Forse a volte non è tanto una persona a mancarci… quanto i sentimenti che abbiamo provato… forse riempiamo quel vuoto emotivo con la nostalgia… in attesa di un nuovo tuffo al cuore…
Le persone che passano nella nostra esistenza lasciano una lunga scia in grado di permanere spesso molto a lungo, anche dopo la loro uscita dal cammino che stavano percorrendo insieme a noi; nel momento in cui avviene il distacco il processo più complesso sembra essere quello di riuscire a distaccarci da quella serie di piccole e grandi abitudini che avevamo costruito e coltivato insieme a loro, anche laddove il termine del rapporto sia stato causato da un esaurimento di quel sentimento che in precedenza ci aveva legati. La decisione di proseguire in una strada solitaria è stata dura ma sicuramente generata dalla consapevolezza che qualcosa in quelle relazioni non andasse completamente come desiderato, che vi fossero delle mancanze dovute a direzioni divergenti tra noi e l’altro, o che laddove punti di vista convergevano riguardo altri aspetti non eravamo riusciti a trovare una conciliazione tra gli opposti che via via emergevano. Oppure semplicemente l’amore che ci aveva inizialmente legati aveva una sorta di data di scadenza, eravamo destinati a percorrere solo un tratto del nostro cammino con quella persona, prendere il meglio dall’esperienza con lei, ma poi separarci sarebbe stata la via migliore, quella che ci avrebbe permesso di tendere verso qualcosa di migliore per noi, così come per l’altro.
Il periodo che segue a quel distacco è tuttavia molto più complesso di quanto immaginato perché di fatto percepiamo il vuoto emotivo che non solo è legato ad abitudini di coppia che improvvisamente non fanno più parte della nostra vita, ma anche perché la condivisione, il confrontarsi e il raccontarsi aveva generato in noi un’apertura emozionale che non riusciamo a riempire in un altro modo, non possiamo sostituire con l’amicizia, con le relazioni interpersonali diverse da quella emotivamente più intima che ci siamo lasciati alle spalle. Così dopo un ragionevole periodo durante il quale sembriamo assaporare la ritrovata libertà e il sollievo per non doverci più trovare a discutere o a evidenziare tutti i motivi per cui la nostra relazione ci stava conducendo verso un distacco, cominciano a emergere i dubbi e le perplessità su quanto la scelta compiuta fosse giusta. La persona che aveva a lungo fatto parte della nostra vita ci manca, ricordiamo alcuni aspetti di lei e la confrontiamo con la giungla con cui ci troviamo ad avere a che fare nel momento presente, e così iniziamo a pensare che se fossimo stati più tolleranti, se avessimo mostrato più volontà di superare le differenze nei punti di vista, se avessimo parlato con maggiore apertura, se, se e ancora se. Tutte queste titubanze ci inducono a guardare con nostalgia quel passato recente, quasi come se costituisse da un lato un’inevitabile scelta per proseguire in una direzione diversa, ma dall’altro un rammarico per non essere stati in grado di comprendere l’importanza di un rapporto che ora stiamo rimpiangendo.
È davvero questo il motivo per cui avvertiamo quella nostalgia?
Siamo sicuri che sia la persona a mancarci e non invece quella pienezza emotiva che avvertivamo con lei e che ancora non siamo stati in grado di trovare con qualcun altro?
Perché dunque non compiamo quel passo che ci riporterebbe indietro nel tempo permettendoci di riprendere un discorso interrotto, se davvero ci manca tanto?
Riflettendo su questi interrogativi comprendiamo che in realtà non sentiamo poi tutto quel desiderio di tornare sui nostri passi, non vogliamo mettere a posto le cose, piuttosto vorremmo avere la fortuna di trovare qualcuno con cui costruire e ritrovare la medesima affinità, le stesse abitudini comuni con in più una maggiore armonia, migliore compatibilità e capacità di guardare alla vita con un approccio più simile. Dunque non ci resta che mettere un freno a quel senso di vuoto e di mancanza, comprendere che la nostalgia che avvertiamo è legata al bisogno interiore di avere qualcuno da amare piuttosto che all’ultima persona per cui avevamo provato quelle emozioni, e aprirci così alla possibilità che da un momento all’altro qualcuno sopraggiunga a travolgere la nostra esistenza in maniera ben più intensa di quanto accaduto prima.
E quando meno ce lo aspettiamo, accadrà, permettendoci di dimenticare il prima e di capire che anche il recente passato era un preludio allo splendido presente.
Marta Lock