Aspettando domani

Quando siamo troppo impegnati a programmare… e a pianificare… molto spesso dimentichiamo di vivere…

Camminando camminando in quel lungo e tortuoso sentiero che rappresenta la nostra esistenza, può succedere di scegliere, più o meno coscientemente, di accantonare e mettere da parte, o per meglio dire in pausa, la situazione che in quel momento ci sembra meno prioritaria, meno urgente da affrontare, quella che siamo certi si possa rimandare. Questa scelta può poi pericolosamente diventare talmente un’abitudine da trasformarsi in cronica, al punto di renderci incapaci, con il tempo, di pensare di poter gestire due cose contemporaneamente e convincendoci che per avere ciò che vogliamo di più dobbiamo necessariamente continuare a rinunciare al resto. Un po’ perché ci hanno detto e ripetuto che nella vita non si può avere tutto, un po’ perché ci adagiamo nell’abitudine legata alla scelta fatta e che sappiamo correre su un binario già prestabilito che non ci provocherà deragliamenti e destabilizzazioni.

 

Ovviamente l’opzione più equilibrata e rassicurante è quella che possiamo dominare con maggiore certezza, dunque quella legata alla professione, a qualcosa di materiale e inanimato che dipende solo e unicamente dal nostro impegno e dalla nostra volontà di raggiungere l’obiettivo. Ovviamente la rinuncia più logica in questa ottica, è quella legata al mondo emotivo perché in quel caso non potremmo avere il completo controllo, non potremmo essere in grado di prevedere né di gestire un’evoluzione che non dipende completamente da noi bensì ci assoggetta alle opinioni, agli umori e alle scelte di un altro essere umano con una propria personalità, volontà e capacità emotiva e decisionale.

 

Dunque basiamo la nostra esistenza sulla priorità professionale, sulla realizzazione personale, programmando e pianificando passo passo tutti gli step e gli obiettivi da conseguire, come razionali strateghi per cui ogni minimo dettaglio è fondamentale; e così diviene importante innalzare una barriera nei confronti di tutto ciò che abbiamo rimandato al dopo, al momento giusto, quello in cui avremo finito di pianificare perché soddisfatti del risultato ottenuto e potremmo dedicarci ad altro.

 

E se il momento in cui saremo pronti ci renderemo conto di aver lasciato sfuggire qualcosa che non tornerà mai più?

 

Chi ci assicura che quando decideremo di dedicarci ad altro non ci ritroveremo soli con ciò per cui abbiamo fatto tante rinunce senza poterle condividere con nessuno?

 

Perché scegliamo di rifiutare qualcosa, o pensare di poterla rimandare a un momento migliore, senza fermarci a tentare di gestire la nostra vita riempiendola invece di un destabilizzante ma appagante tutto?

 

Come facciamo a essere sicuri di non poterlo avere questo tutto se quando si presenta qualcosa di bello fuggiamo convinti che sarebbe solo una distrazione dal nostro obiettivo primario?

 

Spesso la vita ci mette davanti a opportunità e possibilità meravigliose che non dovremmo mai pensare di poter accantonare, nella convinzione di poterne avere molte altre quando decideremo che sarà arrivato il momento giusto perché molto probabilmente, quando poi saremo pronti, ci guarderemo indietro e scopriremo di aver lasciato andare proprio quella che poteva essere la più grande chance di avere la felicità, di esserci persi quell’attimo di vita che l’avrebbe cambiata radicalmente la nostra vita. E quando questo accade, in un solo istante comprendiamo che in tutto quel correre, predisporre, decidere, pianificare e allontanare, abbiamo scelto di rinunciare a vivere.

 

Quel momento costituirà un’importante lezione, un passo avanti verso la consapevolezza che l’unica cosa che importa non è ciò che conquistiamo, ciò che materialmente abbiamo, ciò che di grande abbiamo fatto, ciò che davvero importa è con chi abbiamo la fortuna di condividerla, chi lotta insieme a noi, chi ci solleva quando siamo stanchi, chi ci sprona quando temiamo di non farcela, chi sorride e gioisce per le nostre vittorie e chi non ci permette di abbatterci per le nostre sconfitte. Quel momento sarà lo stesso in cui scopriremo che accettare e accogliere ciò che ci può destabilizzare, è l’unico modo per avere tutto, l’unico modo per vivere davvero.

 

 

 

 

 

Marta Lock