Esistono sensazioni ed esistono emozioni… sensazioni che ci confondono ed emozioni che ci destabilizzano… e nell’incapacità di capire le prime e di gestire le seconde… restiamo fermi ad aspettare che tutto sia più chiaro…
Quando abbiamo attraversato quella fase incerta e disequilibrante che ci ha condotti verso l’età adulta, siamo stati costretti a fare i conti con quelle reazioni istintive e impulsive che, pur rendendoci più puri e spontanei, ci hanno condotti però verso scelte avventate, decisioni sbagliate e a commettere errori che è stato difficile recuperare. Così, nell’ottica di capire che tutto ciò che accade debba servire come insegnamento per proseguire in modo sempre più spedito verso una crescita in cui sappiamo che l’equilibrio, il bilanciamento tra i ragazzi di ieri e gli adulti che desideriamo diventare, sia essenziale per costruire un’esistenza appagante e piena di tutte le certezze di cui sappiamo di aver bisogno, modifichiamo il nostro atteggiamento. Perché al di là di tutto ciò che abbiamo orgogliosamente dichiarato fino a poco prima con le persone che facevano parte del nostro cammino, in realtà la stabilità è qualcosa verso cui tutti tendiamo, di qualsiasi tipo e natura essa sia.
Costruendo e pianificando la futura esistenza attraverso progetti, desideri da realizzare e obiettivi da raggiungere, ci rendiamo conto che tutte le volte in cui, un po’ per nostalgia un po’ per richiamo dell’interiorità, ci siamo fatti prendere dall’impulso e abbiamo lasciato che prevalesse deviando il nostro percorso, abbiamo perso tempo prezioso e ci siamo poi ritrovati con un pugno di mosche a rimpiangere il giorno in cui abbiamo abbandonato la logica e ci siamo tuffati nell’emotività. Dunque la reazione conseguente è di cercare ancor più di dominare quell’oceano irresistibile costituito dalla sfera emozionale e proseguire con la nostra pianificazione, con quel mondo razionale che tanto ci rassicura e ci fa sentire perfettamente in linea con i nostri desideri da realizzare. Trascorso un ragionevole lasso di tempo, quando magari siamo riusciti a raggiungere molti degli obiettivi che ci eravamo prefissati, possiamo trovarci a pensare a quella parte istintiva ed emozionale che sembriamo aver dimenticato o comunque lasciata in un angolo in nome di un bilanciamento esistenziale in cui era necessario dare la priorità al pragmatismo e al senso pratico. E proprio in quel momento di dubbio su quanto sia stata giusta quella scelta, su quanto sia in fondo tutto poco appagante se non possiamo lasciarci andare proprio a quelle emozioni che continuiamo per abitudine a controllare, può sopraggiungere nella nostra vita quel qualcuno in grado di scuotere il torpore, di suscitare quelle sensazioni che tanto ci avevano allontanati dalle nostre mete in passato e che ora, quando quelle mete le abbiamo raggiunte, possiamo anche pensare di poter prendere in considerazione.
Tuttavia, nel momento in cui accogliamo quel qualcuno, ci rendiamo conto di non essere in grado, proprio a causa del voluto distacco precedente, di gestire quelle sensazioni forti che prendono il sopravvento e che non siamo in grado di comprendere attraverso la logica razionale con cui ci siamo abituati a filtrare tutto.
Cosa fare a quel punto?
Come possiamo sapere se ciò che ci sta travolgendo è una sensazione alla quale semplicemente abbiamo bisogno di abituarci lasciandola gradualmente entrare nella nostra vita, oppure è un’emozione troppo disequilibrante per farne parte?
È giusto permettere alla sfera emotiva di compromettere tutto ciò che abbiamo faticosamente e caparbiamente costruito?
Nel nostro cammino precedente, quello in cui avevamo deciso di non lasciarci distrarre o fuorviare da alcuna tentazione sentimentale, abbiamo disimparato a saper riconoscere e gestire quelle emozioni che fanno inevitabilmente parte dell’esistenza e che prima o poi arrivano in modo prepotente nella nostra vita lasciandoci destabilizzati non perché esse stesse lo siano, per lo meno non dopo la fase iniziale in cui tutto è nuovo, da scoprire e da assimilare, bensì perché siamo noi a non sapere come fare per dar loro il giusto spazio. Così siamo confusi nel riconoscere quelle sensazioni impulsive e istintive a cui non riusciamo a dare un senso logico né tanto meno a controllare con la mente come abbiamo fatto per tutti gli altri settori della nostra vita, e non riusciamo neanche a fermare il turbinio emotivo che ci avvolge lasciandosi confusi a cercare di ricreare quell’ordine che abbiamo perduto dal momento in cui sono entrate nella nostra vita. Malgrado cerchiamo di dare un senso a tutto, ciò che però emerge in maniera via via più chiara è che ormai non riusciamo più a tornare indietro ed escludere di nuovo quell’intenso sentire, forse perché è più forte di tutti gli altri che fino a prima abbiamo conosciuto, o forse perché semplicemente il nostro cammino è giunto al punto in cui non è più possibile lasciare spazio solo alla ragione.
E così non possiamo fare a meno di lasciarci andare a quella destabilizzazione imparando a farla stare in equilibrio con il resto della nostra vita.
Marta Lock