Il tempo non torna più

Consapevolezza

Il presente è il frutto del nostro percorso… il passato la radice dalla quale siamo cresciuti… il futuro il raccolto di ciò che stiamo facendo adesso…

Spesso nella fretta di vivere, di conseguire i risultati, di andare avanti su quel cammino in cui crediamo di trovarci, dimentichiamo di considerare tutti i risvolti delle nostre azioni, di quelle scelte che, per quanto ci sembrino le migliori e più affini ai nostri obiettivi, potrebbero in realtà anche avere il risultato opposto, potrebbero condurci verso strade inimmaginate le quali non sono propriamente conformi ai desideri o ai programmi che ci eravamo prefissati. Altrettanto frequentemente in quei casi dobbiamo fare in conti con i nuovi accadimenti, con le variazioni che non avevamo previsto e che ci hanno messi davanti all’innegabile verità che niente è andato come speravamo; in quei casi tendiamo ad attribuire la responsabilità al destino, al fato, ai consigli degli altri ma prima o poi siamo costretti ad ammettere che tutte le decisioni, tutti i passi intrapresi, erano e sono stati mossi dalla nostra volontà, dunque tutto ciò di fronte a cui ci troviamo non è altro che il frutto di ogni azione compiuta sulla base delle esperienze precedenti e delle conoscenze acquisite nel corso del tempo.

Così cominciamo a considerare in maniera diversa il nostro presente, iniziamo a guardare in maniera inedita le più recenti circostanze analizzandole e comprendendo che ciascuna delle azioni che abbiamo scelto, più o meno coscientemente, sono state la somma degli insegnamenti ricevuti fin dall’infanzia e delle sperimentazioni che abbiamo superato, giorno dopo giorno, diventando il bagaglio che ci segue sempre costituendo la base da cui partire per osservare e vagliare il presente. Dunque se da un lato apprendiamo a non attribuire più a cause esterne gli accadimenti che si susseguono nella nostra vita, anche quelli negativi che ci sembravano frutto di un accanimento del destino, dall’altro diventiamo molto prudenti, circospetti, prendendo come punto di riferimento tutto il bagaglio di esperienze precedenti che decidiamo essere lo spartiacque indispensabile per farci un’idea di dove andare e come osservare tutto ciò che accade.

È davvero la cosa giusta?

Se è certo che tutte le basi culturali, educative, formative che abbiamo possono essere un faro per le scelte che andremo a compiere, lo è altrettanto che le cose si verificano sempre uguali a se stesse con la medesima evoluzione o epilogo?

Perché invece non teniamo le esperienze passate solo come una linea guida, eradicando i singoli episodi, e nel contempo ci apriamo alle meravigliose incognite che il presente ci dona permettendoci di edificare il futuro?

Davanti a queste riflessioni non possiamo fare a meno di fare un passo indietro, nel momento in cui ci rendiamo conto che il nostro bagaglio sta diventando una zavorra che ci impedisce di volare alto perseguendo i desideri, i sogni, i progetti solo per paura di veder verificarsi le medesime dinamiche già sperimentate, o per il timore di sbagliare e andare ancora una volta verso una direzione non perfetta per noi. Sappiamo di dover lasciare spazio alle possibilità, alle opzioni che possono far parte di una storia non ancora scritta e attraverso le quali possiamo sorprenderci pur lasciandoci guidare da quei valori, da quelle esperienze di cui prendiamo solo il concetto di base, la linea guida, ma non più i dettagli che ci indurrebbero a irrigidirci su posizioni già vissute e che di fatto provocherebbero solo un’ulteriore battuta d’arresto.

In quella nuova fase diveniamo più equilibrati, consapevoli e al tempo stesso coraggiosi perché sapremo che tutto il futuro, ciò che desideriamo costruire, è esclusivamente nelle nostre mani, così come nelle nostre mani era il passato che abbiamo scritto, più o meno coscienti che lo fosse, e guardando indietro cominceremo a comprendere che quegli errori, quelle direzioni sbagliate dovevano far parte del nostro cammino, dovevano unirsi agli insegnamenti con cui siamo stati  cresciuti e diventare la base per la successiva evoluzione.

Perché tutto ciò che avremo domani è la conseguenza delle scelte ponderate oppure istintive che stiamo compiendo oggi, e così via senza soluzione di continuità.

 

Marta Lock