A volte abbiamo bisogno di ricordare l’ombra del passato… per renderci conto di quanto luminoso sia… il nostro nuovo presente…
In alcuni strani e singolari momenti ci imbattiamo in situazioni inaspettate quanto sorprendenti che rivoluzionano la realtà attuale e sconvolgono tutte le convinzioni avute fino a un attimo prima. Il prima era stato segnato da un passato difficile, da un’esperienza che può averci lasciati sfiniti, amareggiati, delusi e sconfitti soprattutto se avevamo investito tanto di noi stessi per trovarci con un pugno di mosche, e dopo la quale ci siamo promessi di non accettare più ciò che non ci fa sentire esattamente come vorremmo, di non scendere più a quei compromessi emotivi dentro cui ci eravamo persi fino al punto di non essere in grado di chiedere all’altro di venirci incontro.
Dunque ci riappropriamo di noi, del nostro essere e della consapevolezza di preferire star bene da soli piuttosto che male per andare troppo incontro a qualcun altro che poi non ricambia le nostre attenzioni, la nostra dedizione, il nostro sporgerci continuamente verso di lui anzi, ci lascia in balìa di dubbi e incertezze forse proprio perché è troppo sicuro di continuare a trovarci, ancora e ancora, malgrado tutto. Ma in fondo quell’esperienza traumatica dal punto di vista emotivo, è stata sicuramente un giro di boa, un punto di svolta che ha generato un nuovo inizio, un rinnovato cammino che ci ha resi più sicuri di ciò che vogliamo e soprattutto di quale sia il modo in cui più amiamo riceverlo.
E, senza cercarlo, sembra proprio cadere dal cielo ciò che avevamo chiesto, ciò di cui avevamo bisogno per sentirci meglio di come ci sentiamo alla luce della nostra nuova e illuminata coscienza, in cui tutto ciò che avevamo desiderato ricevere dal precedente rapporto, e che ci è stato continuamente negato, giunge spontaneamente, quasi come se l’altro sappia già cosa dire e cosa fare per farci stare bene senza averglielo chiesto o spiegato. Noi, sorpresi e increduli, prendiamo a piene mani quell’inaspettato dono, certi che finalmente anche per noi sia giunto il momento di raccogliere i frutti disseminati nel percorso emotivo della nostra vita, e altrettanto naturalmente e in maniera trasparente ci doniamo a chi sta rendendo la nostra esistenza più sorridente di un momento prima di incrociarne lo sguardo.
Perché siamo sempre tanto arrabbiati con il nostro passato quando è stato invece necessario a farci compiere degli importanti passi avanti verso la scoperta delle nostre esigenze più profonde?
In quante occasioni in realtà ci siamo trovati, nostro malgrado, a dover ammettere che se non avessimo vissuto un’esperienza negativa, se non avessimo incontrato un grosso ostacolo, non avremmo avuto una visione più ampia e completa del presente che avevamo davanti agli occhi?
Come mai è così difficile renderci conto che senza un prima che non ci ha fatti stare bene non riusciremmo a riconoscere e ad apprezzare il bel dopo che arriva improvviso come un uragano?
La presa di coscienza ci permette di sapere e intuire subito che la situazione attuale è esattamente l’unica che ci avrebbe indotti a lasciarci andare, di nuovo, nonostante le ferite precedenti, nonostante le paure, nonostante tutto… così viviamo in pieno la nuova realtà abbandonandoci alle emozioni e godendoci il momento, senza pensare al futuro, senza pianificare un domani, semplicemente vivendo l’oggi. Può succedere però, nel pieno della bellezza di ciò che abbiamo davanti, di sentire una piccolissima eco del passato, risvegliata da una frase, da una richiesta, da una perplessità delle nuova persona che, seppur nella piena e assoluta lucidità riconosciamo completamente differente dalla precedente, ci ripiomba dentro quegli stati d’animo che avevamo detto a noi stessi di non voler mai più fronteggiare, perché ci fanno alzare le barriere, perché non ci fanno sentire liberi di manifestarci per come siamo, perché non siamo più in grado di avere a che fare con certe complicazioni emotive dal momento in cui abbiamo scelto il voler essere naturalmente semplici e spontanei.
Così il passato torna a essere la risorsa più grande, non perché lo paragoniamo al presente e neanche perché chi ci sta davanti paga gli errori e le conseguenze delle azioni di qualcun altro, bensì perché, essendoci già passati e avendo fatto una profonda analisi interiore, sappiamo perfettamente quali sono gli stati d’animo con cui non vogliamo mai più avere a che fare, con cui non possiamo più convivere e a causa dei quali non ci sentiremmo più sereni e felici. A quel punto, senza voler punire l’altro né voler in nessun modo essere giudici della piccola nuvola che è passata sopra la sua testa, ci allontaniamo per tutelare noi, la nostra ricerca della felicità e il nostro diritto a volerci sentire sicuri di averla a portata di mano.
Così continuiamo ad andare avanti ricordando quel passato che diviene memoria di un percorso, non vivendo dentro di esso ma semplicemente considerandolo come quell’importante passo verso la scoperta di chi siamo e di chi vogliamo accanto.
Marta Lock