E poi arriva il giorno in cui decidiamo… che la razionalità deve vincere sull’emotività… e tutto ciò che accade va esattamente nella direzione opposta… a quella stabilita…
Molto spesso, nei percorsi dell’esistenza, abbiamo dovuto destreggiarci tra la nostra parte più istintiva, emotiva e completamente in balìa dell’impulsività, e quella più moderata, logica ed equilibrata nella quale riuscivamo a fra prevalere la mente. Il contrasto tra le due forze opposte ha generato conflitti interiori dai quali a volte siamo usciti vincenti e altre sconfitti, a discapito di chi in quel momento faceva parte della nostra vita. Questa ambivalenza è stata generata non solo dalla nostra indole e dall’esigenza di lasciar fuoriuscire sensazioni ed eccessi da esse stesse generati, bensì anche da esperienze precedenti che ci avevano fatto innalzare barriere dietro le quali era diventato necessario celare la nostra vera personalità, per non ripetere i medesimi errori, per non sbagliare ancora.
Tuttavia a fasi alterne, ci rendiamo conto che il nostro lato più istintivo continua a trapelare e insinuarsi nelle relazioni interpersonali, soprattutto quando le tempeste emozionali sono troppo impetuose per poter essere arginate e così l’alternanza tra equilibrio e disequilibrio continua a far parte della nostra esistenza, delle nostre scelte e della nostra quotidianità. Esistono però delle circostanze a seguito delle quali diventa necessario mettere a tacere l’impulso, perché siamo cresciuti e non possiamo più essere alla mercé di sensazioni ed emozioni, perché guardando indietro abbiamo realizzato che l’irrazionalità ci ha condotti verso decisioni e scelte che non si sono rivelate le migliori per noi. A causa, o in virtù, di tale lunga riflessione crediamo fermamente sia giunto il tempo di sintonizzarci sulla nostra parte più razionale, di lasciare da parte l’emotività e permettere alla mente, alla logica, di fare da bilancia nelle decisioni e nei comportamenti dei nuovi adulti che siamo diventati, nostro malgrado e nonostante fino a poco prima avessimo dato il giusto spazio anche a quelle sensazioni che in alcuni casi ci avevano travolti.
Quell’inversione di rotta ci induce a mantenere un forte autocontrollo sugli episodi successivi, in particolar modo in quei frangenti in cui in precedenza era stato l’istinto ad avere la meglio; l’altro lato della medaglia però è una fuga da tutte quelle situazioni in cui sarebbe più complesso arginare le emozioni, relegando la parte più profonda in un angolo remoto della nostra interiorità da cui la ragione riesce a tenerla a freno.
È giusto rinunciare al nostro lato più istintivo solo per il timore di lasciarci sbilanciare e perdere così il controllo delle nostre emozioni?
Davvero siamo convinti che l’esistenza sia migliore senza quella parte irrazionale che, se è vero che ci può far cadere, lo è altrettanto che sia l’unica a poterci far anche volare?
Perché quindi, malgrado ci diciamo certi della nostra decisione, ci sembra comunque che ci manchi qualcosa?
L’essere umano non può prescindere dalla propria emotività, delle profondità interiori che prima o poi premeranno per uscire e manifestarsi, perché la logica, la razionalità, da un lato è rassicurante ma dall’altro è troppo schematica per riuscire ad arginare le miriadi di sfumature che contraddistinguono la personalità di ognuno di noi. Dunque, per quanto determinati possiamo essere nel perseguire la via della ragione, non riusciremo a resistere quando, probabilmente molto prima di quanto ci aspettiamo, accadrà qualcosa che ci costringerà a deragliare dal binario lineare sul quale abbiamo scelto di basare il nostro percorso e a rivedere e stravolgere le convinzioni dentro cui avevamo racchiuso la nostra quotidianità.
E quel qualcosa di improvviso sarà capace di smentirci, di destabilizzarci dalla solida piattaforma costruita dalla mente sulla quale volevamo fondare il nostro cammino presente e futuro, e ci ricorderà che sono loro, le temute emozioni, a rendere l’esistenza incredibilmente interessante, piena e affascinante, comunque vadano e qualsiasi direzione prendano. Ma soprattutto ci farà comprendere che nella vita tutto può cambiare, che da un momento all’altro, tutto può succedere.
Marta Lock