Giorno per giorno

L’esigenza di qualcuno…di voler guardare subito oltre l’orizzonte…è pari solo a quella di altri…di desiderare osservare il sole mentre scende fino a toccarlo…minuto dopo minuto…

Finalmente dopo tanto tempo passato nell’assenza di emozioni, accompagnati da quel vuoto emotivo che da un lato ci rassicura perché non ci fa sentire la sensazione di pericolo e di instabilità che spesso un innamoramento porta con sé, ma dall’altro ci fa perdere il contatto con le emozioni arrivando persino a convincerci di non essere più capaci di innamorarci tanto è stato il distacco che abbiamo provato nei confronti delle ultime persone che abbiamo incontrato, finalmente ci capita di nuovo.

Tutte le sensazioni forti che credevamo dimenticate e scomparse insieme agli amori del passato riemergono, magari con modi e tempi diversi, tornando a scuotere la nostra esistenza; stare insieme alla persona che ce le suscita ci fa sentire talmente bene da farci perdere la cognizione spazio temporale, come se lo starle accanto ci facesse piombare in una dimensione diversa e parallela rispetto alla vita che viviamo. I sentimenti iniziano a vivere di vita propria, prendono la loro direzione su un binario rapido, molto più veloce del nostro desiderio di controllarli e gestirli, e questo, dopo un primo momento di abbandono e di appagamento per la consapevolezza di essere nuovamente capaci di provare emozioni tanto forti, ci infonde una sensazione di panico.

Panico perché nel precedente rapporto eravamo stati costretti ad assecondare le esigenze dell’altro passando sopra alle nostre in nome di una relazione inadatta al nostro modo di essere, ma che ci avevano fatto credere essere l’unica giusta; oppure perché ci avevano indotti a dare rassicurazioni su un futuro comune che in realtà non sentivamo di poter fornire, non tanto per incapacità di prenderci un impegno, quanto per consapevolezza istintiva di non essere in grado di gestire un futuro che non è conoscibile da nessuno; oppure ancora perché l’altro ha provato a gestirci, cambiarci, soffocare la nostra personalità e vera natura, facendoci sentire inadeguati o sbagliati solo perché semplicemente diversi da lui e dal suo modo di vedere, vivere e respirare il rapporto e i sentimenti.

Quindi decidiamo di prendere le distanze da chi ci coinvolge tanto le emozioni, spaventati dalla possibilità di avere di nuovo davanti qualcuno che ci chiederà cambiamenti, rinunce, scelte, che magari ci farà ripiombare nel meccanismo dei ricatti morali e delle ritorsioni psicologiche dalle quali eravamo scappati tempo prima. Ma quella persona ci piace, ci fa stare bene, ci fa sentire appagati, qualunque sia il nome che decidiamo di dare a queste sensazioni, e ci dimostra di rispettare il nostro allontanamento senza farci pressioni né richieste che non potremmo tollerare…e ci sorprende portandoci lentamente, senza fare assolutamente nulla né chiederci di essere presenti, ad avvicinarci a lei.

Cos’è che ci spaventa tanto nel provare emozioni forti?

Perché leghiamo un sentimento alle conseguenze che in passato aveva prodotto la scelta di aver confessato le nostre emozioni imbrigliandoci in un rapporto completamente inadatto al nostro modo di essere?

Come mai non riusciamo a leggere la persona che abbiamo davanti semplicemente attraverso il modo in cui ci ha dimostrato di essere, anziché credere fermamente che prima o poi se ne uscirà con richieste e pretese che ci erano state avanzate da altri in precedenza?

Spesso siamo portati a legare in modo indissolubile i sentimenti a dei rapporti esageratamente soffocanti perché ci siamo imbattuti in persone che li guardavano da quel punto di vista, ma che era, e l’abbiamo scoperto a nostre spese, diametralmente opposto al nostro. Alcuni di noi per sentirsi bene con se stessi hanno bisogno di costruire e definire non solo il presente ma persino il futuro e, se possibile, anche oltre; questa ottica, rispettabile come qualunque altra, è sicuramente più rassicurante e tranquillizzante perché stabilisce canoni e confini all’interno dei quali è necessario rimanere per avere un comportamento giusto per il senso comune. Giusto vuol dire programmato, costruttivo, progettuale…

Ma esiste anche una moltitudine di persone che vive le emozioni con l’intensità che sente giorno dopo giorno, attimo dopo attimo, e non riesce a ipotecare il proprio futuro né tantomeno chiedere agli altri di farlo, non perché non voglia rassicurare chi gli è accanto ma perché sa perfettamente che non è possibile stabilire oggi cosa proverà domani o dopo un mese o dopo un anno. Così come è consapevole del fatto che non è chiedendo a qualcuno amore eterno, impegni a lungo termine o di definire con un “per sempre” il rapporto che sta vivendo, che può impedirgli di allontanarsi emotivamente dalla relazione qualora i sentimenti prendano una direzione diversa da quella promessa o pianificata.

Così quando ci rendiamo conto di trovarci di fronte a qualcuno che ha compiuto lo stesso nostro percorso fuggendo da chi aveva cercato di cambiarlo, forgiarlo o farlo sentire inadeguato a causa della sua diversa visione, ed è arrivato alla consapevolezza di desiderare solo guardare l’orizzonte ogni giorno, non per vedere cosa c’è oltre ma semplicemente per osservare il sole che scende lentamente verso la sua linea, per poterci guardare e dire “anche oggi ho scelto te”, sapremo che lo dice non perché si sia sentito costretto o perché lo aveva promesso, ma semplicemente perché ha sentito di farlo liberamente, desiderando noi in mezzo alla moltitudine di altre persone che avrebbe potuto scegliere, e a quel punto sentiremo di poter rispondere con tutto il sentimento intenso e profondo di cui siamo capaci “anche io oggi ti ho scelto…di nuovo.”

 

 

Marta Lock