Scelgo me

Ogni volta che rinunciamo consapevolmente a qualcuno…è perché in fondo sentiamo che tra lui e noi…è più importante scegliere noi…

Quante volte abbiamo messo le esigenze della persona che ci stava accanto davanti alle nostre, preoccupandoci più del suo benessere che del nostro?

In quante occasioni abbiamo scelto di pensare all’altro prima ancora che a noi, adeguandoci alla sua scala di valori fino al punto di farla nostra dimenticando così quelle che erano invece le nostre priorità?

Perché nonostante abbiamo fatto determinati passi per andare incontro all’altro sentiamo di aver in qualche modo messo in secondo piano noi stessi relegando al silenzio ciò di cui avevamo davvero bisogno?

In una relazione non è possibile pesare la quantità di cose che facciamo noi o che fa l’altro perché nel momento in cui la viviamo siamo talmente coinvolti da mettere in primo piano l’andamento della realtà di coppia pronti a fare anche delle rinunce se servono a non deludere le aspettative del partner. Quando viviamo un rapporto a due ciò che era prioritario prima per entrambe le parti, diventa secondario rispetto alla salute della relazione portandoci a rivoluzionare la scala di valori di ognuno per costruirne un’altra in cui si mescolano le esigenze e si deviano le direzioni o i percorsi che avremmo intrapreso se avessimo camminato da soli.

Può succedere però che nel momento in cui il rapporto finisce, non necessariamente in modo brusco o doloroso bensì semplicemente a causa del fatto che spesso si esaurisce quel sentimento che ci aveva legati all’altro perché effettivamente sono davvero poche e rare le cose che durano per sempre; a quel punto ci guardiamo indietro e inspiegabilmente torna prepotentemente a galla la nostra scala di valori, quella che avevamo messo in secondo piano, e riemergono di nuovo tutte le esigenze e i desideri che avevamo deciso di far tacere. Quindi decidiamo di tirare fuori quei sogni o semplicemente quelle piccole esigenze che avevamo quasi dimenticato facessero parte della nostra individualità riportandole all’interno della nostra esistenza con gioia e determinazione nel perseguirle e nel decidere di non metterle più in quell’angolo in cui erano rimaste per tanto tempo.

Dedicarci mani e piedi alla realizzazione dei nostri piccoli o grandi obiettivi ci rende felici, completi, sereni perché stiamo andando esattamente nella direzione in cui vogliamo andare e verso il raggiungimento di chi vogliamo essere, determinati a compiere le nostre scelte in totale autonomia e a dedicare tutto il nostro tempo e le nostre energie a ciò che ormai è diventato lo scopo principale.

Poi un bel giorno, proprio quando meno ce lo aspettiamo, quando siamo talmente presi dalle nostre cose, dagli impegni e concentrati sulle scelte fatte, ci imbattiamo in qualcuno che riaccende inspiegabilmente i nostri sensi ma soprattutto le emozioni. La sensazione è bellissima e ci fa sentire vivi come solo un sentimento che irrompe nella nostra esistenza è in grado di fare, sebbene però manteniamo ben saldi davanti a noi i progetti che desideriamo ancora realizzare e i risultati per i quali abbiamo tanto lavorato fino a quel momento. Quel nuovo sentimento ci ricorda quello vecchio nel corso del quale avevamo dimenticato chi eravamo e chi volevamo essere per diventare ciò che desideravamo insieme a un altro, per costruire una realtà congiunta ben diversa da quella che avremmo scelto di perseguire da soli.

La persona ci piace ma ci chiede di fare delle rinunce che non desideriamo fare, cerca di convincerci a diventare la coppia che lei desidera ma che forse noi non vogliamo essere, non perché non siamo interessati al concetto in sé bensì perché probabilmente non è più quella la struttura che riusciamo a dare a un rapporto, perché forse nel tempo abbiamo compreso di aver bisogno di un tipo di relazione che rispetti l’individualità delle parti, dove i partner non devono mettere da parte ciò che desiderano come singoli ma unirsi, camminare per mano sostenendosi l’un l’altro e combattere insieme per gli obiettivi di entrambi.

Perciò rendendoci conto che il concetto di relazione che l’altro dimostra di avere è troppo distante dal nostro, scegliamo di interrompere quel rapporto che inevitabilmente indurrebbe uno dei due a rinunciare a se stesso rendendolo infelice e l’altro a vivere la relazione che desidera sentendo però di avere accanto una persona che non è appagata. Alla luce delle considerazioni fatte e guidati dal faro del passato, ricordando e assolvendo persino chi aveva fatto la stessa scelta rinunciando a noi lasciandoci feriti e increduli, decidiamo che tra la nostra infelicità e quella dell’altro, tra il mettere a tacere ciò che realmente desideriamo a discapito di ciò che vuole la persona che abbiamo di fronte, tra un tipo di rapporto nel quale sappiamo di non poter vivere e quello che invece sappiamo di dover cercare per essere in pieno noi stessi…insomma che se qualcosa di molto forte ci porta a rinunciare a qualcuno che ci piace tanto ma potrebbe condurci di nuovo a essere ciò che abbiamo compreso di non voler essere all’interno di una relazione, è perché ci rendiamo conto che tra lui e noi è molto più importante scegliere noi.

 


Marta Lock