistenza che permette loro di rinascere e di sapere che qualunque cosa, qualsiasi ostacolo, ogni difficoltà, possono essere superati e trasformati in un’impensata e inattesa opportunità.

 

 

Marta Lock