Futuro

L’ideale rappresenta quel sogno…che i realisti chiamano illusione…e gli idealisti chiamano futuro…

Quante volte ci siamo trovati davanti a qualcuno che nell’esprimere la propria positività nei confronti della vita ci ha dato l’impressione di essere quasi un ottuso visionario completamente staccato dalla realtà quotidiana?

In quante innumerevoli occasioni abbiamo guardato di sbieco le persone che, nonostante tutte le difficoltà personali o generalizzate, erano capaci di sorridere e di guardare con ottimismo al domani?

Quanti di noi hanno puntualizzato ironicamente che purtroppo di sogni e di ideali non si riesce a vivere e che bisogna rimanere con i piedi per terra?

A volte il mondo sembra essere diviso in tre fazioni separate e distinte: i pessimisti, quelli che nonostante le cose non vadano poi così tanto male si aspettano sempre la caduta verso il basso o non riescono a vedere il colore rosa neanche quando si trovano all’interno di una stanza tinteggiata di fucsia e vivono aspettandosi e cercando quella piccola macchia grigia che sono certi nel brevissimo termine si allargherà fino a ricoprire tutte le pareti; i realisti, quelli che hanno rinunciato e messo da parte i propri desideri, le proprie speranze, per far posto a quella che, secondo loro, era l’unica realtà nella quale vivere e vanno avanti nella vita che hanno scelto soddisfatti dei risultati raggiunti ma senza dimenticare che una volta erano capaci di sognare e che forse chissà quando saranno avanti con l’età e non dovranno più fare i conti con la quotidianità torneranno di nuovo a coltivare i propri desideri tirandoli fuori dal cassetto; e infine gli ottimisti, quelli che vivono dei propri sogni al punto da chiamarli progetti e che si impegnano anima e cuore per farli diventare realtà, quelli per i quali un ideale o un’idea diventa qualcosa da trasformare in concreto, un disegno da materializzare, un obiettivo al quale lavorare con tutta la passione di cui sono capaci per costruirlo mattone su mattone.

In quello strano garbuglio che è la vita queste tre tipologie di persone si incrociano e si scontrano continuamente proprio perché punti di vista tanto diversi difficilmente riescono a trovare un punto di incontro, ma in fondo è proprio in virtù delle tante divergenze che li rendono tanto lontani che gli uni vengono attratti verso gli altri, forse perché hanno un inconscio bisogno di confrontarsi e, nei casi migliori, di contaminarsi e aprire la propria mente verso l’altro anche se spesso dopo un primo avvicinamento giungono alla conclusione che è meglio allontanarsi e proseguire ognuno per la propria strada. I pessimisti con la loro visione grigia nella quale in fondo si trovano bene perché riescono sempre a trovare qualcuno che cerca di far loro cambiare idea e si prodiga talmente tanto in questo sforzo da indurli ad acutizzare il proprio pessimismo così da avere garantita l’attenzione che forse in fondo desiderano.

I realisti con la loro quotidianità talmente rassicurante da rasentare la noia ma che al tempo stesso permette loro di far scorrere la propria vita su quel binario equilibrato e senza accelerazioni, ma neanche senza grossi rallentamenti, che tutto sommato li rende se non felici quanto meno sereni e vivendo nel ricordo tenero di quando anche loro erano dei sognatori e credevano di poter vivere inseguendo i propri desideri, prima che la realtà prendesse il sopravvento e mostrasse loro la strada giusta da percorrere.

E infine gli idealisti con quella loro incredibile capacità di vedere la minuscola macchiolina rosa all’interno di una stanza grigia convinti che prima o poi la sua luce invaderà l’intero ambiente, con quell’ottimismo che rasenta persino l’incoscienza agli occhi degli altri ma che permette loro di andare oltre e guardare in prospettiva ciò che ai più sembra impensabile, con quella assurda propensione ai sogni e all’incrollabile fiducia che un giorno diventeranno realtà; proprio a causa della loro follia quasi visionaria sono guardati con diffidenza o con sufficienza da chi è convinto che i disegni nella loro testa siano solo scarabocchi di bambini che rifiutano di diventare grandi o come adulti da guardare con commiserazione perché totalmente fuori dallo schema reale delle cose.

Ma guardando al passato sono stati proprio questi strani, folli, visionari idealisti che, con il sorriso, l’ottimismo e la convinzione che ciò in cui credevano fosse solo uno sguardo verso il futuro che gli altri non riuscivano a mettere a fuoco, e che hanno combattuto, creduto e lavorato duro affinché il loro sogno diventasse reale, sono proprio loro che hanno costruito il presente nel quale i realisti possono scegliere di vivere sereni e i pessimisti possono continuare a criticare, sono proprio loro che combattendo contro le convinzioni generalizzate sono andati avanti per la propria strada arrivando a generare innovazioni, a scoprire realtà impensabili, a trasformare in realtà tangibile ciò che in principio era un piccolissimo embrione nella loro testa, una debole lucina che con la volontà è diventata un faro.

Quelle strane creature che sanno ancora credere nei sogni e nelle idee al punto di chiamarle futuro.

 

 Marta Lock