Oggi non siamo altro che l’evoluzione di ciò che eravamo ieri… e l’anticipazione di ciò che saremo domani… e questa è la vita…
Quante volte ci siamo guardati allo specchio pensando a quanta strada abbiamo fatto per giungere dove ci troviamo?
In quante occasioni ci siamo trovati a dover modificare il nostro modo di vedere le cose, o di comportarci, in base alle circostanze?
Perché nonostante in alcuni casi ci siamo arroccati su una ferma posizione, poi con il tempo la stessa posizione si è modificata da sola senza che ce ne fossimo resi conto?
Quante volte l’esigenza del cambiamento ci ha trovati contrari e ostinati a non cedere a una richiesta mentre poi la vita, attraverso percorso più lungo, ci ha portati a effettuare proprio quel cambiamento?
Molte persone tendono a considerare le modifiche non come una naturale evoluzione della maturità emotiva e personale bensì come una debolezza alla quale non cedere, quasi come se la necessità di trasformarsi, adeguandosi agli eventi davanti ai quali la vita le mette, costituisse una battaglia da combattere anziché un’importante crescita personale. Così si ostinano a non dare ascolto alla voce interiore che suggerisce loro che a volte vale la pena fare una modifica, a non ammettere che è proprio nell’elasticità che risiede la bellezza della vita e di tutto ciò che ci propone, anche se a volte è necessario rinunciare a quelle certezze a cui ci si aggrappa per sentirsi più sicuri.
Certo, modificarsi non vuol dire venire meno ai propri principi, quelli sani e saldi, assolutamente irrinunciabili, però è innegabile che, se ci guardiamo indietro, tutto ciò che eravamo sicuri di volere e determinati a perseguire ieri, o in un passato più remoto, può non corrispondere più a ciò di cui abbiamo bisogno oggi e questo semplicemente perché le esperienze, le persone incontrate, ci hanno portati a comprendere e ad acquisire consapevolezze che in precedenza non potevamo avere, semplicemente perché non eravamo pronti a confrontarci con un possibile altro modo di vedere le cose. Ed è proprio qui che risiede la differenza tra chi accetta il cambiamento come parte del cammino di tutti, come fonte di arricchimento e base per il futuro, e chi invece lotta contro di esso generando di fatto un’eterna battaglia interiore tra ciò che crede di dover perseguire e ciò davanti a cui invece la vita lo mette.
Eppure tutti, nessuno escluso, sappiamo che ogni volta in cui ci siamo intestarditi a voler picchiare, in senso figurato, la testa contro il muro, abbiamo inevitabilmente trovato porte chiuse, delusioni e in alcuni casi recriminazioni che poi, con il tempo e molte faticose sessioni di interrogativi davanti allo specchio, ci hanno comunque portati a riflettere su noi stessi e su quanto fosse davvero importante mantenere il punto quando quella stessa ostinazione che ci faceva sentire saldi sui nostri punti di vista, ci ha portati a perdere qualcosa, o qualcuno, a cui tenevamo davvero. E, purtroppo, ci siamo resi conto che sarebbe stato sufficiente essere semplicemente un po’ più lungimiranti, un po’ più empatici oppure solo più consapevoli dell’innegabilità che tutto, prima o poi, si trasforma e diviene, per impedire a quella perdita di verificarsi; probabilmente però anche quel particolare episodio che non riusciamo a cancellare dalla mente o quella particolare persona che continuiamo a rimpiangere, sono stati dei percorsi necessari e indispensabili a farci acquisire una nuova coscienza, una rinnovata morbidezza, la comprensione che, nonostante abbiamo resistito, nonostante abbiamo cercato di rimanere sul nostro binario, nonostante tutto, le cose, le situazioni, gli incontri ci hanno cambiati.
Dunque è valsa la pena investire tante energie ad arroccarci in difesa quando avremmo potuto comprendere prima che a volte la scelta migliore è il seguire il flusso?
Che ci piaccia o no tutto scorre e tutto cambia, a volte repentinamente altre molto lentamente ma comunque un giorno alla volta si verifica in noi, e nel nostro modo di guardare il mondo e gli altri, una piccola modifica, un lento divenire.
Che ci piaccia o no, non siamo più le persone che eravamo ieri e oggi non siamo quelle che saremo domani, fortunatamente… e questo è il bello del mistero della vita.
Marta Lock