Se vogliamo scrivere una nuova storia… dobbiamo mettere un punto a tutte le frasi che avevamo lasciato in sospeso… e ricominciare da un foglio bianco…
Esistono alcuni momenti nella nostra vita, nei quali siamo portati a fare bilanci e valutazioni sul percorso compiuto, sulle trasformazioni che abbiamo effettuato durante i periodi più burrascosi, e su ciò che invece abbiamo compreso durante gli episodi più tranquilli, meno instabili. Esistono poi alcune particolari questioni che sembrano non chiudersi mai, nonostante la nostra volontà di farlo, e trovano sempre il modo di rientrare con la loro forte presenza, nel nostro presente, ancora e ancora. In un certo senso avere la consapevolezza che ci siano legami forti e indissolubili che ci ancorano ad alcune persone del nostro passato, in qualche modo ci rassicura perché tra tutte le trasformazioni compiute, i cambiamenti affrontati e i nuovi percorsi con ci siamo confrontati, in qualche modo eravamo noi stessi fortemente orientati a mantenere alcuni punti fermi.
In alcuni casi però questo tipo di legami, mai terminati nonostante tutte le motivazioni razionali per cui dovrebbero esserlo ma al tempo stesso rassicuranti sulla certezza che quella persona abbia conosciuto tutto di noi, il meglio ma anche il peggio, e nonostante questo sia ancora presente nella nostra vita a cercare un contatto con noi di qualunque tipo perché a sua volta non riesce a staccarsi, in alcuni casi dicevo, ci ricordano un modo di essere noi che non siamo più. Non solo, spesso ci tengono legati a dinamiche e comportamenti emotivi che, allo stato presente e dopo la crescita personale compiuta, non desideriamo più ripetere mentre il contatto con quella specifica persona del passato continua a ricordarci come eravamo. Cosa abbiamo accettato, a quali compromessi siamo scesi pur di mantenere vivo un rapporto che non ci rendeva completamente felici, che non ci faceva sentire come avevamo bisogno di sentirci, pur provando, innegabilmente, un forte e incrollabile sentimento.
Eppure non possiamo fare a meno di mantenere un filo, un legame distante ma comunque forte, a cui diventa facile ricorrere per sentirci accolti e apprezzati così come siamo, quando il nostro presente non è ancora proprio come lo desideriamo, quando il qualcuno che sappiamo essere più giusto per noi non ha ancora fatto capolino nella nostra vita o non siamo ancora certi di come debba essere chi starà al nostro fianco.
Ci fa davvero bene tornare periodicamente indietro verso un rapporto, un legame, che non ha mai avuto le connotazioni per consolidarsi davvero e malgrado questo preferiamo non chiudere mai?
È salutare per il nostro equilibrio guardare indietro verso le persone che eravamo prima, e che non possiamo fare a meno di ritornare a essere ogni qualvolta ci rituffiamo, anche momentaneamente, verso un passato che abbiamo volutamente allontanato?
Perché, in quei momenti, non ricordiamo invece tutto ciò che aveva indotti a prendere le distanze da quel passato, i comportamenti che avevamo deciso di non assumere più e l’accettazione di compromessi che erano già allora completamente distanti dal nostro modo di essere?
Ciò che dovremmo essere talmente lucidi ed equilibrati da prendere in considerazione è quanto di quel passato ci fa bene e quanto invece è limitante per l’evoluzione verso chi abbiamo scelto di essere, questo al di là del sentimento di affetto che può legarci a qualcuno. Se infatti durante quel particolare rapporto avevamo rinunciato a una parte di noi che poi alla fine non ha potuto fare a meno di far sentire la sua voce, se le argomentazioni che ci avevano indotti a chiudere la storia erano molto più forti delle emozioni che ci tenevano legati all’altro, se i suoi comportamenti erano talmente mortificanti per la nostra sensibilità, nonostante avessimo perfettamente capito tutto un mondo interiore e intenso che la persona stessa non era in grado di dire e di ammettere con se stessa, è giusto che tutte queste sensazioni vengano lasciate alle spalle.
Perché ricordando ciò che siamo stati in grado di tollerare, ciò che abbiamo accettato pur di restare accanto a qualcuno che non ci faceva sentire come desideravamo sentirci, è come se inconsciamente ci mettessimo nella condizione di pensare di poter di nuovo ripercorrere quel percorso, anche se con una persona completamente diversa, perché in qualche modo ricordiamo di essere abbastanza forti per accettare ancora quei compromessi. Ma non sarebbe giusto, perché tempo prima avevamo deciso di cercare la felicità, quella senza se e senza ma, quella con una persona che non dovevamo sforzarci di capire bensì che ci avrebbe accolti nella pienezza dei suoi sentimenti, reciproci, senza trattenersi né costringere noi a farlo.
Dunque la cosa migliore da fare è mettere il punto su un passato che dobbiamo lasciare andare per essere le nuove persone che abbiamo scelto di diventare.
Marta Lock