La luce del buio

Spesso non è il senso a sfuggirci… bensì la capacità di coglierlo… nel momento esatto in cui avremmo bisogno di fare chiarezza…

Quante volte ci siamo trovati in una situazione in cui tutto appariva confuso, strano, destabilizzante, perché incomprensibile nelle modalità e nelle motivazioni per cui è capitata nel nostro percorso?

Quante di quelle volte abbiamo cercato, a lungo e con grande sforzo, di comprendere il nocciolo, i perché e le conseguenze di tutto ciò che avevamo davanti senza però riuscire a trovare il bandolo della matassa?

In quelle situazioni abbiamo avuto la netta sensazione di trovarci completamente al buio, come se la luce della capacità logica fosse stata spenta appositamente per impedirci di capire a fondo cosa stesse realmente succedendo. Addirittura, molti di noi, hanno preso quel particolare frangente come un momento negativo della propria esistenza – perché così effettivamente appariva – un qualcosa che è arrivato pur non avendo fatto nulla per provocarlo, un incidente di percorso, una caduta, che non meritavano ma che si è verificata, per qualche strano scherzo del destino, senza riuscire a evitarla. Certo, in quegli attimi di sconforto è difficile capire il perché sia accaduto proprio a noi, o per quale strana congiunzione di cause ed effetti la vita ha dovuto metterci davanti a quella prova difficile, o fastidiosa, o assolutamente ingiusta… eppure è lì di fronte a noi, evidente come il sole sebbene incomprensibile come l’ombra.

Così, dopo esserci rialzati, ripresi dal terremoto che ne è derivato, o semplicemente seduti, stanchi per aver nuotato controcorrente ma con la voglia di scavare per arrivare al punto, riflettiamo, cerchiamo il senso di tutto ciò che abbiamo visto passare sotto i nostri occhi, proviamo a guardare oltre l’orizzonte del presente per scorgere il dopo che ne verrà, l’effetto che quella particolare causa genererà. Tuttavia i nostri sforzi sembrano inutili, non riusciamo a capire, non possiamo trovarlo il senso, non abbiamo quella capacità di vedere più lontano seguendo quella luce che però sembra volersi nascondere. Dunque, quasi scoraggiati e stanchi, decidiamo di desistere, buttiamo gli eventi alle spalle e pensiamo ad altro, continuiamo a camminare, riprendiamo in mano le redini della nostra esistenza, accettando il cambiamento che ha seguito la deviazione di percorso, e passo dopo passo ci riprendiamo.

Poi un giorno, quando non ci pensiamo più perché ormai la nostra vita si è riassestata, ha ripreso il suo corso su un sentiero diverso dove tutto sembra finalmente girare meglio, le cose sono tornate a essere positive, gli eventi ricominciano ad avere un senso semplice che riusciamo perfettamente a cogliere, quel giorno potremmo trovarci a osservare al buio la notte, a guardare le luci della città dalla nostra finestra, così senza chiedere né aspettarci alcuna risposta e, all’improvviso, tutto diventa chiaro. Quel perché che tanto avevamo inseguito sembra essere lì davanti a noi, limpido, perfettamente leggibile, quasi come fosse sotto un fascio di luce che ce lo mette in evidenza; in quel momento comprendiamo che tutto il percorso che ha seguito la deviazione, doveva condurci nel posto esatto in cui ci troviamo, un punto di arrivo di molto migliore per noi rispetto a quello da cui eravamo partiti.

E’ quello l’importante attimo in cui acquisiamo la meravigliosa consapevolezza che tutto ha una sua ragione, anche ciò che inizialmente non ci piace, ci disturba, ci destabilizza, in realtà ha un suo motivo per essere, un motivo che non riusciamo a comprendere, che ci lascia a meditare nel buio mentre desideriamo che ci accompagni la luce, pur senza poter far niente perché ciò avvenga. E’ quello il momento in cui ne scopriremo anche i risvolti positivi, in cui capiremo che quell’esperienza ci ha lasciato in fondo un grande dono, cioè la capacità di accettare ciò che non può essere cambiato, prendere ciò che nel percorso che ne è seguito abbiamo imparato, e scoprire l’arte del lasciare che sia, che non è rassegnazione bensì fiducia, positiva speranza che anche ciò che oggi sembra il peggio può trasformarsi in meglio, con il tempo.

Così, invece di impiegare le nostre energie a voler per forza trovare un senso subito, apprendiamo a concentrarle sul riprenderci e ricominciare, in attesa che il senso poi si manifesti proprio quando siamo lì, nel buio, soli con noi stessi, intenti a pensare ad altro.

 

Marta Lock