Le sorprese più grandi non sono quelle che non ci aspettavamo… le sorprese più grandi sono quelle che segretamente desideravamo arrivassero… e che un giorno all’improvviso si concretizzano…
In alcuni episodi, alcune circostanze della nostra complessa vita, quell’alternarsi di alti e bassi che contraddistinguono il cammino quotidiano di chiunque, ci siamo spesso trovati a dover ridimensionare le nostre aspettative, a dover ammettere che forse tutto ciò che avevamo desiderato fino a poco prima era qualcosa di troppo utopico, di troppo distante dalla realtà in cui eravamo destinati a vivere. Tuttavia in qualche caso è accaduto, dopo aver rinunciato ed esserci rassegnati a non poter conseguire ciò verso cui tendevamo, di veder improvvisamente sopraggiungere proprio quel piccolo traguardo che avevamo accettato di non poter mai raggiungere, o di fare l’incontro che sognavamo ma che ci sembrava talmente irrealizzabile da aver suggerito a noi stessi di ridurre le nostre aspettative. Eppure le cose hanno avuto un’evoluzione diversa da quanto immaginato, lasciandoci a riflettere su quanto siamo stati fortunati ad aver ricevuto ciò a cui ormai avevamo rinunciato.
Siamo sicuri si tratti solo di fortuna?
Davvero avevamo ricalibrato le nostre aspettative o forse inconsapevolmente avevamo continuato a desiderare che le cose volgessero a nostro favore?
Perché affidiamo al caso gli accadimenti che invece potrebbero essere frutto di una forza d’attrazione in grado di trasformare i pensieri in circostanze concretizzabili?
La tendenza a credere nelle energie sottili, nella forza di volontà e dell’allineamento tra pensieri ed eventi appare spesso come una rocambolesca teoria che non ha basi solide, che non appartiene alla realtà quotidiana, che ci basa su fatti non verificabili; tuttavia chiunque abbia invece avuto la possibilità di approfondire, di provare ad applicare, così quasi per gioco, le teorie di quella che ormai è considerata una filosofia di vita, dimostra che le cose desiderate, attratte nell’esistenza con costanza e senza perdere la fiducia, prima o poi si verificano. Magari non subito, forse non proprio nella maniera prevista, ma nel momento più adatto e nella forma migliore, alla fine sopraggiungono perché il credere che si verificassero è stato più forte degli ostacoli apparenti che sembravano allontanarli. Così cominciamo a domandarci se sia vero, come avevamo creduto fino a poco prima, che quel traguardo improvviso, quell’incontro incredibile, avessero a che fare con il destino o la fortuna o fossero invece dipesi da quella segretamente mai ripudiata fiducia nella possibilità che le cose potessero accadere esattamente come le desideravamo.
A quel punto non possiamo fare a meno di avere un atteggiamento differente nei confronti dell’esistenza e di ciò che ci circonda, decidiamo di credere che tutto sia possibile se davvero lo desideriamo e ci impegniamo per realizzarlo e, soprattutto, se scegliamo di guardare verso l’obiettivo finale a prescindere dagli impedimenti momentanei forse necessari solo a indurci a scoprire quanto davvero è forte la nostra determinazione nel credere che prima o poi tutto volgerà a nostro favore, e che è proprio dietro la curva della rinuncia a nascondersi che si trova la discesa del raggiungimento dell’obiettivo, della realizzazione del sogno.
Alla luce della nuova consapevolezza non osserviamo più gli accadimenti come qualcosa di inaspettato che giunge con il favore del fato piuttosto riusciamo a capire che ciò che si verifica, che riusciamo a ottenere anche a seguito di un percorso tortuoso a cui può essere seguito un momentaneo passo indietro se funzionale a riprendere poi con una maggiore spinta in avanti, è frutto della nostra capacità di credere che sarebbe stato possibile, che prima o poi sarebbe entrato nella nostra vita. A quel punto capiremo che la concretizzazione dei sogni è dipesa, e dipenderà solo dalla nostra determinazione nel credere di poterli realizzare.
Marta Lock