Forse a volte non è tanto una persona a mancarci…quanto i sentimenti che abbiamo provato…forse riempiamo quel vuoto emotivo con la nostalgia…in attesa di un nuovo tuffo al cuore…
Inevitabilmente, dopo periodi lunghi nei quali abbiamo scelto più o meno consapevolmente di rimanere da soli, per mancanza di tempo oppure per scelta emotiva dettata dall’impossibilità ma che nasconde tutto sommato la paura di rimettersi in gioco o fare spazio nella nostra emotività a una persona che susciti in noi dei sentimenti profondi, o dopo aver incontrato qualcuno con il quale abbiamo provato a rituffarci nella danza degli appuntamenti, degli incontri, dell’entusiasmo di incontrarsi ma con cui, dopo un po’, le sensazioni iniziali si sono affievolite fino a scomparire, ci tornano in mente tutte le emozioni ben più intense e durature che avevamo provato quando ci eravamo sentiti davvero coinvolti con qualcuno.
E, altrettanto inevitabilmente, ci torna in mente la persona che era stata protagonista di tanta intensità e di un trasporto tanto maggiore rispetto a tutti quelli con cui abbiamo avuto a che fare dopo di lei. Perciò, sebbene fossimo convinti di aver completamente dimenticato quel qualcuno, perché comunque ciò che ci aveva portati a decidere di chiudere era diventato molto più forte dei motivi che potevano indurci a rimanere con lui, non possiamo fare a meno di provare quella forte nostalgia per le farfalle nello stomaco, l’ansia nell’aspettare una sua telefonata, l’agitazione di quando attendevamo che suonasse il citofono per scendere di corsa assaporando con la fantasia la splendida serata che stavamo per trascorrere insieme…tutte emozioni che nessun altro è stato più in grado di farci provare.
Perché dopo qualche tempo che il nostro cuore sembra voler resistere a certe sensazioni ci tornano in mente solo i momenti più belli che abbiamo condiviso con qualcuno, relegando in un angolo remoto della nostra memoria i motivi che ci hanno spinti a separarci?
Quale strano meccanismo ci riporta indietro nel tempo facendoci provare quella struggente nostalgia per qualcuno che magari siamo stati proprio noi a lasciar andare?
Come mai nessuno è più riuscito a farci sentire come ci siamo sentiti in quell’ultimo importante e intenso rapporto?
Non sarà proprio a causa di quel ricordo che il nostro cuore non sembra più essere capace di aprirsi ed entusiasmarsi per qualcosa o qualcuno di completamente nuovo?
Eppure quando pensiamo alla opzione di poter di nuovo riallacciare un contatto con la persona di quel batticuore intenso non sentiamo l’impulso irresistibile a farlo perché quell’angolo remoto, nel quale abbiamo relegato i motivi che ci avevano spinti ad allontanarci da lei, si apre lentamente per farci guardare quei dettagli necessari a ricordarci quanto poco fosse rimasto, gli ultimi tempi, del piacere di restare insieme e con quante e quali motivazioni avevamo scelto quella chiusura.
Questa rinnovata consapevolezza ci aiuta a renderci conto che non è tanto la persona oggetto di tanta passione a mancarci, bensì le capriole che il cuore aveva fatto grazie a lei e che da quel periodo in poi non è più riuscito a fare in parte a causa di un’istintiva barriera che si erge a sua protezione ogni volta che si chiude un rapporto nel quale lo abbiamo messo in gioco, in parte perché non è certo facile né comune che qualcuno ci coinvolga così tanto le emozioni, le sensazioni e la testa per far sì che il cuore venga inevitabilmente trascinato dentro e chiamato in causa al punto da non poter opporre resistenza.
In realtà forse il nostro cuore non sta resistendo ma semplicemente ci sta facendo capire, attraverso la nostalgia per il passato, che ha bisogno di quella particolare intensità per potersi liberare e accelerarsi, agitarsi, pulsare forte e intensamente, ha bisogno di qualcuno che apra la porta e ci voli dentro per farlo sentire libero di poter poi uscire e volare felice e coinvolto di nuovo…finalmente.
Marta Lock