Affinità elettive

La scelta delle persone che vogliamo accanto… non viene da snobismo o selezione altezzosa… come agli occhi di qualcuno potrebbe sembrare… semplicemente dal sentire il bisogno di circondarsi di persone affini… il più possibile compatibili con il proprio modo di essere…

Nel corso della nostra vita impariamo, lentamente e con il tempo, anche a seguito di scontri, delusioni, tradimenti e distacchi, a effettuare una selezione delle persone che scegliamo di avere al nostro fianco, ma questa scelta non dovrebbe mai essere vista come snobismo o desiderio di manifestare quello che, a uno sguardo superficiale, potrebbe apparire come senso di superiorità. Il nostro cammino è stato spesso lastricato da incontri sbagliati dai quali ci siamo dovuti distaccare con enorme sofferenza, o che ci hanno provocato dei dolori talmente acuti, da averci fatto riflettere sulla scelta che avevamo compiuto in precedenza.

Questo è stato vero sia per le relazioni amorose quanto per le amicizie, poiché, sulla lunga distanza, abbiamo capito di non poter portare avanti rapporti nei quali le differenze che ci separavano da quelle persone non potevano in alcun modo essere sanate o colmate, e perché sensibilità tanto diverse e distanti dalla nostra, ci provocavano sofferenza. Ecco quindi farsi strada dentro di noi la considerazione che quegli individui erano sbagliati mentre noi eravamo quelli giusti, perché, dal nostro punto di vista, non è possibile adottare, nei confronti degli altri, determinati atteggiamenti che denotano una totale mancanza di rispetto e di mancanza di valori.

E’ giusto considerare sbagliato ogni comportamento o punto di vista diverso dal proprio?

Non è eccessivamente presuntuoso dare per scontato che l’atteggiamento più corretto da tenere sia proprio il nostro?

Durante la crescita personale di ognuno di noi, supportata dal background educativo che ci è stato dato dalla famiglia di origine e dal posto nel quale ci siamo formati nell’età giovanile, abbiamo acquisito delle nozioni che hanno contribuito a farci avere una visione del tutto personale delle relazioni e del modo di guardare l’universo emotivo, in base al quale abbiamo poi scelto le regole di comportamento. Perciò dopo diversi incontri, che possono anche essersi trasformati in scontri, con persone notevolmente distanti dalle linee guida che abbiamo messo alla base del nostro essere adulti, abbiamo imparato ad effettuare una selezione.

Una persona con valori troppo opposti ai nostri, un amico che ci ha tradito perché la parola amicizia ha un significato completamente diverso da quello che gli diamo noi, il collega che con finto cameratismo ci ha carpito quei segreti che poi ha usato per prevaricarci o ottenere una promozione e ha persino la faccia tosta di salutarci sorridendo, un tradimento da parte di qualcuno di cui ci fidavamo ciecamente…tutto contribuisce a farci credere che il loro comportamento sia stato profondamente sbagliato, dimenticandoci però di provare a guardare la questione da un punto di vista diverso dal nostro, che potrebbe portarci a scoprire che l’intenzione di partenza di quel determinato atteggiamento, non era volto a ferirci volutamente o a mancarci di rispetto.

Quindi, a meno che non si sia trattato di episodi palesemente gravi e al di fuori di ogni morale, e anche in quel caso andrebbe valutata la possibilità che l’episodio solo da un enorme e spropositato egoismo più che dal desiderio di provocarci dolore o delusione, dovremmo essere tanto illuminati e aperti da capire che alcuni individui sono talmente distanti dal nostro modo di vedere le cose, dal significato che attribuiamo noi a determinate parole come rispetto, lealtà, fedeltà, legame, libertà, che non riusciremo mai a trovare un compromesso tra due visioni tanto opposte.

Gradualmente giungiamo alla conclusione che, considerando che le persone non possono essere cambiate o snaturate, bensì accettate esattamente come sono, è molto meglio avvicinarsi e scegliere di proseguire il nostro cammino accompagnati da chi sentiamo più simile a noi, da chi ha gli stessi principi su cose che per noi sono fondamentali, da chi ha la nostra stessa sensibilità e che quindi sa anche come fare per non urtarla e ferirla.

Non è per discriminazione o per snobismo che effettuiamo tali scelte, semplicemente per quell’istinto di sopravvivenza che vuole difenderci e proteggerci dalle sofferenze e dalla consapevolezza, che si fa strada dentro di noi man mano che proseguiamo nel nostro cammino, che ciò che abbiamo il dovere di fare, verso noi stessi, è cercare di essere felici.

Non è per desiderio di escludere bensì per voglia di condividere emozioni e sensazioni con chi è perfettamente in grado di recepirle e comprenderle, qualcuno con cui tutto sia facile, limpido, condivisibile a un livello superiore, qualcuno con cui sentiamo di avere quelle affinità elettive fondamentali per renderci più piacevole ogni gesto e ogni esperienza ordinaria o straordinaria.

 

 Marta Lock