Ritrovarsi a Parigi

RITROVARSI A PARIGIRitrovarsi a Parigi

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“Ritrovarsi a Parigi è un libro romantico. Se dovessi scegliere un aggettivo solo, per definirlo, userei certamente questo: romantico. Di un romanticismo concreto, pertinacecome una tensione interna, generata dall’amore quando è amore, che ci ispira al superamento dei confini e permette alla nostra natura più intima di sbocciare, di chiamarsi alla luce. In fondo l’amore dovrebbe fare proprio questo: renderci migliori, non soltanto felici. E Marta Lock, in Ritrovarsi a Parigi, lo spiega benissimo, con fluidità, con chiarezza evidente, raccontando dell’amore come un sentimento più grande, declinabile in molte forme: l’amore per i nonni, ad esempio, per quel pezzo della nostra storia che così saggiamente rappresentano, capace di legare, senza soluzione di continuità, tre generazioni diverse; l’amore per un progetto comune, per una vittoria condivisa; l’amore per se stessi, che è la base di ogni costruzione solida, proiettata verso l’alto.”

Recensione di Antonia Storace, critica letteraria per MyWhere
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http://www.mywhere.it/ritrovarsi-a-parigi-un-libro-romantico-per-la-befana/

“Il nuovo romanzo di Marta Lock […] si legge molto bene, un po’ per l’aspetto consuetudinario –e direi quasi rituale- di due modeste esistenze, con la complicità della scrittrice che ha predisposto una scrittura tendenzialmente piana, senza particolari formalismi e ricerche lessicografiche: semplice, ma chiara, la sintassi rifugge la mania del neologismo, ingrediente della narrativa postmoderna, come pure l’atemporalità degli accadimenti, per iscriversi, invece, in uno stile prevalentemente di fattura “classica”. […] Si può trarre una morale da questo libro, o addirittura se ne possono trarre diverse ed è proprio compito del lettore a cui Marta Lock consegna questo romanzo quello di rintracciarle, scorgerle e farle sue affinché anche nella vita non si cada in errore, fraintendimento o non ci si lasci condizionare dalla diceria o dalle false convinzioni che, innalzate al valore di tabù, rendono l’uomo schiavo di se stesso e cieco della genuinità dei rapporti con gli altri. Un romanzo d’impostazione classica in cui molte donne potranno ritrovarsi con facilità nell’ampio spettro delle emozioni, convinzioni, angosce ed ambizioni e che molto fa riflettere sui concetti di multi-culturalità, rispetto nei confronti della tradizione, amore ed orgoglio nei confronti della famiglia, intraprendenza nell’ambito professionale e grande amore per la vita. Una parabola sui buoni sentimenti che, pur macchiati da un passato di disagio e di privazioni, debbono avere la forza di risplendere con una luce continua, proprio come accade all’amore di Lizzy verso gli altri (la madre, il padre, Yannik, il nonno, gli amici, il bistrot, la città di Parigi, etc). Ci possono essere tentennamenti, difficoltà e momenti di dolore, ci dice Marta Lock, ma bisogna avere la forza di elaborarli con spirito di analisi e voglia di migliorare e soprattutto essere propensi a rivalutare e riconsiderare i fatti accaduti da una nuova prospettiva. Un affascinante romanzo sull’importanza delle possibilità e sulla frenetica ricerca di se stessi dal felice connubio di relazioni con gli altri.”

Recensione di Lorenzo Spurio, critico letterario.
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http://blogletteratura.com/2013/11/12/ritrovarsi-a-parigi-di-marta-lock-recensione-di-lorenzo-spurio/

 

“[…] Un libro che scorre su emozioni prevalentemente femminili che farà appassionare le donne, ma non lascerà indifferenti gli uomini. E’ un mondo che si muove verso la riscoperta di se stessi, dove la comunicazione e l’analisi profonda e personale porta la protagonista a capire il percorso della sua vita. “Ritrovarsi a Parigi”, il titolo dell’opera, è la premessa non solo di un ritrovamento fisico tra diverse persone anche a volte sconosciute, ma è essenzialmente un ritrovare, o meglio scoprire, le proprie origini e di conseguenza se stessi. […] In un rapporto spazio temporale in continuo movimento tra passato e presente, l’autrice utilizza la protagonista per affrontare un insieme di turbamenti e malesseri sociali. Il primo di tutti è l’abbandono, tra genitori e figli, tra uomini e donne, tra generazioni. Mostrandoci così che il desiderio di non far soffrire il prossimo e l’incapacità di confessare le proprie paure portano alla fuga più che alla risoluzione dei problemi. Il lettore si ritrova incatenato al racconto, incapace di abbandonare le pagine con il desiderio di conoscere il prossimo colpo di scena. S’immerge sempre di più negli stati emotivi dei personaggi continuando la sua esperienza interpretativa dei temi trattati. Il libro è un chiaro spunto per rapportarsi con molte delle problematiche odierne. Si parla, difatti, di razzismo, di prostituzione, del gioco d’azzardo, del rifiuto, della chiusura comunicativa, degli ospizi, della malattia, della crisi gestionale ed economica, ma anche del coraggio di cambiare il proprio presente e soprattutto della scoperta dell’amore, quello vero, quello con l’A maiuscola. Altrettanto presente e forte è il valore delle nostre origini e dei nostri anziani, vere biblioteche d’insegnamento, ma essenzialmente custodi della nostra storia. […] E’ questo quindi un libro di crescita, cambiamento e svolte. Un libro dove si scopre che bisogna anzi tutto dare, invece di pretendere di ricevere. Lo stile di scrittura, fresco e discorsivo, scivola così velocemente che si dimentica che sono più di 400 pagine. Lizzy e tutti gli altri personaggi riescono a monopolizzare l’attenzione del lettore portandolo a chiedersi se ci sarà la svolta che cambierà tutta la storia o se rimarranno legati alle proprie paure. L’atmosfera parigina, l’introspezione dei singoli individui e la scrittura brillante dell’autrice, unita alla suspense emotiva, non solo lega il lettore alla storia e ai personaggi, ma si presta benissimo per la realizzazione di un film dove, tra emozioni e problemi, s’impara a conoscersi scoprendo l’altro e ad amare prima di essere amati.”

Recensione di Cristina Rotoloni, critica letteraria e blogger.  

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http://cristina-rotoloni.webnode.it/recensioni-ad-autori-emergenti/ultima-recensione/

 

“Delicata storia d’amore dove passato e presente si fondono nella ricostruzione di un paesaggio emotivo che raccoglie il viaggio e i sogni di una donna. […] Dal punto di vista narrativo l’intreccio di Ritrovarsi a Parigi riserva emozionanti colpi di scena, richiamando spesso i solchi delle profonde ferite che attraversano il cuore della protagonista. In uno spazio temporale sfumato e ambiguo, a metà tra le reminiscenze del nonno della Seconda guerra mondiale e le atmosfere sfuggenti del presente, Lizzy diventa per il lettore morbida creta da modellare su misura della propria sensibilità. Apprezzabile infine lo sforzo di tratteggiare solo vagamente il profilo delle figure, opportunità di un’immedesimazione e riscrittura del lettore. […]

Recensione di Jacopo Bernardini, critico letterario
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http://www.recensionilibri.org/2013/06/ritrovarsi-a-parigi-di-marta-lock-la-fuga-di-una-donna.html

 

La scrittrice Marta Lock è stata capace di coinvolgermi in tutte le vicende vissute dalla protagonista Lizzy, uno spirito libero, intollerante alle condizioni stabili e troppo chiuse. Ho letto questo libro in maniera vorace, in ogni ritaglio di tempo possibile e non riuscivo a non leggere ogni giorno qualche pagina, talmente sono stata “presa” dalla storia, ambientata nella splendida Parigi, capitale per antonomasia dell’amore. E’ la storia della crescita interiore di una donna, che attraverso verità svelate e scoperte, pian piano mette insieme i cocci di un’esistenza, bilanciando eventi passati e presenti. La storia procede con avvenimenti avvincenti e colpi di scena che rendono alta l’attenzione e fanno scorrere la lettura in modo veloce e piacevole, mi è sembrato proprio di leggere un film, che si svolgeva dinanzi ai miei occhi incuriositi. L’ho trovato un romanzo dalle spiccate note psicologiche, incentrato sul “sentire interiore” dei personaggi che si intreccia, con scambio simbiotico, alle trame del racconto delle vicende di ognuno, in un’amalgama dal sapore deciso e mai scontato. […]”

Recensione di Lena Ceglia critica letteraria ed editrice de La locanda dei libri.
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http://www.lalocandadeilibri.com/2013/02/anteprima-53-recensione-ritrovarsi.html