Il peggio di me

La cosa più bella non è sforzarci di dare il nostro meglio…ma incontrare qualcuno che riesca a vedere il nostro meglio…anche quando temiamo di aver dato il peggio…

Quante volte abbiamo dato in escandescenze buttando fuori un inarrestabile mare di parole a seguito del quale abbiamo visto una rapida ritirata con successiva sparizione del destinatario della nostra onda d’urto?

In quante occasioni è seguita la necessità di dover correre ai ripari con la sottile sensazione però che qualcosa si fosse irrimediabilmente spezzato?

Perché poi abbiamo sentito un senso di inadeguatezza, dovuto e provocato sicuramente dall’altro, che ci ha lentamente impedito di essere noi stessi fino in fondo temendo che un’altra situazione simile avrebbe potuto provocare la fine del rapporto?

Quando iniziamo una relazione tendiamo a mostrare il lato migliore di noi, come dei pavoni che durante il corteggiamento aprono la coda a ventaglio per sconfiggere con la sua bellezza tutti i rivali, perché desideriamo dare a piene mani ciò che ad altri non avevamo potuto o voluto dare. Questo è ciò che raccontiamo a noi stessi…forse in realtà dare il meglio in abbondanza durante i primi periodi ci regala l’illusione inconscia che quando usciranno fuori i lati peggiori, che ognuno di noi ha, saranno messi in secondo piano rispetto ai tanti pregi che abbiamo ampiamente dimostrato di possedere.

Poi però succede che quel giorno particolare in cui ci sentiamo abbastanza sicuri dei sentimenti dell’altro, in cui a causa di condizionamenti esterni alla relazione oppure perché l’altro dice o fa qualcosa che ha il potere di accendere la miccia del passato che credevamo ormai sepolta dal tempo, scatta quella reazione che lascia uscire quel peggio che tanto avevamo avuto cura di tenere a bada. L’altro ci guarda sbalordito come se ci vedesse per la prima volta, come se quell’essere tanto perfetto che aveva avuto al fianco si fosse improvvisamente trasformato in qualcuno di sconosciuto portandolo a modificare lentamente l’opinione che aveva di noi.

Questo non perché abbiamo commesso chissà quale colpa bensì perché quel lato negativo che è fuoriuscito e che, volenti o nolenti, fa parte del nostro modo di essere, non riesce più, agli occhi dell’altro, a rimanere in secondo piano rispetto a tutto il resto di noi…e questo farci sentire inadeguati o colpevolizzati semplicemente per esserci mostrati nella nostra completezza allontana l’altro ma soprattutto allontana noi.

Così ci rimettiamo in pista e, dopo un ragionevole periodo di tempo necessario a guardarci dentro e capire che ciò che desideriamo davvero è essere accettati esattamente per come siamo nella nostra interezza, nelle manifestazioni positive quanto in quelle meno positive, senza per questo doverci sentire sbagliati o colpevoli, promettiamo a noi stessi di non nascondere mai più quel lato che riteniamo essere il peggiore perché è giusto che chi ci sceglie prenda il pacchetto completo, senza elusioni e senza sorprese che potrebbero far giungere la relazione allo stesso epilogo della precedente.

Alla fine di questo lungo percorso introspettivo, necessario a conoscere meglio noi stessi e a capire qual è il tipo di persona che vogliamo accanto e con la quale sappiamo di poter essere felici, ci imbattiamo in un incontro magico durante il quale percepiamo subito un’affinità e una compatibilità con l’altro talmente forti da indurci senza freni a essere ciò che siamo senza veli e senza maschere, liberi di esprimerci con una naturalezza che ci sbalordisce ma al tempo stesso ci appaga.

Fino al momento in cui il manifestarsi di quel lato indomabile quanto istintivo esce fuori facendoci sentire quel sottile timore proveniente dal passato di veder di nuovo allontanarsi la persona che abbiamo di fronte…ma così è, avevamo deciso di non nasconderci e di mostrare tutto di noi, quindi ora dobbiamo essere in grado di accettarne rischi e conseguenze.

Sorprendentemente invece, l’altro rimane lì, fermo, ci tiene testa questo sì ma non abbiamo mai la sensazione che sia deluso da ciò che fuoriesce come un fiume in piena dalla nostra bocca, anzi leggiamo nel suo sguardo la sottile ammirazione di chi ama anche quel modo di far sentire la nostra voce e, incredibile ma vero, scorgiamo il suo sorriso nascosto al punto di essere impercettibile, rendendoci conto che in quel momento sta guardando oltre e riesce a vedere nitido e incancellabile tutto il meglio che ai suoi occhi non verrà mai messo in ombra da niente e da nessuno dei nostri atteggiamenti…e noi ci sentiremo finalmente liberi.

Liberi di sentirci amati esattamente per come siamo, senza bisogno di fingere di essere diversi, migliori o peggiori…semplicemente noi.

 

Marta Lock