A volte ciò che desideriamo di più… è rivivere quell’attimo indimenticabile… che ha preceduto un inizio…
Nei momenti in cui il nostro cammino sentimentale sembra aver subìto una brusca battuta d’arresto, di quelli durante i quali non pensiamo più con rabbia al passato più o meno recente e ci sentiamo soli all’interno della nostra quotidianità, privati di quella condivisione di ogni tipo di avvenimento che inevitabilmente si genera quando abbiamo accanto a noi una persona, in quei momenti, dicevo, abbiamo la sensazione che le nostre emozioni siano appiattite. Pensiamo che sarà difficile riuscire a credere di nuovo in una storia, che sarà improbabile ricominciare a fidarci, che sarà impossibile provare lo stesso coinvolgimento.
l disorientamento che deriva da questa chiusura emotiva da un lato ci rassicura perché sappiamo che nessuno sarà lì per farci sognare e poi repentinamente portarci via quel sogno che aveva alimentato, dall’altro però ci fa sentire incompleti, mancanti di una felicità che, a prescindere da quanto possa durare, ci tira fuori dal torpore per catapultarci in un mondo fatto di sensazioni forti e accelerate. E la resistenza è tanto più decisa quanto più profondo è stato il solco lasciato dall’esperienza del passato della quale non è neanche importante il modo in cui, o il motivo per cui, sia finita, piuttosto invece è determinante quanto le nostre aspettative siano state disilluse, quanto avevamo creduto in qualcuno che poi non ha saputo farci sentire come noi desideravamo sentirci, con quanta intensità ci eravamo dati per poi trovarci lì a chiederci storditi per quale motivo tutto quel dare non ci tornava indietro.
Perciò, a seguito dell’evidente disequilibrio, della repentina ritirata o dell’ennesima delusione, decidiamo che è molto meglio tagliare il cordone ombelicale di un rapporto che non ci fa sentire bene, che abbiamo bisogno di ritrovare noi stessi, trascorrere un po’ di tempo a leccarci le ferite e costruire intorno a noi una barriera difensiva per non permetterci di non incorrere più negli stessi sbagli, di non fidarci più di chi non dimostra con i fatti anziché solo promettere con le parole, e che è meglio stare lontani dalle situazioni che potrebbero esporci di nuovo ai rischi.
Perché allora, trascorso un lungo lasso di tempo, continuiamo a ripensare a quel primo momento, quello in cui gli sguardi si sono incrociati, quello avvenuto prima che iniziasse tutto?
Come mai non ci è mai più successo di vivere di nuovo quell’emozione che, sebbene siamo da lungo tempo sulla difensiva, non abbiamo mai spesso di sperare che arrivi a sorprenderci?
Quanto di quel ricordo è legato alla persona con cui abbiamo condiviso quell’attimo e quanto invece è determinato dalla forte vibrazione che abbiamo sentito in quel frangente e che vorremmo si ripetesse ancora?
La realtà è che dopo una fase di solitudine, dopo che la rabbia iniziale si è allontanata, dopo aver attentamente analizzato i motivi del distacco, dopo aver preso atto delle mancanze e delle responsabilità di entrambe le parti e dopo aver sicuramente deciso che quelle due strade che in precedenza si erano incrociate non potranno mai riunirsi, ciò di cui sentiamo di più la mancanza è quell’elettricità statica e carica di aspettativa che si genera quando ci troviamo davanti a qualcuno che ci colpisce subito, che ci piace a primo impatto, qualcuno con cui guardarsi negli occhi è naturale come camminare. È quello ciò che ci manca davvero, quella sensazione che è difficile trovare di nuovo e non perché ci siamo chiusi, o ci stiamo difendendo, o ci siamo barricati dietro il muro rassicurante delle non emozioni, bensì perché quel tipo di vibrazione è qualcosa di ingestibile, indeterminabile e non può rimanere inascoltata o ignorata. Ecco perché siamo certi di non averla più rivissuta, non ancora, perché se ci fossimo imbattuti di nuovo in lei ce ne saremmo accorti, ci avrebbe travolti impedendoci di non notarla.
Ma quell’emozione è rara perché non si sprigiona con chiunque ed è proprio per questo che è tanto bella e preziosa, è la stessa che ci fa credere di essere davanti a qualcuno con cui ci può essere un dopo, l’inizio di un qualcosa che tanto a lungo abbiamo atteso e che segnerà una nuova stagione per il nostro cuore… e così, fiduciosi, continuiamo ad aspettarla, certi che quando la ritroveremo ci ripagherà del tempo dell’attesa.
Marta Lock