Quel sottile filo

L’essenza di ciò che siamo… si rivela nell’intensità dei rapporti che abbiamo costruito… con persone con cui abbiamo scelto di mostrarci davvero…

Nel continuo via vai di quella che è diventata la vita contemporanea, dove tutti si muovono continuamente come una lunga onda oceanica verso città, paesi, posizioni completamente differenti da quelli iniziali, quelli in cui si è cresciuti e si pensava di restare, si tende a dare forse minore importanza ai rapporti umani. Questo in virtù dell’innegabile connotazione di temporaneità che le relazioni interpersonali hanno: c’è chi va a perfezionare gli studi dall’altra parte del mondo, chi fa un’esperienza di lavoro che in principio pensa sia temporanea ma che poi si trasforma in qualcosa di più stabile, chi si innamora durante una vacanza e, grazie alla globalizzazione delle comunicazioni che hanno reso la distanza un concetto completamente relativo, sceglie di rivoluzionare la propria vita lasciando le proprie origini per coronare quel sogno d’amore.

In tutto ciò i legami che si sono costruiti nel tempo diventano fugaci, sempre a rischio di distacco, e questo molto spesso induce le persone ad abituarsi alla costante possibilità di allontanamento, a dare la priorità solo a quelle relazioni più intime e vicine che si pensa ci seguiranno ovunque. Tuttavia la vita ci può sorprendere, mettendoci di fronte a legami che invece resistono nonostante la distanza, a dispetto delle scelte professionali che ci portano lontani fisicamente, e malgrado le lunghe pause comunicative che non ci permettono di essere informati, raccontare e ascoltare, ciò che succede a chi abbiamo lasciato indietro. Sì perché tra i vai e vieni, tra le tante persone incontrate per caso e che sono velocemente entrate e uscite dalla nostra esistenza lasciando una debole scia, ve ne sono altre che invece lasciano un solco profondo, perché ci hanno permesso di essere noi stessi, hanno accettato tutto di noi così come noi lo abbiamo fatto con loro, hanno visto la nostra anima più vera, la nostra parte più fragile e non l’hanno mai ferita. E noi, a nostra volta, abbiamo ascoltato, accettato e accolto tutto di loro, creando un sottile ma robusto filo che nessuna distanza, nessun allontanamento, nessuna scelta, ha mai spezzato.

Nel tempo comprendiamo che quelle particolari persone ci sono sempre rimaste accanto, ci sono sempre state, hanno sempre fatto parte della nostra vita anche quando eravamo troppo presi dalle cose da fare per ricordarci di loro, e noi, ogni qualvolta pensavamo a dei punti fermi, a una stabilità che forse non volevamo neanche ammettere di volere, non potevamo non avere loro come riferimento. Amici con cui abbiamo condiviso emozioni, sensazioni, paure, amori con cui abbiamo sentito quell’unicità che non abbiamo più trovato con nessun altro ma che avevamo chiuso a causa di circostanze esterne indipendenti dalla nostra volontà, oppure per immaturità nell’affrontare un equilibrio che non sentivamo di poter ancora avere. Fili che abbiamo inconsapevolmente tessuto e che sono rimasti lì, invisibili ma incancellabili e che ci fanno rendere conto che in un mondo tanto veloce e fugace, i legami forti esistono e sopravvivono a tutto.

Cos’è che genera quella forza magnetica incredibilmente potente che ci mantiene attaccati ad alcune persone anche se la vita ci ha portati lontani?

Come mai pur avendo a volte sottovalutato la loro importanza per dare la priorità alle situazioni che stavamo vivendo, non abbiamo mai dubitato che loro non fossero più lì o, viceversa, che noi non ci fossimo più per loro?

Tutto ciò non è spiegabile, fa parte di quel mistero umano che genera energie emotive talmente forti da non poter essere razionalizzate, esistono e basta; così come non riusciremo mai a comprendere perché con qualcuno l’intensità di come ci mostriamo è completamente diversa da quella con cui normalmente ci poniamo con il resto del mondo. Si può chiamare alchimia, nel caso di un amore, si può chiamare affinità elettiva, nel caso i un’amicizia, si può chiamare profonda stima reciproca, nel caso di un collega, un datore di lavoro, una persona conosciuta per caso con cui non ci aspettavamo di instaurare un rapporto profondo. In ogni caso questi sottili e resistenti fili ci legano e fanno parte della nostra vita, attorcigliandosi e poi dipanandosi, cambiando forma, lunghezza e tensione ma senza spezzarsi mai più.

Fili che ci terranno legati alla nostra vera essenza, e a tutti coloro che l’hanno vista e l’hanno amata nonostante tutto.

 

Marta Lock