Lasciarsi andare

A volte abbiamo dato fiducia alla persona sbagliata e l’ha tradita…altre non l’abbiamo data a chi la meritava e l’abbiamo persa…ma non si può vivere la vita con la guardia perennemente alzata…è meglio non pensarci e vivere serenamente…se e quando succederà affronteremo la situazione…

Nelle nostre esperienze di vita e sentimentali possiamo incorrere in una miriade di esperienze diverse l’una dall’altra ma al tempo stesso simili nella dinamica o negli atteggiamenti, da averci portati a decidere di assumere a nostra volta dei comportamenti necessari per difenderci dal rischio di incorrere nelle stesse delusioni con le quali abbiamo avuto a che fare. Perciò, molto spesso, tendiamo a dare alla situazione presente, un’interpretazione filtrata dagli eventi del nostro passato più o meno recente.

Perché ciò che è successo e le ferite che ci ha lasciato, sono ancora aperte, e bruciano ancora dentro la nostra anima come se gli aghi che ci hanno trafitti dovessero essere per sempre un monito contro possibili eventi che potrebbero portarci a ripetere quella triste esperienza; perciò decidiamo che nessuno potrà di nuovo tradire la nostra fiducia come abbiamo lasciato che succedesse in passato, per ingenuità, per eccesso di stima nei confronti di chi, in realtà, non la meritava affatto, per esserci lasciati andare troppo presto con una persona che credevamo fosse giusta per noi ma che, con il tempo, si è rivelata la più sbagliata.

Arriviamo quindi all’incontro successivo ben preparati e decisi a non lasciarci abbindolare di nuovo, osservando con lucidità, spiando ogni minimo gesto e reazione, pronti a notare quel piccolo dettaglio che avevamo sottovalutato in precedenza, ma che siamo diventati prontissimi a captare; spesso in questi frangenti ci troviamo davanti a una persona completamente opposta a quella con la quale avevamo avuto a che fare, che non ha affatto intenzione di ferirci o ingannarci o deludere le nostre aspettative, con la coscienza, quindi, completamente pulita. Ma il nostro comportamento strano, inquisitorio, sospettoso e dubbioso nei confronti di qualunque cosa ci dica o ci racconti, lo spaventa facendolo arrivare a valutare le nostre azioni come pericolosamente prive di equilibrio al punto di decidere di scappare da noi.

Perché quella che ci sembrava la soluzione ideale per tutelarci da possibili delusioni si è rivelata tanto sbagliata?

Per quale motivo le barriere difensive che abbiamo eretto per impedire che la storia si ripetesse identica al passato si sono rivelate tanto eccessive e fuori luogo al punto di indurre l’altro a fuggire spaventato?

Un dolore forte, delle aspettative disattese, una delusione profonda, possono spingerci a chiuderci al punto di non dare possibilità ad altri di ripetere gli stessi errori, senza fermarci a valutare davvero chi abbiamo davanti?

E’ giusto far pagare ad altri gli errori fatti da chi li ha preceduti?

Nell’impegno che mettiamo a proteggere noi stessi dalle probabili delusioni o fallimenti sentimentali con i quali, nostro malgrado, abbiamo avuto a che fare, dimentichiamo di aprirci alla conoscenza di chi abbiamo davanti, dimenticandoci, troppo spesso, di quanto le persone siano diverse l’una dall’altra, e di come, un determinato comportamento, che aveva generato determinate conseguenze, possa non avere niente a che fare con l’intenzione con il quale viene attuato da un’altra persona, portandoci a renderci conto che vivere con l’attenzione eccessivamente alta non solo ci fa rischiare di perdere qualcuno tanto quanto consegnarci, abbandonandoci, nelle sue mani, ma ci impedisce di vivere con serenità quanto ci sta succedendo, appesantendo l’atmosfera con mille dubbi, timori, sospetti e chiusure in situazioni che, con un atteggiamento diverso, potrebbero rivelarsi invece molto più piacevoli.

Forse allora il segreto sta nel riuscire a tutelarci pensando che tutto ciò che ci accade fa parte del nostro percorso e che dovremmo regalare a noi stessi la possibilità di guardare agli altri con positività e fiducia, riservandoci però l’opzione di cambiare idea qualora il loro comportamento ci dimostri che ci stavamo sbagliando, e non viceversa, partire cioè da un’opinione negativa per poi farla diventare positiva, perché così ci neghiamo il bello degli inizi, freniamo l’entusiasmo e la spensieratezza dei primi tempi.

In fondo, forse, la cosa migliore è lasciarsi andare e pensare che le cose succedono e le affronteremo se e quando si verificheranno, ma intanto avremo assaporato il bello che ci hanno regalato.

 

Marta Lock