Tutto ciò che abbiamo noi è la facoltà di scegliere… tutto ciò che resta agli altri… è darci un buon motivo per voler restare con loro…
A volte, chissà perché, abbiamo la sensazione di sentirci intrappolati, legati a una situazione che non ci rende più felici o che, anziché farci desiderare di correrle incontro ci stimola l’impulso di scappare via, il più lontani possibile. Eppure sembra esserci un peso, un macigno che chiamiamo, secondo il linguaggio comune, senso del dovere che ci tiene incollati lì, apparentemente incapaci di staccarcene. Dovere di non far soffrire l’altro, dovere nel portare avanti una scelta che si è compiuta, dovere nel non deludere chi ci sta intorno, tutte motivazioni nobili e importanti, peccato però che tutto ciò ci porta a dimenticarci di noi, di ciò che davvero desideriamo, di ciò che ci rende degli esseri felici che solo così potranno rendere felice qualcun altro.
Perché in molte occasioni ci dimentichiamo di chi siamo e di cosa vogliamo per privilegiare cosa gli altri si aspettano da noi?
In quale momento abbiamo deciso che ciò che qualcuno crede sia il meglio per noi, lo sia davvero?
Quando abbiamo dimenticato di essere liberi di scegliere, ogni giorno, ogni momento, in qualunque occasione, con chi vogliamo stare, cosa desideriamo fare e come abbiamo bisogno di sentirci per ricercare la nostra felicità?
Nella girandola infinita di doveri ai quali dobbiamo inevitabilmente piegarci nel corso della vita, questo almeno è quanto ci hanno insegnato e quanto siamo convinti di dover fare, sembra che abbiamo perso di vista una delle cose regole fondamentali dell’esistenza, la ricerca della felicità, la facoltà che abbiamo, oltre che il dovere verso noi stessi e verso chi ci sta intorno, di scegliere giorno dopo giorno chi vogliamo al nostro fianco, senza costrizioni bensì solo e unicamente perché lo desideriamo.
Viene da sé che altrettanto liberamente dovremmo lasciare che gli altri restino accanto a noi, senza ricatti morali, senza ritorsioni emotive né appelli a sensi del dovere che nulla hanno a che fare con il piacere di stare insieme, semplicemente essendo noi stessi e di conseguenza permettendo loro di esserlo altrettanto, dando ciò che siamo capaci e sentiamo di voler dare non per raggiungere un obiettivo o uno scopo bensì per mostrarci senza filtri. Così come senza filtri potrebbero a quel punto mostrarsi gli altri, senza pressioni o forzature, conoscendoci esattamente per come siamo, con pregi e difetti, con la nostra luce e le nostre ombre, perché in fondo chi dovrà scegliere di stare accanto a noi, dovrà amare e sentirsi conquistato anche da quel misterioso contrasto che ognuno di noi racchiude dentro di sé.
Ecco dunque che il motivo per restare non si traduce in artificio o induzione a tutti i costi, quasi con ostinazione, a voler fare di tutto, lecito o meno, per conquistare qualcuno no, quello sarebbe uno sforzo inutile che alla lunga non porterebbe il risultato sperato perché la nostra vera natura non si può nascondere a lungo, fuoriuscirebbe lasciando l’altro disorientato per trovarsi di fronte qualcuno di completamente diverso da quanto creduto. Il motivo per restare diventa una scelta consapevole ma appassionata, libera ma inevitabile, spontanea ma obbligata solo e unicamente dalla nostra volontà e desiderio di restare accanto a chi ci fa sentire noi stessi.
Forse in fondo è questo l’unico modo per essere davvero liberi, rispettare la nostra libertà e quella dell’altro di manifestare la propria decisione di voler continuare a camminare mano nella mano, giorno dopo giorno, dandoci reciprocamente un motivo per rimanere insieme, senza dare nulla per scontato, senza sottovalutare la l’importanza di fare sentire all’altro quanto sia importante e quanto sia bello averlo scelto ancora. Fino al momento in cui, senza rendercene conto, ci volteremo indietro e ci accorgeremo di quanto a lungo abbiamo continuato a rimanere insieme, uno accanto all’altro… liberi ma insieme.
Marta Lock