Il segreto di un sorriso

Quando pensando a qualcuno realizziamo di sorridere senza motivo… o è perché il suo allontanamento è stato un sollievo… oppure perché la sua presenza ci fa davvero bene…

Quante volte ci è capitato di camminare rendendoci conto, dagli sguardi di chi ci passava accanto, di sorridere senza un apparente motivo?

Quante di quelle volte la leggerezza era indotta da un ricordo piacevole, da una frase emotivamente coinvolgente, o dall’immagine della persona che riempiva la nostra vita?

In quante occasioni invece quel senso di positività era arrivato successivamente a un periodo cupo e buio che ci aveva assorbiti mentre dovevamo prendere una decisione difficile?

Perché invece di essere tristi dopo la chiusura di qualcosa ce ne siamo al contrario sentiti sollevati?

Dopo periodi davvero bui durante i quali sentivamo di non stare bene, di non trovarci più nella situazione che avevamo scelto in precedenza, non sempre per colpe o responsabilità nostre o di altri bensì semplicemente per le naturali trasformazioni e mutazioni che la realtà subisce con l’andare del tempo, abbiamo sofferto il senso di oppressione che deriva dalla consapevolezza di non essere felici ma di non riuscire a tagliare quello strano cordone ombelicale che ci teneva legati all’insoddisfazione cercando quasi in tutti i modi di mettervi una pezza invece di arrenderci all’evidenza e capire che ciò che rimaneva da fare era liberarcene. Questo perché tutto il ventaglio di emozioni che abbraccia un vissuto più o meno lungo ci rende difficoltoso il distacco, ancor più quando il coinvolgimento era stato intenso, quasi come se rifiutassimo di accettarne e ammetterne la fine; dunque rimaniamo in qualche modo attaccati alla riva nonostante sentiamo la forte corrente che inizia a spostarci le gambe.

Nel momento in cui stiamo maturando la decisione, che molto spesso non lascia molto spazio alla volontà soprattutto se la situazione, la fine dei sentimenti, il senso di pesantezza, prendono il sopravvento su ogni frazione di secondo della nostra vita, sembriamo avvolti da una cupa nuvola scura e densa di pioggia. Poi però, subito dopo il temporale con tuoni e fulmini che corrisponde alla presa di coscienza dell’impossibilità di proseguire qualcosa che, nonostante i tentativi, non ha futuro, lo squarcio di sereno ci regala una magnifica sensazione di luce e leggerezza permettendoci di comprendere quanto avessimo bisogno di rendere migliore la nostra esistenza e provare a cercare una felicità diversa da quella in cui avevamo creduto ma che non si era realizzata. E non c’è anaffettività in questo tipo di atteggiamento, non c’è freddo distacco, semplicemente la capacità di alzare la testa e guardare con fiducia al futuro anziché restare ancorati a un passato che non ci faceva più stare bene.

Ecco che in questo caso dietro l’apparentemente immotivato sorriso si nasconde il sollievo per aver voltato pagina e tutta la speranza di scriverne una completamente nuova che ci potrà rendere più felici, forti anche della raggiunta maggiore consapevolezza di ciò di cui abbiamo bisogno per stare bene.

Ma in qualche occasione si verifica quella strana alchimia, quel particolare feeling mentale ed emotivo che ci fa sentire la presenza di una persona anche quando non si trova accanto a noi e i momenti trascorsi in sua compagnia sono talmente belli, piacevoli, entusiasmanti, da pensarli e ripensarli in continuazione, quasi come se volessimo imprimere nella pellicola della nostra memoria quegli attimi irripetibili, non perché siano terminati ma perché ogni momento vissuto è unico. E così, camminando camminando, continuando a guardare il film di cui siamo protagonisti noi e l’altro, ci rendiamo conto, dagli sguardi di chi ci passa al fianco e, stranamente, ci sorride, che lo fa non per cortesia o per chissà quale convinzione di averci visti da qualche altra parte bensì perché piacevolmente colpito dal sorriso inconsapevole che è stampato sulle nostre labbra.

E così, senza saperlo, gli altri si affacciano alla finestra della nostra gioia calamitati da un sorriso del quale non conoscono il segreto ma che è talmente luminoso da indurli a domandasi, incuriositi, quale meraviglioso mistero si nasconda dietro di esso e quanto vorrebbero a loro volta custodire dentro di sé qualcosa che permetta loro di avere lo stesso sguardo sognante… e proprio in quel momento ci renderemo conto della luce che emaniamo e scopriremo a nostra volta il suo segreto.

 

 
Marta Lock