L’attrazione degli opposti

Gli opposti si attraggono…ma prima o poi si respingono perché tutto diventa troppo complicato…i caratteri uguali si scontrano sugli stessi fronti e nessuno cede…le persone simili si comprendono subito e si amano perché nelle cose in cui sono diverse si completano…

Ciò che è diverso da noi, distante dal nostro modo di vedere le cose, e a volte opposto negli atteggiamenti, per buona parte della nostra esistenza ci attira e ci incuriosisce al punto di desiderare di averlo accanto, quasi come se il confronto e lo scontro fossero fondamentali a farci sentire innamorati e vivi. I rapporti di questo tipo assumono un andamento estremamente passionale, fatto di lotte e di riappacificazioni, di tentativi di mediazione e di continuo compromesso.

Poi lentamente uno dei due, di solito la parte più forte della coppia, inizia a voler portare il partner verso la propria direzione, convinto in cuor suo che il punto di vista più giusto in fondo è proprio il suo; a quel punto la parte debole finge di assecondarlo iniziando la crociata che lo porta all’interno di quello strano meccanismo del voler salvare l’altro da se stesso. E la lotta continua, magari in modo meno evidente, più sotterraneo, perché la conoscenza reciproca porta i due elementi della coppia a conoscere le reazioni dell’altro e a sapere come evitare le più aggressive o quelle che avevano scatenato, in precedenza, reazioni di chiusura.

Che ci troviamo a ricoprire il ruolo della parte debole o di quella forte, prima o poi ci guardiamo allo specchio e ci rendiamo conto che tutto è diventato troppo difficile e complicato, che non possiamo andare avanti compiendo degli sforzi continui per costruire e tenere unito qualcosa che nonostante tutto continua ad andare in direzioni opposte.

Quanto può durare un rapporto basato sull’attrazione degli opposti?

Come si possono conciliare punti di vista tanto diversi da rendere impossibile una mediazione definitiva?

Il fascino di ciò che è tanto distante da noi lascia lentamente spazio alla consapevolezza che, nonostante l’impegno per far funzionare le cose, e la convinzione che i rapporti vadano costruiti, nel tempo, attraverso il confronto e il compromesso, non è possibile vivere un’intera esistenza di scontri che inevitabilmente porteranno ad accumulare distanza e a provocare un graduale raffreddamento della relazione, fino a giungere a guardare l’altro come un estraneo.

Ovviamente non possiamo neanche aspettarci di trovare la nostra copia esatta, prima di tutto perché non è possibile che esista, in secondo luogo perché la vita a quel punto sarebbe troppo piatta e senza stimoli che ci permettano di crescere.

Giungiamo quindi alla conclusione che forse dovremmo smettere di lasciarci affascinare dal nostro opposto, perché, nonostante l’effetto attrattivo di una calamita che può avere in un primo momento, presto o tardi invertirà la sua polarità iniziando lentamente a respingerci, portandoci gradualmente a riconsiderare con più interesse chi è solo diverso da noi, ma cresciuto sulle nostre stesse fondamenta.

A quel punto potremmo trovarci davanti a una persona che, seppur con azioni e reazioni diverse dalle nostre, con modi di esprimersi a tratti incomprensibili proprio perché caratterizzato dalla sua propria quanto unica personalità, guarda però nella nostra stessa direzione, ha la nostra stessa visione delle cose e della vita, condivide i nostri ideali e i nostri sogni, non perché dobbiamo convincerla o portarla lentamente a vedere la realtà con i nostri occhi, bensì perché aveva già maturato le nostre stesse considerazioni e valutazioni prima di incontrarci.

Una persona con la quale capire le reciproche differenze, diventa piacevole e stimolante, e il correggere alcuni comportamenti assume quasi le caratteristiche del gioco, scoprirsi diventa affascinante, perché in fondo le differenze che esistono ci fanno sentire completi, ci compensano. Una persona che rappresenta il nostro binario parallelo, quella con la quale camminare verso il futuro mano nella mano, senza fondersi con lei o volere che cambi per noi, quella con la quale affrontare i momenti di crescita e le difficoltà, perché sarà solo tenendo la sua mano che tutto diventerà più facile e meno doloroso.

Una persona che non sarà il nostro faticoso opposto, semplicemente diversa, ma totalmente complementare, il nostro incastro perfetto.

Marta Lock