Ogni persona incontrata e conosciuta ha un senso nella nostra vita… a volte lo cogliamo subito… altre volte passa del tempo e la risposta al nostro perché arriva da sola…
Quando abbiamo incontrato persone che credevamo sarebbero state dei fari, dei punti di riferimento della nostra esistenza da quel momento in avanti, ci siamo sorpresi nel vederle scomparire molto velocemente, restando increduli a domandarci come mai qualcuno che sembrava dover costituire un punto fermo, una luce costante, in realtà abbia preferito percorrere una strada diversa, lontana da noi, lasciandosi dietro solo la scia del suo passaggio che, nonostante la nostra delusione, ci ha permesso di comprendere lati di noi, o semplicemente l’aspetto di una circostanza, che non avremmo preso in considerazione prima del suo passaggio. Da quel tipo di disillusione usciamo un po’ storditi, e continuiamo a domandarci per quale strano disegno siamo entrati in contatto con quell’interazione che pur avendo le potenzialità per assumere grande rilevanza nella nostra vita, in realtà si è dimostrata effimera, veloce, rapida e tuttavia incisiva perché il suo ricordo ci accompagna molto a lungo.
Poco dopo però ci imbattiamo in qualcosa, o qualcuno, che fin da subito intuiamo sarà una presenza molto più stabile, decisamente più solida rispetto ad altre del nostro passato e, malgrado la diffidenza alimentata dal timore che tutto sfugga dalle mani come nell’esperienza precedente, avvertiamo un senso di rassicurazione non spiegabile dalla razionalità ma avvertibile grazie all’intuizione. Nel momento in cui cominciamo ad approfondire quel legame ci può capitare di trovarci in una situazione molto simile a quella che avevamo vissuto con l’altro, la meteora, ammettendo a noi stessi che se non ci fosse stata quell’esperienza precedente, la nostra reazione sarebbe stata completamente differente rispetto a quella attuale; a quel punto realizziamo quanto sia stato importante quel fugace incontro durante il quale abbiamo modificato un atteggiamento precedentemente inconsapevole ma che, dopo la fondamentale interazione, ci ha indotti a considerare un’opzione differente, una presa d’atto di un nostro atteggiamento che con molta probabilità aveva bisogno di essere modificato.
Da quell’esame introspettivo usciamo ancora più consapevoli, meno rammaricati per aver visto fuggire via quella particolare persona che però ci ha condotti verso l’altra, quella che dimostra di aver voglia di costruire qualcosa di importante, quella con la quale procedere insieme è bello e stimolante probabilmente in modo più completo di quanto non sarebbe stato con l’altra. Eppure, malgrado quelle certezze di cui avevamo bisogno e che restano nella nostra vita molto a lungo, possiamo un giorno trovarci a comprendere che anche quel percorso è terminato, che sentiamo l’esigenza di modificare ciò che sembra ormai essere stanco e statico e allora ci domandiamo di nuovo che senso abbia avuto tutto.
Perché nel momento in cui abbiamo assistito al passaggio veloce di qualcuno di importante abbiamo rimpianto quella fuga e invece quando abbiamo raggiunto la stabilità verso cui tendevamo, dopo un po’ di tempo abbiamo cominciato a sentirci quasi in trappola, desiderosi di effettuare un nuovo percorso?
Se è vero che la meteora del passato ci ha rivelato alcuni aspetti di noi, qual è l’insegnamento che dobbiamo trarre dalla relazione del presente che ci apprestiamo a chiudere?
Nel nostro percorso di consapevolezza e di crescita interiore potremmo proprio in quel momento incontrare qualcuno che, altrettanto velocemente quanto la meteora precedente, ci induce a considerare altri aspetti di noi attraverso una semplice frase, un racconto simile alla nostra situazione, e che ci induce a riflettere, a comprendere tutto da una sfaccettatura nuova e inedita; molto spesso queste persone che hanno il potere di modificare il nostro punto di vista sono perfetti sconosciuti, individui che sembrano essere messi lì sul nostro cammino solo per darci una pillola che diviene spunto di riflessione e che modifica la percezione di ciò che ci ruota intorno, come fossero dei messaggeri energetici in grado di aiutarci a giungere a una consapevolezza superiore.
Perché un estraneo riesce a stravolgere convinzioni a cui eravamo attaccati mentre qualcuno che ci è stato accanto a lungo non è riuscito in questo intento?
Davanti a questa evidenza non possiamo che prendere atto che la vita è attraversata da stelle fisse che permangono a lungo e camminano insieme a noi per il periodo necessario a darci ciò di cui abbiamo bisogno e ad aiutarci a crescere e a conoscere noi stessi in maniera graduale, e da meteore, stelle comete che sfrecciano veloci nel cielo della nostra esistenza e che ci accendono quell’interruttore necessario a mettere in luce una consapevolezza, un’evidenza, che spesso riusciamo a comprendere solo dopo molto tempo dal loro passaggio. Da quel momento in avanti avremo un atteggiamento molto più aperto e attento a quei luminosi messaggi che spesso giungono nel frangente giusto da persone che non conoscevamo prima e che non conosceremo mai perché un istante dopo saranno già scomparse dal nostro cammino.
Marta Lock